ENERGIA, nucleare sostenibile. Se e quando eventualmente le nuove centrali si faranno: a Roma se ne è discusso su iniziativa dell’Enea

Per l’Europa è finita «l’età dell’innocenza», poiché gli stravolgimenti di natura geopolitica hanno precipitato il Vecchio continente in una condizione di insicurezza per quanto concerne l’approvvigionamento energetico. Lo shock ha reso ancora più urgente e necessaria la diversificazione delle fonti, altrimenti la tanto auspicata (a parole) «autonomia strategica» resterà soltanto un annuncio fatto in campagna elettorale. Ma, se il ricorso al fossile è destinato a diminuire sempre più fino a cessare del tutto (però, a parte i proclami, sui tempi di questo processo attualmente non vi sono certezze) e se le rinnovabili non riescono comunque a soddisfare la domanda espressa dai consumatori, per disporre di un «mix» energetico adeguato ai bisogni non resterebbe che una terza strada: il nucleare. Ma essa è concretamente praticabile? E poi, quale nucleare? la fissione di terza generazione avanzata in attesa della quarta? E, a che punto sono giunti gli studi sulla fusione nucleare, quella fonte sicura e pulita come il sole? Si tratta di un tema oggetto di giganteschi interessi di varia natura, dunque fortemente influenzato dalla propaganda e dalla disinformazione; su di esso si è cercato di fare chiarezza nel corso del convegno/seminario “Nucleare sostenibile: ricerca, tecnologie, scenari e prospettive”, evento che ha avuto luogo a Roma presso Esperienza Europa, in piazza Venezia, su iniziativa dell’Enea; insidertrend.it era presente con i suoi microfoni (registrazione audio A641)

Affermano i promotori dell’evento che, a seguito dei crescenti allarmi sui mutamenti climatici e della crisi nel settore energetico provocata dalla guerra tra Russia e Ucraina, l’energia nucleare è tornata al centro dell’interesse e del dibattito politico.

NUOVE FRONTIERE DEL NUCLEARE

In particolare, attualmente le discussioni vertono in particolare sulle nuove tecnologie da sviluppare nel medio-termine, come i piccoli reattori modulari Small Modular Reactor (SMR) e Advanced Modular Reactor (AMR) e le centrali nucleari di IV generazione, oltreché, ma nel lungo termine, della fusione, tutte possibili soluzioni al problema della de-carbonizzazione dei settori energetico e industriale.

A641 – ENERGIA, NUCLEARE SOSTENIBILE: SE E QUANDO EVENTUALMENTE LE NUOVE CENTRALI SI FARANNO; a Roma se ne è discusso su iniziativa dell’Enea. Per l’Europa è finita «l’età dell’innocenza», poiché gli stravolgimenti di natura geopolitica hanno precipitato il Vecchio continente in una condizione di insicurezza per quanto concerne l’approvvigionamento energetico.
Lo shock ha reso ancora più urgente e necessaria la diversificazione delle fonti, altrimenti la tanto auspicata (a parole) «autonomia strategica» resterà soltanto un annuncio fatto in campagna elettorale. Ma, se il ricorso al fossile è destinato a diminuire sempre più fino a cessare del tutto (però, a parte i proclami, sui tempi di questo processo attualmente non vi sono certezze) e se le rinnovabili non riescono comunque a soddisfare la domanda espressa dai consumatori, per disporre di un mix energetico adeguato ai bisogni non resterebbe che una terza strada: il nucleare. Ma essa è concretamente praticabile? E poi, quale nucleare? la fissione di terza generazione avanzata in attesa della quarta? E, a che punto sono giunti gli studi sulla fusione nucleare, quella fonte sicura e pulita come il sole?
Si tratta di un tema oggetto di giganteschi interessi di varia natura, dunque fortemente influenzato dalla  propaganda e dalla disinformazione; su di esso si è cercato di fare chiarezza nel corso del convegno/seminario “Nucleare sostenibile: ricerca, tecnologie, scenari e prospettive”, evento che ha avuto luogo a Roma presso Esperienza Europa, in piazza Venezia.
Vi hanno preso parte MARCO GISOTTI (giornalista e autore di Rai Radio3; moderatore), GILBERTO DIALUCE (presidente di ENEA), FRANCESCA SALVEMINI (capo Segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica), CARLO CORAZZA (direttore del Parlamento europeo in Italia), PAOLA BATISTONI (responsabile della Divisione Sviluppo ed Energia da fusione di ENEA), GIANNI SILVESTRINI (direttore scientifico del Kyoto Club), FRANCESCO ROMANELLI (presidente della DTTT scarl), MARIANO TARANTINO (responsabile della Divisione Sistemi nucleari per l’energia di ENEA), ALESSANDRO DODARO (direttore del Dipartimento Nucleare di ENEA), ENRICO RICOTTI (docente ordinario di Impianti nucleari presso il Politecnico di Milano), CRISTINA CORAZZA (ENEA).
Ascolta gli audio allegati:
Condividi: