INTELLIGENCE, pericolo giallo. China Intelligence: Antonio Teti analizza gli arcana imperii di una colossale organizzazione di spionaggio

Mercoledì 19 giugno 2024 alle ore 18:00 presentazione del volume alla Fabbrica del Vapore di Milano. L’evento rientra nel quadro de “I salotti dell’Intelligence”, ciclo di incontri e approfondimenti promosso e curato da Vento & Associati e iWeek

Le crescenti intrusioni dell’intelligence cinese nelle istituzioni e nelle realtà economiche dell’Occidente pongono sfide e interrogativi ai quali le democrazie non possono sottrarsi onde mantenere integre le libertà fondamentali, come bene evidenzia il saggio di Antonio Teti, “China Intelligence. Tecniche, strumenti e metodologie di spionaggio e controspionaggio della Repubblica popolare cinese”, testo prefato da Alberto Manenti ed edito per i tipi di Rubettino.

CHINA INTELLIGENCE

Il volume verrà presentato mercoledì 19 giugno 2024 alle ore 18:00 presso il Lotto 2 della Fabbrica del Vapore nel quadro della manifestazione “I salotti dell’Intelligence”, evento promosso da Vento & Associati assieme a iWeek. «Nell’ultimo decennio – scrive al riguardo il professor Teti nell’introduzione al saggio – la Cina ha velocemente assorbito un altro principio, che, grazie anche all’utilizzo dell’evoluzione delle applicazioni presenti nel mondo virtuale, può consentire di realizzare obiettivi che vanno ben oltre l’acquisizione delle informazioni: il vantaggio derivante dall’utilizzo di strumenti e tecniche digitali in grado di pilotare, su base planetaria, le attività di propaganda e condizionamento psicologico-comportamentale degli individui».

IL CONTROLLO DELLE MENTI

Le tecniche di manipolazione delle opinioni pubbliche attraverso campagne mirate di disinformazione digitale sono infatti divenute all’ordine del giorno nell’ultimo decennio, come già dimostrato dall’influenza esercitata con questi mezzi dalla Russia in diverse occasioni: dal referendum sul Brexit e le elezioni statunitensi che portarono alla vittoria di Donald Trump nel 2016, fino alla mobilitazione dei movimenti No Vax! negli anni della pandemia, tra il 2020 e il 2022. Meno noti sono il ruolo e le capacità Di Pechino in questo ambito, messi opportunamente in luce nella avvincente narrazione di “China intelligence”, che pagina dopo pagina cattura il lettore. Si tratta infatti di un vero e proprio viaggio negli arcana imperii di «quella che può essere definita – come viene considerata da Teti – la più colossale e articolata organizzazione di intelligence mondiale».

GLI STRUMENTI DI PECHINO

«La Cina – si legge nell’introduzione – può contare su una vasta gamma di agenzie, dipartimenti, uffici di polizia e strutture militari, senza considerare gli organi di partito, le strutture accademiche e di ricerca, le aziende private e quelle direttamente controllate da Pechino. Stiamo parlando della più mastodontica organizzazione di ricerca, assimilazione e selezione di informazioni operante su scala globale. Ma è sull’utilizzo delle tecnologie digitali finalizzate all’acquisizione di informazioni che Pechino sta indirizzando poderosi investimenti. La Cina utilizza satelliti, sistemi di intercettazione telefonica e operazioni cibernetiche per condurre una costante attività di “suck information” … ad ampio spettro». Un’azione che non dovrebbe venire sottovalutata o ridimensionata, come per altro sottolinea l’autore, che pone agli Stati e alle aziende il problema di elevare il livello di attenzione sulla riservatezza, l’integrità e la disponibilità delle informazioni trattate.

ARGINARE L’INFLUENZA DELL’AVVERSARIO STRATEGICO

«Questa pubblicazione – prosegue Manenti – si configura come uno strumento utile a interpretare gli avvenimenti che ci pervadono. Si pensi al recente disimpegno del nostro paese dalla “Nuova via della seta”, in armonia con la policy promossa dall’Amministrazione statunitense: un quadro geopolitico che molti analisti delineano come un nuovo assetto mondiale in cui aumentano sempre più le distanze tra Occidente e il resto del mondo». Oggi, dunque, con la Cina oggettiva minaccia l’interrogativo da porsi è come è possibile conoscerla e, conseguentemente, comprenderne criticità e opportunità senza interagire con essa? Isolare Pechino è la strada giusta per arginarne l’influenza?

QUESITI INGENERATI DALLA MINACCIA

A queste e ad altre domande risponderà l’autore, Antonio Teti, responsabile dei settore sistemi informativi di ateneo, innovazione tecnologica e sicurezza informatica dell’Università degli Studi Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara, lo farà nel corso del confronto che verrà moderato da Camilla Conti (giornalista de “La Verità”), assieme ad Alberto Manenti (già direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna, AISE), Giorgio Battisti (generale di corpo d’armata in riserva) e Andrea Vento (CEO di iWeek Srl). Quest’ultimo sottolinea che «con questo secondo appuntamento per I salotti dell’intelligence, dopo “Operazione satellite” sul dominio delle orbite del nostro pianeta prosegue un percorso che mira ad informare compiutamente l’opinione pubblica su di un mondo così poco conosciuto e quanto mai favoleggiato, capace ormai di incidere sui comportamenti individuali e orientare le masse, oltre che svolgere i ruoli tradizionalmente noti: quello dell’intelligence».

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