Non si tratta di un manga, ma un martire cristiano giappponese! A quattro secoli dalla sua appassionante esistenza dei volontari stanno attrezzando il percorso guidato mediante una segnaletica dedicata, ma occorre il contributo di tutti: e sufficiente una donazione di pochi euro; ancora quattordici giorni per contribuire al buon esito dell’iniziativa. Di seguito l’appassionante vicenda umana di Hasekura Tsunenaga e le modalità di partecipazione all’apposizione della segnaletica.
SUI PASSI DI HASEKURA TSUNENAGA
Percorri insieme ad Hasekura il sentiero spirituale da Civitavecchia al Vaticano: un cammino che rappresenta un’esperienza di vita, un sintesi tra immersione spirituale nella storia e nelle bellezza della natura e dell’arte. Sei giorni totali, sei tappe complete che possono essere percorse in continuità o divise nei quali si attraversano i segni della storia in oltre due millenni, con un attenzione speciale ai quattrocento anni dal passaggio di Hasekura. Storie e percorsi di avventura, navigazione, santità, martirio, ambasciate, medioevo e templari. Un’esperienza unica di esplorazione di colori e sapori, di panorami mozzafiato, di albe e tra mondi da vivere, di vini profumati e cibi semplici e gustosi.
IL CAMMINO
Nel suo unico e particolare percorso di terra, mare e città, il Cammino di Hasekura è un’esperienza spirituale che riflette nel profondo le diverse e uniche bellezze che incontra lungo i suoi cento appassionanti chilometri. È la rievocazione di un’impresa epica ed unica per la sua epoca compiuta da un giovane ambasciatore giapponese che sbarcato nel 1615 a Civitavecchia venne ricevuto da Papa Paolo V, è il racconto di un’avventura post medioevale fatta di frati viaggiatori, di popoli convertiti e di martiri trucidati, ma anche di palazzi del potere, di lettere d’oro e di Samurai.
LE TAPPE
Partendo dalla statua dedicata ad Hasekura Tsunenaga e alla Chiesa dei Martiri Giapponesi a Civitavecchia, il percorso scende verso il Castello di Santa Severa, dove il Samurai soggiornò per una notte, proseguendo per Palidoro dove fece una sosta, e riprendendo il cammino nelle campagne verso Roma, arrivando alle sponde del Tevere, fino in Vaticano e al Quirinale. Ed ecco le tappe: da Civitavecchia a Santa Severa 20.4; da Santa Severa a Cerveteri 14.7; da Cerveteri a Ladispoli 16.3; da Ladispoli a Fregene 15.1; da Fregene al Parco Leonardo 22; dal Parco Leonardo a Roma EUR 17.4; dall’Eur al Quirinale 14.4.
LA STORIA DI HASEKURA
Quattrocento anni di storia e fede per un viaggio incredibile: nel 1549 il gesuita San Francesco Saverio parte alla volta del Giappone per convertire la popolazione. È tale il successo della missione che lo shogun irritato ordina il martirio di 26 cristiani, poi canonizzati, avvenuto il 5 febbraio 1597. Nel XVII secolo il Giappone vede la presenza di missionari cattolici e protestanti, e in particolare degli ordini religiosi che influenzano alcune zone piuttosto che altre. Nel regno di Miyagi, il feudatario Idate Masamune è in buoni rapporti con il francescano Luis Sotelo. L’opera missionaria del frate riscuote successo e lo stesso Idate approva le proposte di stabilire rapporti commerciali con la Spagna. Nasce così l’idea di inviare un’ambasceria a re Filippo III e a Papa Paolo V Borghese guidata da Fra Luis a cui si affianca il samurai Hasekura Tsunenaga Rokuemon. Il numero dei componenti dell’ambasceria è di circa 180 persone.
LA MISSIONE KEICHÔ
La missione Keichô parte il 28 ottobre 1613 e arriva ad Acapulco de Juárez il 25 gennaio 1614. Durante la Pasqua 68 persone dell’equipaggio vengono battezzate. Attraversato il Messico la missione salpa per il sud della Spagna raggiungendo poi Madrid il 20 dicembre del 1614. Hasekura incontra il re Filippo III e nella cappella reale riceve il battesimo con il nome di Filippo Francisco. La missione si imbarca nuovamente a Barcellona e arriva a Civitavecchia, via Genova, il 18 di ottobre del 1615. Da qui il viaggio procede a piedi e in carrozza sino a Roma dove la delegazione verrà ricevuta solennemente da Sua Santità. Il cammino, ritracciato secondo le esigenze odierne, connette tra loro diversi ambiti di paesaggio, da quelli più urbanizzati dei centri abitati, a quelli a forte valenza ambientale della Riserva di Macchia Tonda, delle dune di Palidoro, Oasi LIPU Castel di Guido e il paesaggio delle bonifiche nell’area tra Fiumicino e la foce del Tevere. Il tratto lungo la costa consente di apprezzare numerose aree archeologiche ed emergenze architettoniche, quali torri costiere ed edifici fortificati. Lungo un percorso di 107 chilometri attraverso percorsi in vie e strade impregnate di storia, passando per lungomare e lungofiume romano, camminando su corridoi dedicati a camminatori e ciclisti, si ripercorre l’ultimo tratto dell’avventura del Samurai Hasekura, tra i primissimi orientali ad avere un ruolo prestigioso ed importante nel vecchio continente
LA CHIESA DEI MARTIRI GIAPPONESI
«Ogni pennellata è la mia preghiera», affermava Luca Hasegawa, pittore catholico, i cui dipinti nella chiesa francescana di Civitavecchia costituiscono un unicum nell’arte sacra cristiana, nel quale le particolarità̀ che ne caratterizzano l’origine e le circostanze della realizzazione si aggiungono all’elevata qualità dell’opera e all’originalità̀ dei modi pittorici, oltre alla ammirevole coerenza stilistica e tematica dell’insieme. Nell’abside, sulle pareti, troviamo le scene del martirio dei ventisei tra frati e fedeli, crocifissi in Giappone il 5 febbraio 1593. Sul catino absidale, l’ormai celebre Madonna dal kimono tra i santi dell’Ordine. Nelle cappelle, varie immagini attinenti al Santo al quale sono dedicate. I dipinti sono ad affresco e sono visibili con un poco di attenzione le giornate di stesura della malta, tipiche appunto degli affreschi. La mano del pittore è molto felice: se la particolarità̀ dei dipinti è nella tipologia della raffigurazione, che riesce a fondere tecniche proprie della pittura europea con la mirabile tradizione giapponese, il segno lasciato dal pennello di Lucas è certamente personale.
