Roma, 22 aprile 2024, a cura di Catino&Giglio – Gli italiani sono pronti ad abbandonare la proprietà dell’auto per affidarsi a soluzioni innovative di condivisione? Come procede la diffusione delle nuove forme di mobilità in sharing nelle città italiane? Quanto sono conosciute dal grande pubblico le formule del car sharing e del car pooling?
CAR SHARING E CAR POOLING
A queste e ad altre domande sulla mobilità cittadina si è proposta di dare risposte puntuali la nuova instant survey “Auto privata o mobilità condivisa?”, condotta da Areté (azienda leader nella consulenza strategica) nel mese di aprile per indagare sul campo la propensione degli italiani che vivono nelle città di Roma, Milano, Torino, Firenze e Bologna a servirsi delle forme di mobilità condivisa (su tutte, car sharing e car pooling) che si stanno facendo strada gradualmente anche nel nostro Paese. L’88% del campione intervistato possiede una vettura, acquistata in un’unica soluzione (50% dei casi) o tramite finanziamento (38%). Alla domanda «quale strumento di trasporto utilizzi per muoverti abitualmente in città?», otto su dieci, equamente suddivisi, rispondono a bordo di un’auto privata e sui mezzi pubblici, mentre il 10% si serve di moto o scooter.
MOBILITÀ CONDIVISA
Il dato più interessante che emerge dalle risposte riguarda la notorietà della formula dell’auto condivisa nel Paese: nove italiani su dieci dichiarano di conoscere il car sharing e il 52% di questi sostiene anche di averlo utilizzato almeno una volta. Lo scenario cambia leggermente spostando il focus sul car pooling, riguardo al quale il 48% degli intervistati afferma di conoscerlo, con il 38% di essi che vi ha fatto ricorso almeno una volta. Dall’analisi dei dati relativi alle singole realtà metropolitane Milano risulta essere la città in cui l’utilizzo dei mezzi pubblici (a essi si affida il 55% dei rispondenti rispetto al 25% di coloro che usano le quattro ruote) è più elevato. Un’evidenza che non stupisce, data la capillarità della rete metropolitana.
MILANO E ROMA
A Roma, causa una rete di trasporti meno efficiente, le preferenze per l’utilizzo di bus e metro per gli spostamenti urbani quotidiani scendono al 34% e l’uso dell’auto viene preferito dal 47% del campione. Se a Firenze e Bologna le percentuali di utilizzo di auto e mezzi pubblici sono pressoché appaiate, a Torino la mobilità privata prevale decisamente su quella pubblica: 51% a fronte di un 34 per cento. I dati relativi alle cinque città attestano quindi una prevalenza complessiva della mobilità privata su quella pubblica (con alcune eccezioni) anche a causa di problemi atavici che attanagliano l’offerta di questi mezzi in Italia. Eppure la survey rivela come sei italiani su dieci sarebbero disposti in futuro ad abbandonare l’auto di proprietà per gli spostamenti cittadini in favore delle soluzioni di mobilità condivisa su quattro ruote.
RAGIONI ALLA BASE DELLA SCELTA
Dietro tale scelta vi sono principalmente ragioni ambientali e legate al conseguente decongestionamento delle città (indicate dal 70% del campione) e motivi economici, connessi a un possibile risparmio rispetto all’acquisto del bene (20%). Oggi, però, sono due glil aspetti che contribuiscono a limitare la diffusione delle nuove forme di mobilità condivisa: le aspettative in termini di spesa (otto intervistati su dieci dichiarano di essere disposti a spendere al mese al massimo duecento euro mensili, un importo decisamente al di sotto della soglia ipotizzabile per un uso continuo di questa formula) e il perssistente legame al concetto di proprietà dell’autoveicolo, con il 51% del campione che teme di rimanere senza auto in caso di necessità.
L’INSTANT SURVEY DI ARETÉ
«Nella nostra nuova instant survey – sottolinea al riguardo Massimo Ghenzer, Presidente di Areté -, abbiamo chiesto a un campione di abitanti delle città di Milano, Roma, Firenze, Bologna e Torino che strumenti utilizzeranno per gli spostamenti cittadini nei prossimi anni: il 37% di loro ha confermato che continuerà a usare l’auto di proprietà, il 32% ha dichiarato che si servirà dei mezzi pubblici, mentre il 13% si affiderà alle e-bike, in decisa crescita e che si candida quindi a diventare la terza modalità di trasporto più diffusa in queste città. Più in generale, dal mercato emerge una crescita dell’interesse degli italiani per le forme di mobilità cittadina alternative alla proprietà dell’auto. Per una più ampia diffusione nelle principali città italiane restano ancora due nodi da sciogliere: il prezzo, ancora non allineato alle aspettative del cliente e una più ampia e capillare disponibilità di queste vetture».