EVENTI, studio: Apra ospita la Biblioteca delle Nazioni Unite di Ginevra

A Roma presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum un convegno sul più antico libro presente nella collezione della pace della biblioteca e degli archivi delle Nazioni Unite di Ginevra,

a cura di Angela Francesca D’Atri – La pace tra le nazioni in Cristo è stato il tema al centro dell’evento accademico “La Biblioteca delle Nazioni Unite di Ginevra in Apra”, che ha avuto luogo il 6 maggio scorso presso l’aula magna dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

FEDUS CHRISTIANUM

L’occasione si è prospettata a seguito della traduzione del testo “Fedus Christianum”(1504), scritto in latino medievale dal monaco tedesco Ambrosius Alantsee, il più antico presente nella collezione della Pace della Biblioteca e degli archivi delle Nazioni Unite di Ginevra. Il libro è stato tradotto in inglese grazie a una donazione della Fondazione Angelini e all’iniziativa del professor Carmelo Pandolfi, docente di filosofia medievale in Apra e consulente scientifico della medesima Fondazione. La pubblicazione, che si articola in sei capitoli, è un testo breve la cui particolarità è nella rilegatura, un foglio nel quale vengono raffigurate le note musicali.

GLI AMANTI DELLA «DOLCE PACE»

In apertura dei lavori, padre Alberto Carrara, decano della Facoltà di Filosofia in Apra, prendendo spunto dalle parole dell’autore «chiunque tu sia, sarai un amante della dolce pace», ha sottolineato l’importanza del testo quale piattaforma per il dialogo «e per realizzare strategie pacifiche volte a sensibilizzare sulla cultura della pace e per la promozione di un futuro pacifico». A moderare l’incontro è stato il citato professor Pandolfi. «Esiste una pace cattiva che disturba la vera pace – ha egli evidenziato nel riassumere il testo -, come dice San Tommaso c’è pace anche in una banda di ladri, perché la pace è tranquillità fondata sull’ordine; la pace è una delle otto beatitudini, c’è una pace fraterna, c’è una pace verso il Padre, c’è la pace dentro e c’è la divisione della buona pace, fondata sul Padre, il Figlio e lo Spirito, che è un interiore atto di amore, di carità. Come diceva Sant’Agostino, il confine tra la città dell’uomo e la città di Dio passa nel cuore di ciascuno di noi. La vita è inconciliabile con ciò che toglie la vita, la vita non è conciliabile con ciò che è guerra».

IL CONVEGNO

Al convegno sono intervenuti padre Dominic Farrell (docente di Etica in Apra), che ha illustrato la dottrina e le fonti del Fedus christianum, padre Eamonn ‘O Higgins (docente di Filosofia politica in Apra), Cristina Giordano (bibliotecaria responsabile servizio referenza della Biblioteca Onu di Ginevra, che ha riferito riguardo alla riscoperta di un testo antico sulla pace, appunto il Fedus christianum di Ambrosius Alantsee nella Biblioteca delle Nazioni Unite di Ginevra. Presente la traduttrice Nataalya Kahn, titolare di un master all’Università di Cambridge e di Ginevra, che si è soffermata sulla difficoltà della traduzione, svelando l’arcano di alcune abbreviazioni; a seguire Barbara Fleith, docente di Lingua e Letteratura tedesca presso l’Università della città svizzera, che ha affrontato il tema delle strategie di marketing nel XVI secolo inerenti il Fedus christianum.

GLI INTERVENTI

Alberto Garcia Gomez, decano della Facoltà di Bioetica all’Apra e Chairholder Unesco Chair Bioetics and Humans Rights all’Apra-Uer, che ha parlato di “Gesù Cristo Re pacificatore, Speculum per principi di ieri e di oggi”; in chiusura del convegno è intervenuto in collegamento in modalità da remoto l’ambasciatore David Fernandez-Puyana, osservatore permanente dell’Università delle Nazioni Unite per la pace presso l’Ufficio dell’Onu a Ginevra, che ha inteso approfondire l’argomento relativo all’educazione alla pace connesso all’esperienza delle Nazioni Unite. L’evento si è quindi concluso con una visita alla Biblioteca dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

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