L’OPERA DI LUCA HASEGAWA
Le pennellate sicure denotano la grande maestria dell’artista, in cui la tradizione antica si sposa perfettamente con la rappresentazione contemporanea. Non si tratta certamente delle consuete pitture che si possono ritrovare nelle chiese moderne o contemporanee, anche di buon livello, ma di un’opera il cui alto valore artistico è pari a quello storico. Le cappelle sono dipinte a tempera e sono per questo, forse, di minor fascino, ma anch’esse presentano tali particolarità di concezione da renderle di estremo interesse. Anche la volta della navata, che è dipinta in modo più lineare, crea una cornice perfetta per le pitture sottostanti e non dobbiamo, quindi, rimpiangere il mancato concretizzarsi dell’intenzione di integrare la decorazione della chiesa da parte degli allievi di Hasegawa. L’omaggio postumo all’artista, commovente dal punto di vista affettivo, avrebbe potuto nuocere ad un insieme che è tutto, interamente e senza aggiunte e interpretazioni, di sua mano.
RESTAURO E LO STATO DI CONSERVAZIONE
Le cinque scene presentano molti distacchi a livello dell’intonachino, quelli nelle due scene di destra sono particolarmente gravi: la superficie dipinta è quasi totalmente de-adesa. Questi distacchi, che sembrano coinvolgere esclusivamente l’intonachino potranno essere mappati con più precisione con un’indagine ravvicinata. La superficie pittorica è ricoperta da strati di sporco. Ulteriori indagini potranno evidenziare eventuali fenomeni di polverizzazione e scagliatura a livello della pellicola pittorica. La volta presenta grandi lesioni, da testimonianze raccolte, sembrerebbero essere situazioni molto vecchie e stabili. Certamente, tanta distanza nell’osservare non consente l’individuazione di altre lesioni di minore entità, probabilmente presenti su tutta la superficie; le sei cappelline hanno le pareti di fondo dipinte, anche nell’architettura. A differenza dell’abside sono a tempera, solo in una probabilmente vi sono delle zone ad affresco. Problemi di adesione dell’intonaco sono molto evidenti nelle prime due cappelle di destra. La chiesa su questo lato è esposta verso il mare, cosa che ha sicuramente favorito il degrado degli intonaci stessi.
LE ALTRE CAPPELLE
Le altre cappelle presentano piccole perdite di colore, nelle parti inferiori, visibilmente rimaneggiate da qualche intervento conservativo, forse con materiali non del tutto idonei. Si prevede di intervenire con l’applicazione di un bendaggio di sostegno e protezione su parti in pericolo di caduta al fine di sostenere l’intonaco durante le operazioni di consolidamento. Rimosso il bendaggio di sostegno e protezione si ristabilirà l’adesione tra supporto murario ed intonaco del dipinto mediante iniezioni di adesivi riempitivi, alla stuccatura delle crepe. Rimozione di depositi superficiali quali polvere sedimentata, fissativi alterati e sostanze di varia natura sovrammessi al dipinto. Stuccatura di fessurazioni, fratturazioni e cadute degli strati d’intonaco, successiva pulitura e revisione cromatica dei bordi. Reintegrazione mimetica ad acquarello delle lacune stuccate a livello.
RACCOLTA FONDI PER IL RESTAURO
Riteniamo che l’opera di Lucas Hasegawa, oltre a una testimonianza di profonda fede e spiritualità, sia un unicum nel panorama iconografico religioso e una ricchezza per la città di Civitavecchia. Come associazione ideatrice e promotrice del Cammino di Hasekura, riconoscendo le radici della storia da cui tutto è nato, sentiamo di dover fare la nostra parte ed è per questo che sosteniamo la raccolta fondi per il restauro degli affreschi della Chiesa dei Santi Martiri Giapponesi in Largo San Francesco d’Assisi.
https://www.ideaginger.it/progetti/mettiamo-la-segnaletica-sul-cammino-di-hasekura.html