LAVORO, infrastrutture e trasporti. Ccnl porti in stallo: i sindacati proclamano lo sciopero

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti annunciano ventiquattro ore di fermo, da declinarsi da parte delle segreterie territoriali in uno o tre giorni. Le cause dell’egitazione sindacale: avviata da mesi, la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori dei porti italiani è da tempo incagliata, senza che si riesca a farla ripartire

Per questo motivo le organizzazioni sindacali confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, consultati i lavoratori, hanno deciso di proclamare uno sciopero generale dopo l’apertura dello stato di agitazione di un paio di settimane fa. La nota di ufficializzazione è appena stata inviata.

PROCLAMATO LO SCIOPERO

Ne riferisce in un articolo pubblicato il 22 marzo scorso “Shipping Italy”, quotidiano online del trasporto marittimo – https://www.shippingitaly.it/2024/03/22/ccnl-porti-in-stallo-sciopero-in-arrivo/ -, nel quale si rende noto come la protesta, che riguarderà i dipendenti delle Autorità di sistema portuali, delle imprese ex artt. 16, 17 e 18 e delle ex società di interesse generale che applicano il Ccnl, consisterà in ventiquattro ore di sciopero, da svolgersi fra il 3 e il 5 aprile. L’astensione dovrebbe riguardare due ore di ogni turno di lavoro per tutto il personale, anche se sarà consentito alle strutture territoriali di concentrare le ventiquattro ore nell’unica intera giornata di venerdì 5 aprile.

GARANZIE DEL SERVIZIO

Lo sciopero non riguarderà i servizi costituzionalmente garantiti e, a norma di legge, tutelerà la integrità e la sicurezza dei lavoratori, dell’utenza, degli impianti e dei mezzi, in particolare verrà assicurata, a rotazione, la presenza del personale addetto a assistenza dei passeggeri (compresi autisti al seguito) dei trasporti marittimi da e per le isole, sicurezza degli impianti e tutela del patrimonio aziendale; vigilanza e mantenimento in funzione degli impianti per merci deperibili, animali vivi e controllo merci pericolose.

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