ARTE, eventi e territorio. Roma, i cento anni del quartiere Coppedè: inaugurata “Et lux in tenebris”

L’evento, patrocinato dal Secondo Municipio di Roma Capitale, ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di giovedì scorso presso SpazioCima, in via Ombrone. Dopo la personale del fotografo Raffaele Canepa, ora in mostra sono le preziose porcellane opera di Yuriko Damiani, raffinata artista italo-giapponese che esporrà fino al 25 maggio. Riguardo al pregevole progetto artistico, insidertrend.it ha raccolto un interessante contributo dal professor Antonio Giordano, storico e critico d’arte che assieme a Roberta Cima ne è il curatore. Egli, nella lunga intervista concessa, muovendo dal felice periodo attraversato dalla Capitale negli anni in cui il quartiere Coppedè venne edificato, ha avuto modo di tracciare i fondamenti alla base di questa iniziativa, descrivendo altresì nel dettaglio gli artisti che vi partecipano e le loro opere (registrazione audio A633), opere esposte a SpazioCima che è possibile osservare in fotografia di seguito

Et Lux in Tenebris, evento che ha luogo presso la Galleria SpazioCima in occasione della ricorrenza dei cento anni della fondazione del quartiere Coppedè a Roma, progettato ed edificato tra il 1915 e il 1927, anno della scomparsa dell’architetto Gino Coppedè, dal quale prende il nome. Si tratta di una serie di personali, la prima delle quali, quella del fotografo Raffaele Canepa, ha avuto inizio lo scorso 3 aprile per concludersi il giorno 27 dello stesso mese. Questo ciclo di mostre dedicato al quartiere Coppedè è proseguito con Yuriko Damiani, architetto italo-giapponese noto sulla scena artistica per le sue realizzazioni in porcellana e oro; Yuriko esporrà le sue opere in via Ombrone fino al prossimo 25 maggio, quindi sarà la volta, dapprima del pittore e scenografo Mauro De Luca (dal 28 maggio al 14 giugno) e, infine, dello street artist Valerio Prugnola (dal 18 giugno al 12 luglio).

ET LUX IN TENEBRIS

Nell’occasione, la Galleria SpazioCima ha inteso rendere omaggio a questo eclettico quartiere sito tra la via Salaria e la Nomentana, non distante da Porta Pia, in parallelo alle numerose iniziative intraprese allo specifico scopo che vedranno la partecipazione della cittadinanza romana, quali mostre, concerti e spettacoli all’aperto. Tornando al progetto espositivo Coppedè: et Lux in Tenebris, curato dal professor Antonio E.M. Giordano e da Roberta Cima, aveva rilevato che si tratta di un viaggio, onirico e visionario. Esso ha inizio nel quartiere per poi proseguire nei luoghi più suggestivi della città, sulle orme di Ulisse e di Proust. Una metafora di ricerca verso la conoscenza dell’ignoto e dell’inconscio sublimen umano, oltreché di un tempo perduto e metastorico, questo attraverso scorci, paesaggi, dettagli e particolari plastici e architettonici rappresentati con energia e delicatezza, appunto il tratto distintivo dei quattro artisti espositori. Accanto alle esposizioni le performance negli spazi aperti e itineranti quali piazza Mincio o sotto l’arco del lampadario, immagine simbolica che ben rappresenta il progetto.

RAFFAELE CANEPA

Utilizzando macchine fotografiche appositamente modificate e filtri che escludono completamente la porzione visibile della luce, Raffaele Canepa mediante i suoi scatti esplora oltre i limiti della visione umana, proiettando chi osserva le sue opere in quella parte di spettro luminoso dove la nozione di colore perde ogni significato, mentre la luminosità risulta essere diversa da come abitualmente la si percepisce, poiché, tecnicamente, ciò che le sue fotografie mostrano è invisibile a occhio nudo. Tratto maggiormente caratteristico della fotografia a infrarosso è il bianco di cui risplende la vegetazione, contrapposto ai cieli scuri dai forti contrasti. Canepa introduce al quartiere Coppedè dal vestibolo voltato di via Dora, dove il lampadario in ferro battuto resta in ombra, un’ombra evidenziata in macchia dalla tecnica a infrarosso proprio allo scopo di focalizzare l’attenzione di chi osserva sul Villino delle Fate situato in fondo a piazza Mincio, capolavoro di Gino Coppedè. Particolarmente suggestiva, poi, l’immagine della Fontana delle Rane, già progettata nel 1915, fotografata dal basso con la veduta bilaterale del palazzo in piazza Mincio 2, risalente al 1926 e detto «di Cabiria».

YURIKO DAMIANI

Le opere della personale di Yuriko Damiani, in esposizione dal 2 al 25 maggio, sono ispirate alla complessa simbologia dispiegata in ogni angolo del quartiere Coppedè: dall’alveare delle api e dal Gorgoneion dell’anguicrinita Medusa sull’egida di Minerva al capitello di Gino Coppedè alla Vittoria alata che sormonta il Palazzo degli Ambasciatori con il portico di ingresso in via Dora e il lampadario in ferro battuto. Attraverso il simbolismo cromatico dell’oro, dell’argento, del rosso, del bianco e del nero, l’artista italo-giapponese esprime una sensazione di mistero che, successivamente, si trasforma in un messaggio di rivelazione, quest’ultima intesa come sinonimo di illuminazione spirituale e ricerca della conoscenza, mediante la quale è possibile raggiungere la libertà. Elemento conduttore e costante è la luce, che sprigiona potente da tutte le opere di Yuriko a simboleggiare la speranza e la bellezza, che risplendono anche nelle tenebre. Una evocazione tuttavia non disgiunta dallo stimolo alla esplorare di idee e prospettive sempre nuove.

