Lo scorso 19 aprile il presidente cinese Xi Jinping ha avviato una significativa ristrutturazione dell’Esercito popolare di liberazione (le forze armate della cinesi) che condurrà a significativi mutamenti nel settore dell’informazione e della logistica.
GRANDI TRASFORMAZIONI A PECHINO
Sulle ragioni alla base di questa trasformazione al momento si possono formulare soltanto delle ipotesi, una delle quali condurrebbe alle dinamiche politiche interne in atto a Pechino, che avrebbero a oggetto sia i livelli di capacità dello strumento militare sino popolare che il grado di controllo politico esercitato su di esso dal Partito comunista, in particolare da Xi Jinping, che come è noto cumula in se le cariche di segretario generale del Partito, di presidente della Repubblica Popolare cinese, oltreché (dal 2012) di presidente della Commissione militare centrale.
COME CAMBIA LO STRUMENTO MILITARE CINESE
Quest’ultimo è un organismo emanazione del Partito che riveste una fondamentale importanza, poiché controlla direttamente l’Armata Popolare di Liberazione, che si articola nelle quattro tradizionali armi (esercito, marina, aeronautica, e la componente missilistica) e i vari servizi, quali le recenti Cyberspace Force e Aerospace Force, oltre alla Joint Logistics Support Force. Ora, il vertice del Partito avrebbe sostituito la preesistente Forza di supporto strategico (Strategic Support Force, SSF), attiva dal 2015, con una nuova Forza di supporto informativo, che avrà competenze su cyberspazio, reti e comunicazioni.
LESSONS LEARNED
Una trasformazione profonda che i cinesi hanno posto in essere con la massima discrezione possibile, stimolati, con molte probabilità, anche dalle esperienze maturate nei settori della logistica e delle comunicazioni dai belligeranti nel teatro ucraino, in particolare sull’evoluzione delle linee di comando nella guerra del XXI secolo. Ma, gli analisti occidentali non escludono altre cause, riconducibili al fattore umano, quali la corruzione o l’inefficienza. Da questo punto di vista potrebbe essere emblematico il defilamento (si legga: discreta scomparsa) del generale Ju Qiansheng, già comandante delle SSF, riapparso fugacemente in pubblico lo scorso mese di febbraio dopo un anno di assenza dalle cronache, poi ripiombato in un misteriosa oscurità.
TEMPI E MODI DELLA GUERRA NEL XXI SECOLO
In definitiva, seppure potranno rinvenirsi motivazioni di natura politica riconducibili al consolidato processo di concentrazione di poteri e funzioni da parte del vertice del Partito comunista, sta di fatto però che nell’era dell’hyperwar, cioè dei conflitti che impongono tempi decisionali pari a zero, e delle operazioni multi dominio e distribuite, che impongono una rapida e simultanea applicazione di capacità afferenti a domini diversi, anche a Pechino, secondo dialettiche differenti da quelle proprie dell’Occidente, si sarebbe messo mano alle catene di comando e all’interfacciamento tra i responsabili delle forze in teatro con le strutture di supporto in funzione della velocità e, di risulta, del risultato.