ENERGIA, nucleare. Centrali non più in funzione: «open gate Sogin» al Garigliano

La quarta edizione di visite guidate nei siti ha registrato una nutrita partecipazione da parte della cittadinanza, che ha avuto la possibilità di approcciare la materia e i risultati nei termini di economia circolare e sostenibilità alla base della scelta gestionale di Sogin. Come nel caso dello smaltimento dei rifiuti prodotti dal decommissioning, che ha garantito un volume di riciclo superiore al 90% per quanto concerne ferro, rame e plastica

a cura di Vento & Associati – «Aprire le porte dell’ex centrale nucleare del Garigliano e far vedere come si lavora e quanta attenzione alla sicurezza è garantita, nel sito di Sessa Aurunca nel Casertano come in tutte le altre centrali in dismissione, aiuta ad avere un approccio diverso rispetto alla tematica del nucleare», questo il commento espresso da Giuseppe Bono (direttore regolatorio, istituzionale e comunicazione di Sogin) a seguito dell’evento open gate che ha avuto luogo di recente.

OPEN GATE A SESSA AURUNCA

Si è trattato della quarta edizione di visite guidate nei siti, evento che ha registrato una nutrita partecipazione da parte della cittadinanza, che ha avuto la possibilità di un approccio alle conoscenze scientifiche in materia. Ben evidenti sono risultati i principi di economia circolare e di sostenibilità che risiedono alla base della scelta gestionale di Sogin, quale ad esempio quella relativa allo smaltimento dei rifiuti prodotti dal decommissioning, attività in grado di garantire un riciclo superiore al 90% di ferro, rame e plastica, così come nel contesto ambientale attraverso gli interventi progettati, realizzati e monitorati allo scopo di non generare ripercussioni negative sull’ambiente.

BASSO IMPATTO AMBIENTALE

I controlli sono costanti, effettuati sulla base di una precisa programmazione. I risultati confermano impatti ambientali di scarso rilievo in termini  radiologici. «Vogliamo far conoscere davvero una parte importante di quella che non possiamo considerare solo archeologia industriale – prosegue l’esponente di Sogin -, adesso il tema del nucleare è di grande attualità, quindi, mediante queste attività vogliamo dare a tutti la possibilità di sapere di cosa si stia parlando. L’ex sito del Garigliano sarà in questo senso una preziosa risorsa culturale per le future generazioni. Un successo che continua dalla prima edizione di Open Gate, risalente al 2015, che richiede un grande sforzo organizzativo».

UN NUOVO NUCLEARE

Aspettative esaudite anche in ambito lavorativo per molti giovani interessati a informazioni mirate, incrociando l’interesse professionale con l’ipotesi di un nuovo nucleare nel Paese, sicuro e di nuova generazione. Gli ingegneri e i tecnici hanno accompagnato il pubblico trasmettendo grande competenza scientifica e una narrazione propositiva sul futuro, facendo comprendere quanto l’energia nucleare sia sostenibile e pulita. Interesse condiviso con record di adesioni e iscrizioni per partecipare all’open gate anche in tutte le altre centrali italiane in dismissione. Trino Vercellese, Caorso, Latina e Rotondella hanno infatti registrato complessivamente oltre cinquemila ingressi, dei quali 3.354 partecipanti registrati e attesi e 1.744 iscritti a una specifica mailing list allo scopo di venire informati sulle iniziative analoghe in programma.

DECOMMISSIONING

In particolare nel tour del Garigliano sono stati due i percorsi di visita proposti, quello della zona controllata e quello dell’area industriale, dove i tecnici Sogin hanno fatto ripercorrere i luoghi che rappresentano un pezzo di storia industriale del Paese, raccontando il lavoro che svolgono ogni giorno, nel rispetto dei criteri di massima sicurezza. Lì dove il decommissioning ha raggiunto il 67%, ed è iniziata la costruzione del nuovo deposito temporaneo Dt2, da utilizzare fino a quando sarà poi disponibile il deposito nazionale, un passo importante per portare a termine lo smantellamento dei sistemi e dei componenti dell’edificio reattore della centrale campana.

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