LAVORO, contratto e inflazione. Metalmeccanici: a giugno aumento in busta paga pari a 137 euro

Ad avviso del segretario generale di Fim Cisl Ferdinando Uliano si tratta di «una soluzione positiva per i salari che ha impedito il crollo del potere d’acquisto»

a cura di Fim Cisl – Nella giornata di ieri, a seguito della pubblicazione da parte dell’Istat dei dati consuntivi sull’inflazione registrata nel 2023, in base a quanto definito dal contratto sottoscritto con Federmeccanica Assistal l’entità dell’aumento per la quarta tranche, che viene erogata a giugno 2024 a 1,5 milioni di lavoratori metalmeccanici sarà di 137,52 euro (livello C3).

INFLAZIONE E CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA

La clausola di salvaguardia conquistata nel febbraio di tre anni fa con la sottoscrizione del Ccnl, nel caso in cui l’inflazione registrata a consuntivo sia superiore a quella stabilita in sede di sottoscrizione del Contratto, consente di ottenere aumenti superiori ai 35 euro pattuiti al momento della stipula. Pertanto, a giugno, sulla base dell’indice Ipca per l’anno 2023 depurato dall’inflazione dei beni energetici importati, come pubblicato oggi dall’Istat, i metalmeccanici godranno di un incremento sui minimi pari a 137,52 Euro medie mensili, pari a 6,9 punti percentuali. Chiederemo alle aziende di garantire l’efficacia degli aumenti evitando di operare con gli assorbimenti nei casi di presenza di superminimi individuali assorbibili.

UN CONTRATTO INNOVATIVO

«Si tratta di una soluzione positiva, unica nel panorama contrattuale del nostro Paese, frutto di un contratto innovativo – ha dichiarato al riguardo Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl –, poiché determinare un adeguamento salariale durante la vigenza di un contratto è una scelta pragmatica e molto utile. Con il nostro contratto siamo riusciti a impedire un crollo del potere d’acquisto dei salari metalmeccanici a seguito della spinta inflattiva che si è generata nel 2022 e 2023. Abbiamo messo nelle buste paghe dei metalmeccanici un importante sostegno economico; nell’arco dei quattro anni di vigenza contrattuale, 2021-2024, abbiamo incrementato del 16,2% pari mediamente i salari di 310,92 euro».

A GIUGNO LA RIPRESA DEL NEGOZIATO

«Il 18 giugno riprenderà il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale in scadenza questo mese – prosegue Uliano -, abbiamo definito quattro giornate d’incontro dove affronteremo tutti i temi della piattaforma di rinnovo del Ccnl 2024-2027, partiremo con la parte economica per poi affrontare tutti gli aspetti di natura normativa: riduzione orario di lavoro, conciliazione tempo di vita e di lavoro, welfare integrativo, occupazione e mercato del lavoro, ambiente, salute e sicurezza, formazione e inquadramento professionale, relazioni industriali, diritti di partecipazione e politiche attive, altri diritti e tutele, politiche di genere».

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