SALUTE, chirurgia. Roma: «Operati per gravi patologie arteriose si divertivano con videogame»

No, non è un titolo sensazionale di cronaca nera “sparato” in prima pagina da un quotidiano locale, ma una storia vera: nella Capitale sono stati eseguiti per la prima volta quattro interventi chirurgici, eccezionali e inediti nel loro genere. L’equipé medica guidata dal professor Carlo Cavazzini hanno fatto ricorso alla sedazione virtuale e non farmacologica

a cura di Dino Alias – Mentre li operavano erano svegli, nel più assoluto relax: si divertivano vedendo immagini e ascoltando musiche. Li hanno operati così per gravi patologie arteriose ad Anna, Mario, Patrizia e Lucrezia (nomi di fantasia), persone di età tra i cinquantadue e gli ottantaquattro anni. Quattro interventi delicatissimi e inediti nel loro genere, due per aneurisma dell’aorta addominale e due per stenosi dell’arteria carotide interna.

QUATTRO RIVOLUZIONARI INTERVENTI CHIRURGICI

Tutti e quattro hanno avuto successo, nei giorni scorsi, presso una nota Casa di cura privata di Roma, dall’équipe d’eccellenza di chirurgia endovascolare guidata da Carlo Cavazzini e supportata dalla fattiva collaborazione della struttura anestesiologica diretta da Emilio D’Avino assieme al personale infermieristico e tecnico della specialità. Erano virtualmente altrove i pazienti, non in sala operatoria, ma in un ambiente reale, all’interno di uno spazio digitale. E mentre venivano operati guardavano immagini in 3D indossando innovativi visori virtual reality (Realica Virtual Reality Care, VR), una tecnologia utilizzata finora in limitati campi della medicina (odontoiatria, pediatria e ortopedia) e mai per complesse patologie arteriose.

PRIMO INTERVENTO SEDATIVO NON FARMACOLOGICO

Gli interventi eseguiti in sedazione virtuale con pazienti completamente svegli, senza anestesia. Si tratta di un approccio non farmacologico e non invasivo per alleviare l’ansia, la paura e di conseguenza il dolore durante i trattamenti terapeutici particolarmente stressanti vissuti con angoscia. Per questo genere di trattamenti viene praticata solo una anestesia locale sul punto di accesso (inguinale) per svolgere l’intervento, senza sedazione farmacologica al fine di mantenere stabile pressione e frequenza cardiaca. È stato effettuato quindi da Roma il primo intervento sedativo e non farmacologico, che di fatto apre la strada alla chirurgia mininvasiva senza anestesia. Un vero successo senza precedenti in Italia, che ha portato alla pronta guarigione dei pazienti dopo anni di sofferenze. Grazie all’équipe d’eccellenza di chirurgia endovascolare guidata da Carlo Cavazzini, che da tempo ha investito sul potenziale dell’intelligenza artificiale al fine di ottimizzare innovative tecniche, unitamente al protocollo di cure, per offrire agli ammalati interventi più accurati e una ripresa post-operatoria più rapida.

TECNOLOGIA IMMERSIVA CON VISORI 3D

Sottolinea al riguardo Cavazzini che «l’avvio della tecnologia immersiva condotta con visori tridimensionali e cuffie applicata alla chirurgia vascolare mininvasiva, suscita grande interesse e apre nuove prospettive per rendere l’esperienza terapeutica dei pazienti sempre meno traumatica». Lo specifico trattamento, che è altamente immersivo, si compone di scenari vari di circa quindici minuti ciascuno, con una durata di circa un’ora, ed è ripetibile in loop non appena termina. Con movimenti dei joystick si possono vedere a piacimento immagini stereoscopiche ad altissima risoluzione e interagire con una varietà di giochi. Ed è proprio questa peculiarità che consente di amplificare i sensi dell’udito e della vista isolando dal mondo reale e coinvolgendo sensorialmente e emotivamente i pazienti, attraverso cuffie collegate ai visori, all’interno di una nuova dimensione digitale realistica. Perché «le aree cerebrali generalmente attivate da sensazioni di disagio, paura o dolore, sistema limbico e amigdala – spiega Emilio D’Avino, anestesista dell’équipe – hanno una minore sollecitazione se coadiuvate dalla sedazione digitale». I quattro interventi delicati e innovativi rappresentano certamente, nell’ottica del miglioramento continuo dei servizi sanitari, la possibilità per i cittadini di trovare con fiducia risposte sempre più adeguate alla cura di gravi patologie.

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