Le finalità alla base del protocollo d’intesa recentemente siglato dalla Regione Puglia con il Distretto tecnologico aerospaziale (DTA Scarl) e con Puglia Sviluppo, sono l’avvio di una collaborazione nel campo spaziale e aerospaziale mediante iniziative, attività e programmi, che si attueranno concretamente tramite specifici accordi.
IL SETTORE AEROSPAZIALE IN PUGLIA
Il settore aerospaziale in Puglia vanta una significativa concentrazione industriale che vede attive oltre cento aziende tra multinazionali, piccole e medie imprese e start up). Esse occupano più di ottomila addetti, operanti direttamente o indirettamente nella filiera di settore nei vari campi della ricerca e dello sviluppo, nonché nella manifattura che produce componenti aeronautici, software spaziale e micro-satelliti. Il protocollo prevede la collaborazione tra i soggetti firmatari nello sviluppo del progetto ESA BIC Brindisi (European Space Agency Business Incubation Centre Brindisi), concepito allo scopo di supportare la nascita e lo creascita di start up attive nel campo delle tecnologie aerospaziali, assicurando un supporto qualificato nell’incubazione d’impresa e valorizzando expertise, processi e procedure precedentemente maturate in vista di ulteriori iniziative generatrici di nuove imprese.
UN APPROCCIO SISTEMICO
Riferendosi all’intesa, il presidente del Distretto tecnologico aerospaziale Giuseppe Acierno ha rilevato come si tratti di «un ulteriore iniziativa che replica e consolida l’approccio collaborativo e sistemico praticato dal Dta in tutti questi anni. Ciò ha permesso la nascita e il graduale sviluppo in Puglia di un sistema cooperante tra i diversi attori che ha raggiunto un ragguardevole posizionamento nel panorama aerospaziale nazionale e internazionale. Essere i gestori del primo incubatore dell’agenzia spaziale europea in Italia, localizzato presso la cittadella della ricerca di Brindisi, è certamente il risultato di una competizione nazionale che ci ha premiato come primo e unico incubatore dell’agenzia spaziale europea nel mezzogiorno d’Italia, ma è anche il risultato di una scelta strategica assunta negli ultimi anni che punta a favorire lo sviluppo di nuova imprenditorialità nel settore aerospaziale sempre piu gravido di tecnologie e soluzioni che si aprono anche a settori non tipicamente aerospaziali. Il nostro obiettivo , in questa fase di evoluzione del Dta, è appunto quello di costruire nuove opportunità e strumenti per i giovani pronti a cogliere sfide del mercato e opportunità».
FILIERA INDUSTRIALE COMPLETA
Ad avviso dell’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, «questo protocollo si inserisce, da una parte nel sostegno all’importante attività del Dta per la realizzazione del centro di incubazione ESA BIC Brindisi, istituito nell’ambito della Rete BIC Italia dell’Agenzia spaziale europea e l’Agenzia spaziale italiana (ASI) e finalizzato a sostenere le startup incubate che intendano sviluppare tecnologie e soluzioni innovative in campo spaziale; dall’altra nell’intensa attività della Regione Puglia che, attraverso Puglia Sviluppo in qualità di organismo intermedio, da anni sostiene la nascita di startup tecnologiche e piccole imprese innovative, ma anche la loro crescita attraverso l’accesso al mercato dei capitali. Lo specifico settore, infatti, nella nostra regione riveste una valenza strategica, al punto che la Puglia oggi è una delle cinque regioni italiane in cui maggiore è la presenza di attività industriali aerospaziali e di insediamenti produttivi; è inoltre l’unica regione italiana nel cui territorio sono presenti contemporaneamente aziende con prodotti diversificati che costituiscono l’intera filiera, dalla produzione di componentistica a quella dei software aerospaziali».
L’ECOSISTEMA DELL’INNOVAZIONE
«La sottoscrizione di questo Protocollo – ha quindi sottolineato il direttore generale di Puglia Sviluppo, Antonio De Vito – traccia la strada per una collaborazione sistematica fra soggetti che da anni lavorano per lo sviluppo del settore aerospaziale e delle imprese pugliesi del comparto. L’obiettivo è consolidare l’ecosistema dell’innovazione spaziale regionale, attraverso una collaborazione più strutturata. Oggi la Puglia conta 684 tra start up e piccole e medie imprese innovative. Le politiche industriali regionali hanno contribuito attivamente a questo risultato grazie a strumenti di agevolazione come TecnoNidi, che sostiene proprio le start up tecnologiche. Puglia Sviluppo, che gestisce da anni questa misura quale organismo intermedio e finanziario della Regione Puglia, darà il suo contributo per lo sviluppo del comparto aerospaziale e del ruolo strategico ed attrattivo del territorio regionale».
SELEZIONATE DUE START UP
Nel frattempo sono state selezionate le prime due start-up che accederanno alla fase d’incubazione di Esa Bic Brindisi. L’annuncio è stato dato nel corso della seconda giornata del Mediterranean Aerospace Matching (MAM), che ha avuto luogo a Grottaglie. Erano dodici le proposte giunte nell’ambito dell’unico incubatore di start up spaziali del Sud Italia appartenente alla rete di Business Incubation Centres dell’Agenzia spaziale europea. A venire selezionate in questa fase sono state FlyingDEMon e VersoSat. La prima è uno spin off di Uniba che sviluppa soluzioni nel campo della rilevazione e del monitoraggio ambientale di elementi radioattivi, derivate da tecnologie già utilizzate per l’osservazione dello spazio profondo. VersoSat è invece il progetto ideato da un team di tre giovani ingegneri spaziali provenienti da Milano, Lecce e Taranto, nel settore dello sviluppo di ricetrasmettitori per cubesats e piccoli satelliti, al fine di abilitare la comunicazione con i satelliti delle grandi costellazioni SatCom commerciali e ottimizzare lo scambio di dati da e verso terra.
ESA BIC BRINDISI
Gestito dal DTA, ESA BIC Brindisi opera grazie al supporto fornito dal Politecnico di Bari, dall’Università di Bari e di quella del Salento, oltreché da diversi partner industriali e dall’ASI nel quadro di un programma cofinanziato dalla Regione Puglia. Esso è rivolto a start up e team informali che sviluppano soluzioni e servizi con un collegamento allo spazio e comprende l’utilizzo di sistemi basati sullo spazio (come la navigazione satellitare, l’osservazione della terra e la comunicazione satellitare), l’adattamento di tecnologie spaziali per applicazioni non spaziali (spin out) e l’innovazione di prodotti e servizi per l’industria spaziale. Le startup ammesse al programma riceveranno un contributo a fondo perduto di 50.000 euro da utilizzare per lo sviluppo di prodotti o servizi, un supporto di business coaching e mentoring, con esperienza tecnica e manageriale e l’accesso a laboratori all’avanguardia. Le startup verranno finanziate con fondi dell’Esa, messi a disposizione dall’ASI e dalla Regione Puglia. La prossima scadenza per la selezione delle start up da incubare è prevista per il 7 giugno 2024.