Al Teatro Arcobaleno di Roma, dal 3 al 12 maggio la Compagnia Castalia con la collaborazione della Società Dante Alighieri, presenta “Otello”, di Ludovico Ariosto, riduzione e regia Vincenzo Zingaro, con Vincenzo Zingaro, Sina Sebastiani, Piero Sarpa, musiche originali Giovanni Zappalorto; ensemble Musicale: Giovanni Zappalorto (pianoforte), Francesca Salandri (flauto), Stefano Marrone (sassofono) ed Eleonora Yung (violoncello).
L’AVVINCENTE MONDO DELL’EPICA CAVALLERESCA
Dopo lo straordinario successo ottenuto con “Epos: Iliade, Odissea, Eneide”, Vincenzo Zingaro condurrà gli spettatori nell’avvincente mondo dell’epica cavalleresca, attraverso quello che fu definito da Voltaire “il poema che è insieme l’Iliade, l’Odissea e il Don Chisciotte”: l’Orlando furioso, di Ludovico Ariosto, una delle massime espressioni letterarie e poetiche di tutti i tempi. Sullo sfondo della guerra tra i cristiani, guidati da Carlo Magno e i saraceni, il pubblico seguirà la vicenda di Orlando, il più valoroso dei paladini che, innamorato della bellissima Angelica (bramata da ogni cavaliere), mette a repentaglio le sorti dei suoi, per inseguirla, fino a scoprire ciò che lo renderà pazzo. Soltanto il viaggio di Astolfo sulla Luna, luogo dove sono custodite tutte le cose che gli uomini perdono, consentirà a Orlando di riacquistare il senno perduto.
BATTAGLIE, AMORI, MAGIA E VIAGGI FANTASTICI
Tra battaglie, amori, magia e viaggi fantastici, l’Orlando furioso rappresenta uno straordinario affresco degli innumerevoli aspetti della nostra esistenza, trasfigurati attraverso un linguaggio poetico dal ritmo multiforme, in una continua alternanza di ironia e tragicità, di fantasia e realtà, in cui è possibile riconoscere tormenti, debolezze, passioni e aspirazioni. Nella sua messinscena dell’Orlando furioso, Vincenzo Zingaro, attraverso uno studio approfondito del “Verso”, al quale si dedica da molti anni, rinnova la forma originale di una tradizione che esprimeva tutta la sua potenza evocativa nell’incantamento orale, in simbiosi con la musica.
COME GLI AEDI NELL’ANTICA GRECIA
Come gli aedi nell’antica Grecia narravano le gesta della guerra di Troia, così i cantori medievali narravano le chanson de geste. Vincenzo Zingaro, pertanto, con il compositore Giovanni Zappalorto, elabora lo spettacolo come una raffinatissima partitura concertistica, come un’opera da camera, in cui la musica si interseca col verso senza soluzione di continuità, in un continuo fraseggio che ne amplifica tutto il potenziale immaginifico. La parola e la musica si fondono e si scontrano, dando vita a un grande viaggio dell’anima. Recuperare il senso profondo della poesia nella società contemporanea, tristemente omologata e dominata da logiche prevalentemente economiche, secondo Zingaro, rappresenta un “atto rivoluzionario” necessario, che va diffuso e incentivato. L’evento è promosso dalla Società Dante Alighieri, prestigiosa istituzione culturale italiana nel mondo che nel 2009, presso il Vittoriano, per la rappresentazione di “Adelchi” di Alessandro Manzoni, ha conferito a Vincenzo Zingaro la benemerenza per l’arte e la cultura italiana con medaglia d’oro.
INFO
Teatro Arcobaleno (Centro Stabile del Classico)
Via Francesco Redi 1/A Roma
+390644248154
+39064402719