Ne riferisce dettagliatamente Marco Mancini in un proprio articolo pubblicato oggi dall’agenzia giornalistica ACI Stampa, https://www.acistampa.com/story/24906/sacro-collegio-tutti-i-cardinali-elettori-sono-vescovi?utm_campaign=ACI%20Stampa&utm_medium=email&_hsenc=p2ANqtz-8QaOCXeQp430QtC0V7HlcfPVNsmNMUZYnpkH-G6DjQdFPMEkLZ6ybE1KXh_76tuZAP6CI-PqjOYfiuhUPOfOOW2xoVLy_Fsd1W8NkcgZmjoAaJ4mI&_hsmi=303739610&utm_content=303739610&utm_source=hs_email, nel quale si prende appunto spunto dalla consacrazione episcopale conferita nella Basilica di Santa Maria Maggiore sabato scorso dal cardinale Emil Paul Tscherrig (già nunzio apostolico in Italia e Repubblica di San Marino) al cardinale Angel Fernandez Artime, Rettore Maggiore dei Salesiani.
IL DISPOSTO DI “CUM GRAVISSIMA”
Malgrado la consacrazione episcopale ricevuta, il cardinale Artime, per precisa disposizione di Papa Francesco, permarrà in carica come capo della Famiglia salesiana fino al prossimo 16 agosto, al termine delle celebrazioni del CCIX anniversario della nascita di San Giovanni Bosco. L’interim verrà assunto dal vicario don Stefano Martoglio fino alla celebrazione del capitolo generale, che avrà luogo a Valdocco a partire dal 16 febbraio del 2025. Il cardinale spagnolo era l’unico porporato elettore a non essere vescovo, in deroga al motu proprio del 1962 di Giovanni XXIII (Cum Gravissima) mediante il quale venne disposto che tutti i cardinali debbano essere insigniti della dignità episcopale.
CANONE 351
Una disposizione in seguito recepita dal Codice di Diritto canonico che è attualmente in vigore. Il canone 351 – §1 recita infatti: «Ad essere promossi cardinali vengono scelti liberamente dal Romano Pontefice uomini che siano costituiti almeno nell’ordine del presbiterato, in modo eminente distinti per dottrina, costumi, pietà e prudenza nel disbrigo degli affari; coloro che già non siano vescovi, devono ricevere la consacrazione episcopale». Al momento, soltanto quattro cardinali ultraottantenni (quindi esclusi a causa dell’età dal voto nel futuro conclave) sono stati dispensati dalla consacrazione episcopale, restando dunque semplici presbiteri. Si tratta del novantasettenne argentino Luis Pascual Dri (confessore presso il Santuario di Nostra Signora di Pompei a Buenos Aires), il novantacinquenne albanese Ernst Simoni (cardinale diacono di Santa Maria della Scala), l’ottantanovenne italiano Raniero Cantalamessa (Predicatore della Casa Pontificia) e l’ottantunenne italiano Gianfranco Ghirlanda (patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta).
PORPORATI DISPENSATI
Dall’entrata in vigore di Cum gravissima, hanno ottenuto la dispensa da Giovanni Paolo II i cardinali (tutti ultraottantenni) De Lubac (gesuita) nel 1979, Pavan (rettore emerito della Pontificia Università Lateranense) nel 1983, Dezza (gesuita) nel 1991, Koliqi (presbitero albanese perseguitato dal regime comunista) nel 1994, Congar (domenicano) nel 1994, Grillmeier (gesuita) nel 1994, Scheffczyk nel 2001, Dulles (gesuita) nel 2001, Tucci (gesuita) nel 2001 e Spidlik (gesuita) nel 2003; Benedetto XVI ha altresì derogato per i cardinali Vanhoye (gesuita) nel 2006, Navarrete (gesuita) nel 2007, Betti (francescano) nel 2007) Bartolucci nel 2010 e Becker (gesuita) nel 2012.