CINA POPOLARE, visto da Pechino (1). Verona, Forum di Dialogo imprenditoriale Cina-Italia: Wang Wentao incontra Tajani

Il 12 aprile scorso, in occasione dell’evento che ha avuto luogo nella Città scaligera il ministro del Commercio cinese ha avuto un colloquio con quello degli Affari esteri nonché vicepresidente del Consiglio dei ministri italiano. Entrambi hanno presenziato alla cerimonia inaugurale e hanno pronunziato discorsi programmatici. La dura presa di posizione di Pechino nei confronti del protezionismo e il monito rivolto all’Europa

La notizia, pubblicata dal “Quotidiano del Popolo online” – http://www.italian.people.cn/n3/2024/0415/c416705-20156661.html -, è stata ripresa dalla newsletter dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese nella Repubblica Italiana n.8/2024. In essa si rende noto che Wang Wentao ha dichiarato che «Cina e l’Italia sono entrambi paesi con una civiltà splendida, un Partenariato strategico globale, ampi interessi comuni e solide basi per la cooperazione. L’entusiasmo delle imprese di entrambi i Paesi nel partecipare al Forum e la portata dell’evento riflettono pienamente l’importanza che attribuiscono ai reciproci mercati e la loro volontà di approfondire la cooperazione».

IL POTENZIALE COMMERCIALE DA ATTUALIZZARE

Il ministro del Commercio sino-popolare ha quindi auspicato che le imprese cinesi e italiane continuino a esplorare il potenziale commerciale nei settori dell’agricoltura, della farmacia, dei prodotti di consumo di alto livello, dei beni industriali intermedi e in altri settori, che facciano inoltre «buon uso della piattaforma di e-commerce transfrontaliero allo scopo di facilitare maggiori opportunità commerciali» e che «mantengano lo slancio degli investimenti e della cooperazione nei settori emergenti dell’industria manifatturiera di fascia alta, del design e della ricerca e sviluppo, nonché dell’ecologia e delle basse emissioni di carbonio».

VENTI ANNI DI PARTENARIATO STRATEGICO GLOBALE

Wang ha poi sottolineato come quest’anno ricorra il ventesimo anniversario del Partenariato strategico globale tra Cina e Italia. «Pechino continuerà a espandere l’apertura di alto livello e migliorare l’ambiente commerciale – ha egli proseguito -, sviluppando il brand Investire in Cina». L’esponente del Governo cinese ha infine invitato «sinceramente» le imprese italiane a «continuare a investire in Cina, a mettere radici in Cina e a condividere le opportunità e i dividendi dello sviluppo del mercato cinese». Nella medesima occasione, il ministro cinese ha anche esortato le comunità imprenditoriali cinese e italiana a «opporsi congiuntamente al protezionismo».

OPPORSI AL PROTEZIONISMO

«L’attuale sviluppo economico globale si trova ad affrontare molte sfide – ha egli sottolineato -, in particolare la transizione verde verso un futuro a basse emissioni di carbonio. Occorre che le aziende ne siano consapevoli e aderiscano alla cooperazione aperta puntando allo sviluppo integrato dell’industria verde in ambito Cina-Unione europea». Wang ha poi ricordato come la Commissione europea abbia di recente intrapreso «una serie di azioni negative contro i prodotti verdi di alta qualità provenienti dalla Cina, come i veicoli elettrici, i pannelli solari e le turbine», definendo questa politica come «una tipica contraddizione: quella di tenere alta la bandiera dello sviluppo verde mentre si brandisce il bastone del protezionismo a doppio standard. Ciò ostacolerà la transizione verde a livello globale e indebolirà anche la cooperazione sugli investimenti tra Cina ed Europa, sfibrando la fiducia reciproca in campo economico e commerciale».

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