l titolo “Un sogno lungo ottantotto tasti” indica forse il più rilevante tra i molteplici percorsi di ascolto della kermesse, quello del pianoforte, che sarà al centro di numerosi appuntamenti, inclusi quelli che vedranno protagoniste alcune produzioni originali. Siederanno infatti alla tastiera Uri Caine, Omar Sosa, Craig Taborn, Marialy Pacheco, Antonio Faraò, Dado Moroni, Danny Grissett, Margherita Fava, Francesca Tandoi e poi ancora Simone Graziano, Paolo Birro, Sade Mangiaracina, Giovanni Guidi.
UN SOGNO LUNGO 88 TASTI
Nel sontuoso programma artistico saranno inoltre presenti Bill Frisell, Paolo Fresu, Paquito D’Rivera, Trilok Gurtu, Chico Freeman, Dhafer Youssef con Eivind Aarset: la palette timbrica si amplierà con gli altri strumenti canonici della musica afroamericana e anche con sonorità esotiche. Come sempre a Vicenza Jazz, i concerti non si limiteranno ai teatri, diffondendosi in tutta la città, dai locali ai palazzi antichi, le chiese, i musei, i cinema, le librerie, le vie e le piazze del centro storico: la musica sarà letteralmente ovunque in città. Il festival, con la direzione artistica di Riccardo Brazzale, è promosso dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz, con AGSM AIM come sponsor principale, con il sostegno di Sonus Faber e con Acqua Recoaro e Brutal Agency quali sponsor tecnici.
LE STAR DI VICENZA JAZZ
Mai come quest’anno il tema portante del festival vicentino risulta onnipresente nel cartellone. Non è soltanto una questione di presenza di celeberrimi pianisti, portatori di stili e linguaggi assai personali e distinti uno dall’altro, ma anche di progettualità spinta alle estreme possibilità della tastiera. Come nel caso della serata inaugurale, il 13 maggio, quando al Teatro Olimpico si assisterà a una sorta di olimpiade pianistica, creata su misura appositamente per Vicenza Jazz, nella quale Dado Moroni (un campione dei piano summit internazionali), Danny Grissett, Margherita Fava e Francesca Tandoi si esibiranno in qualunque possibile combinazione dal solo al magniloquente intreccio di quattro pianisti. E non va tralasciato il set d’apertura della serata con Craig Taborn, uno dei pianisti più visionari dell’attuale corrente jazzistica. Se quattro pianisti non bastavano, con il quinto si fa full.
MAGGIO AL TEATRO COMUNALE
Totalmente focalizzata sul pianoforte, oltreché sul lavoro di gruppo, sarà altresì la serata del 16 maggio al Teatro Comunale, che vedrà protagonista un Uri Caine alla massima potenza. Egli si esibirà infatti a capo di due distinte formazioni dai programmi altamente caratterizzati: in quartetto (con, tra gli altri, la cantante Barbara Walker) eseguirà una riduzione jazz “cameristica” della sua opera sinfonico-corale Honoring Octavius Catto, quindi assieme a un ensemble di otto elementi eseguirà la sua riscrittura della Rhapsody in Blue di Gershwin e di altre famose songs dello stesso autore, un progetto di raro ascolto in Italia, ripreso a una decina d’anni dal suo debutto allo scopo di celebrare il centenario della prima esecuzione della composizione gershwiniana.
AL PIANO OMAR SOSA
La sera seguente, il 17, sempre al Comunale, il pianoforte sarà affidato alle mani del cubano Omar Sosa: un radicale cambiamento di paradigma estetico col quale si indaga un’altra delle principali traiettorie dell’improvvisazione pianistica odierna, quella imbevuta di linguaggi geograficamente connotati (latin, afro, world in generale). Sosa sarà protagonista di due set: Manos (duetto di pianoforti con la sua connazionale Marialy Pacheco) e Food, sinestesia uditivo-gustativa ideata ed eseguita assieme al trombettista Paolo Fresu, che con Sosa forma un binomio ormai storico. Il pianoforte condividerà i riflettori col sax la sera del 15 al Comunale: Antonio Faraò e Chico Freeman eseguiranno in quintetto (con il featuring del trombettista Alex Sipiagin) un omaggio a John Coltrane e McCoy Tyner prodotto appositamente per il festival.
