La notizia, pubblicata dal “Quotidiano del Popolo online” – http://www.italian.people.cn/n3/2024/0415/c416705-20156661.html -, è stata ripresa dalla newsletter dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese nella Repubblica Italiana n.8/2024. In essa si rende noto che Wang Wentao ha dichiarato che «Cina e l’Italia sono entrambi paesi con una civiltà splendida, un Partenariato strategico globale, ampi interessi comuni e solide basi per la cooperazione. L’entusiasmo delle imprese di entrambi i Paesi nel partecipare al Forum e la portata dell’evento riflettono pienamente l’importanza che attribuiscono ai reciproci mercati e la loro volontà di approfondire la cooperazione».
IL POTENZIALE COMMERCIALE DA ATTUALIZZARE
Il ministro del Commercio sino-popolare ha quindi auspicato che le imprese cinesi e italiane continuino a esplorare il potenziale commerciale nei settori dell’agricoltura, della farmacia, dei prodotti di consumo di alto livello, dei beni industriali intermedi e in altri settori, che facciano inoltre «buon uso della piattaforma di e-commerce transfrontaliero allo scopo di facilitare maggiori opportunità commerciali» e che «mantengano lo slancio degli investimenti e della cooperazione nei settori emergenti dell’industria manifatturiera di fascia alta, del design e della ricerca e sviluppo, nonché dell’ecologia e delle basse emissioni di carbonio».
VENTI ANNI DI PARTENARIATO STRATEGICO GLOBALE
Wang ha poi sottolineato come quest’anno ricorra il ventesimo anniversario del Partenariato strategico globale tra Cina e Italia. «Pechino continuerà a espandere l’apertura di alto livello e migliorare l’ambiente commerciale – ha egli proseguito -, sviluppando il brand Investire in Cina». L’esponente del Governo cinese ha infine invitato «sinceramente» le imprese italiane a «continuare a investire in Cina, a mettere radici in Cina e a condividere le opportunità e i dividendi dello sviluppo del mercato cinese». Nella medesima occasione, il ministro cinese ha anche esortato le comunità imprenditoriali cinese e italiana a «opporsi congiuntamente al protezionismo».
OPPORSI AL PROTEZIONISMO
«L’attuale sviluppo economico globale si trova ad affrontare molte sfide – ha egli sottolineato -, in particolare la transizione verde verso un futuro a basse emissioni di carbonio. Occorre che le aziende ne siano consapevoli e aderiscano alla cooperazione aperta puntando allo sviluppo integrato dell’industria verde in ambito Cina-Unione europea». Wang ha poi ricordato come la Commissione europea abbia di recente intrapreso «una serie di azioni negative contro i prodotti verdi di alta qualità provenienti dalla Cina, come i veicoli elettrici, i pannelli solari e le turbine», definendo questa politica come «una tipica contraddizione: quella di tenere alta la bandiera dello sviluppo verde mentre si brandisce il bastone del protezionismo a doppio standard. Ciò ostacolerà la transizione verde a livello globale e indebolirà anche la cooperazione sugli investimenti tra Cina ed Europa, sfibrando la fiducia reciproca in campo economico e commerciale».