MAURO DE LUCA

L’artista romano, che esporrà presso SpazioCima dal 28 maggio al 14 giugno, si è formato all’Accademia di Belle Arti di Roma e vanta nel suo passato una lunga e poliedrica attività spaziante dalla pittura alla scenografia, passando per la grafica e l’illustrazione, oltreché dal fumetto e dalla scultura. Egli trae spunti da vedute di prospetti e di dettagli architettonici e decorativi dell’eclettico e affascinante quartiere Coppedè, quindi si immergere in atmosfere suggestive, quali visioni diurne, notturne o vespertine: un reinvestire di emozioni in virtù di contrasti chiaroscurali e cromatici, oppure diffusione tonale, ovvero ancora lavorando su una medesima dominante avvalendosi di diverse tecniche, dall’olio all’acrilico, dall’acquarello alla grafica.

VALERIO PRUGNOLA

La personale di Valerio Prugnola, in calendario a SpazioCima dal 18 giugno al 12 luglio, concluderà Ex lux in tenebris. Dall’attrazione per i monumenti, da lui reinterpretati e rivestiti da graffiti di writer, questo street artist stimola l’attenzione per le facciate ricoperte da motivi esornativi plastici e pittorici. Tra questi, chiave di volta di un arco o mensole con mascheroni fitomorfi e teriomorfi dalle espressioni aggressive; figure dalle fauci minacciose e digrignanti, mascheroni teatrali simbolo della presenza dionisiaca entro timpani di portali che sono trait d’union temporali tra il passato e il presente quali Stargate di accesso a mondi ignoti. Elemento cardine della personale è l’apertura della cavità orale nata per amplificare la voce e costituire un megafono ante litteram nella maschera detta in latino «per sona». Non è infatti casuale il fatto che l’espressione spaventosa che atterrisce ed evoca tenebrose atmosfere sia anche la griffe che l’artista lascia sulle proprie opere, autodefinendosi con l’urlo: Shout.

ALTRI APPUNTAMENTI A SPAZIOCIMA

Tra gli altri appuntamenti in programma alla Galleria SpazioCima di Roma vi sono l’esposizione delle foto di scena scattate da Franco Bellomo per i film di Dario Argento, nei quali alcune scene vennero girate nel quartiere Coppedè; il reading di poesia e letteratura “Tra le due guerre”, a cura del professor Claudio Cipriani; una giornata di studio sul quartiere Coppedè nel corso della quale sull’argomento interverranno architetti e specialisti della materia; inoltre concerti di musica classica, contemporanea e jazz di celebri compositori del primo trentennio del XXI secolo.

INFO E CONTATTI

Tutti i vernissage inizieranno alle ore 18:00 e si concluderanno alle ore 21.00; nel mese di maggio 2024 i giorni e gli orari di apertura al pubblico della Galleria SpazioCima apertura saranno dal mercoledì al sabato dalle ore 15:30 alle ore 19:00, mentre in quelli di giugno e di luglio, sempre al medesimo orario, dal martedı̀ al venerdı̀, con le aperture nelle giornate di sabato esclusivamente su appuntamento; chiusure straordinarie nei giorni del 31 maggio e del 28 giugno;

SpazioCima, via Ombrone, 9 Roma

info@spaziocima.it

+393429923606

+390685302973

A633 – ARTE, EVENTI E TERRITORIO: ROMA, I CENTO ANNI DEL QUARTIERE COPPEDÈ, presso la Galleria SpazioCima inaugurata “Et lux in tenebris”. L’evento, patrocinato dal Secondo Municipio di Roma Capitale, ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di giovedì scorso. Dopo la personale del fotografo Raffaele Canepa, ora in mostra sono le preziose porcellane opera di Yuriko Damiani, raffinata artista italo-giapponese che esporrà fino al 25 maggio.
Riguardo al pregevole progetto artistico, insidertrend.it ha raccolto un interessante contributo dal professor ANTONIO ENRICO MARIA GIORDANO, storico e critico d’arte che assieme a Roberta Cima ne è il curatore. Egli, nella lunga intervista concessa, muovendo dal felice periodo attraversato dalla Capitale negli anni in cui il quartiere Coppedè venne edificato, ha avuto modo di tracciare i fondamenti alla base di questa iniziativa, descrivendo altresì nel dettaglio gli artisti che vi partecipano e le loro opere. (2 maggio 2024)

Antonio Giordano e Roberta Cima (curatori della mostra)

Yuriko Damiani

Yuriko Damiani: vaso Cabiria (1)

Yuriko Damiani: vaso Cabiria (2)

Yuriko Damiani: vaso Palazzo Ambasciatori (1)

Yuriko Damiani: vaso Palazzo Ambasciatori (2)

Yuriko Damiani: vaso Palazzo Ambasciatori (3)

Yuriko Damiani: vaso Palazzo Ambasciatori (4)

Yuriko Damiani: vaso Ragno e vaso Lapis

Yuriko Damiani: vaso Ragno (2)

Yuriko Damiani: vaso Ragno (3)

Raffaele Canepa: quartiere Coppedè, Roma (1)

Raffaele Canepa: quartiere Coppedè, Roma (2)

Raffaele Canepa: quartiere Coppedè, Roma (3)

Raffaele Canepa: quartiere Coppedè, Roma (4)

Raffaele Canepa: quartiere Coppedè, Roma (5)

Raffaele Canepa: quartiere Coppedè, Roma (6)

Raffaele Canepa: quartiere Coppedè, Roma (7)

Raffaele Canepa: quartiere Coppedè, Roma (8)

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