MICROFONO SU ALTRI STRUMENTI
Le restanti serate diversificano gli ascolti, puntando il microfono su altri strumenti, talvolta insoliti. È il caso del clarinetto (oltre che del sax alto) di Paquito D’Rivera, mito vivente della musica cubana, capace di esprimersi nel più puro linguaggio jazz boppistico come nel più infuocato idioma latin (14 maggio, Teatro Olimpico). E ancor più pittoresca è la strumentazione dei due set del 18 maggio al Comunale: all’apertura affidata alle percussioni policrome e poliritmiche dell’indiano Trilok Gurtu, seguirà l’intreccio tra l’oud del tunisino Dhafer Youssef e la chitarra fortemente elettrificata e carica di effetti del norvegese Eivind Aarset, che fa piazza pulita di qualunque categoria estetica abbia mai provato a tenere distinte la musica occidentale da quella orientale, il jazz dal rock e le musiche tradizionali.
GUITAR HEROES
Bill Frisell, uno dei guitar heroes del jazz dagli anni Ottanta a oggi, sarà protagonista del concerti conclusivo del festival (19 maggio, Teatro Comunale), in trio con Thomas Morgan (contrabbasso) e Rudy Royston (batteria). Le più recenti scorribande musicali di Frisell manifestano contrasti espressivi a tinte forti: musica metropolitana a braccetto con sonorità rurali, postmodernismo e primitivismo come due vicini di casa, stilemi di genere estremamente definiti e improvvisi pastiches nei quali gli stili vengono bellamente frullati assieme. E sono pur sempre strumenti a tastiera l’organetto e la fisarmonica piccola imbracciati dal sardo Pierpaolo Vacca, che assieme al conterraneo Paolo Fresu sarà protagonista del caratteristico concerto di mezzanotte al Cimitero Maggiore (il 17), al suono di un’ancestrale musica sarda proiettata verso forme espressive futuribili.
PROXIMA: MUSICA GIOVANE NEL POMERIGGIO VICENTINO
Proxima, la sezione riservata ai giovani musicisti jazz che viene realizzata in collaborazione con l’associazione culturale Bacàn, dominerà la fascia pomeridiana del Festival. Il primo appuntamento, con il duo pianistico formato da Luca Sguera e Margherita Fava, si terrà il 14 maggio alla Basilica palladiana, in collegamento con la mostra Pop Beat. Ci si sposterà poi in vari spazi del Teatro Comunale per i successivi concerti: il 15 con il duo che affianca Camilla Battaglia (voce) e Simone Graziano (pianoforte); il 16 con i Nerovivo, il trio dell’astro nascente della batteria Evita Polidoro; il 17 con il quartetto del bassista Marco Centasso; il 18 con il chitarrista Edoardo Ferri, il cui trio è completato da due figure di riferimento del jazz italiano, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria. Il 16, 17 e 18 maggio Proxima si sdoppierà lanciando anche “Aperitivo Proxima”, che farà da ponte tra la fascia pomeridiana e quella serale. Si avrà dunque modo di ascoltare il quintetto Wasted (il 16), il Syntax Quartet (17) e i Raise Four (18), tutti alla Vela TCVI (piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza).
ASCOLTI AFTER HOURS
La programmazione della tarda serata del festival assume una nuova fisionomia, con il Teatro Comunale che ne diviene la principale, anche se non unica, location. Saranno ascolti a stile libero, anche con nomi affermati nel panorama concertistico nazionale e con un’ulteriore dose di pianisti. Si va dall’omaggio a Björk del trio The Last Coat of Pink (il giorno 15 maggio presso la Basilica palladiana) all’incursione nel mondo di Emily Dickinson dell’Emily Songs Quartet, con le musiche del pianista Francesco Carta (il 16, al Comunale). Ci saranno poi due sassofonisti coi loro quartetti, Lorenzo Simoni (il giorno 16) e Michele Polga (il giorno 17), entrambi alla Vela TCVI, che ospiterà anche il quartetto co-diretto dal batterista Fabrizio Sferra e il sassofonista Dan Kinzelman (il giorno 18). Quest’ultima serata di festival avrà una lunga coda: con la performance pianistica in solo di Paolo Birro a mezzanotte (Basilica palladiana) e con lo sconfinamento orario del piano solo di Sade Mangiaracina, che si esibirà in un omaggio a Lucio Dalla all’alba del 19 maggio al Parco del Museo del Risorgimento. Vicenza Jazz 2024 si chiuderà al levar del sole. Aspettando Vicenza Jazz, un prologo, che si terrà come da tradizione all’Auditorium Fonato di Thiene, preparerà l’atmosfera in attesa del festival. Ne saranno protagonisti Eric Mingus e Silvia Bolognesi (il giorno 5 maggio, data nella quale avranno inizio anche gli innumerevoli live ospitati dai locali vicentini).
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