LAVORO, rinnovo dei contratti. Metalmeccanici, Uilm: «Contratto nazionale di lavoro strumento indispensabile per difendersi dall’inflazione»

Ad avviso di Rocco Palombella (segretario generale Uilm) si tratta di «un risultato che conferma la validità del Ccnl Federmeccanica-Assistal firmato da noi il 5 febbraio 2021 e che ha garantito la tenuta parziale delle retribuzioni a fronte di un’inflazione senza regole che ha ridotto significativamente il potere d’acquisto dei lavoratori»

«Il dato dell’Ipca, pubblicato oggi dall’Istat, evidenzia un tasso di inflazione al 6,9% nel 2023 e prevede un incremento sui minimi contrattuali da questo mese di 137,52 euro al livello C3 (ex V). Questo valore, mai registrato in precedenza, va ad  aggiungersi a quello del 2022, che aveva fatto aumentare i salari di 123,40 euro».

TENUTA PARZIALE DELLE RETRIBUZIONI

Questo quanto dichiarato al riguardo da Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, che ha quindi aggiunto: «Un risultato che conferma la validità del Ccnl Federmeccanica Assistal firmato da noi il 5 febbraio 2021 e che ha garantito la tenuta parziale delle retribuzioni a fronte di un’inflazione senza regole che ha ridotto significativamente il potere d’acquisto dei lavoratori. È giunto il momento di aprire una discussione, durante la trattativa del rinnovo contrattuale appena iniziata, per rivendicare al Governo azioni concrete che aumentino il potere d’acquisto dei lavoratori: ridurre i prezzi ed eliminare la tassazione sugli aumenti contrattuali».

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