Unforgettable, questo è Giovanni Gastel. Ecco perché a tre anni dalla sua scomparsa a causa del Covid la curatrice Maria Cristina Brandini, in collaborazione con il fotografo Davide Furia, ricordano questo maestro dell’immagine che nella sua intensa carriera ha collaborato con le più grandi Maison di moda, ha realizzato le cover dei femminili più prestigiosi e ha ritratto il jet set italiano e internazionale, da Barack Obama a Roberto Bolle, da Johnny Depp a Monica Bellucci.
L’INDIMENTICABILE FOTOGRAFO MILANESE
Unforgettable, 65 scatti del «Gruppo» in ricordo di Giovanni Gastel è un’esposizione corale concepita allo scopo di rendere omaggio all’artista e all’uomo mediante 42 fotografi e fotografe. Come illustra al riguardo Maria Cristina Brandini, «sono stati attentamente selezionati autori che riuscissero a non soffermarsi sul loro ego autoreferenziale, soprattutto i partecipanti più affermati e più noti, per donare una o più fotografie a colui che tutti riconosciamo essere stato un creativo e colto mentore, un grande Maestro di arte visiva ma anche di vita. Lo scopo comune è omaggiare Giovanni Gastel, un uomo che ha fatto della fotografia e della poesia, quindi dell’arte, la sua ragione di esistere».
TRIBUTO COLLETTIVO
La scelta di realizzare una mostra collettiva nasce anche da un altro concetto espresso dallo stesso Gastel in una e-mail inviata alla curatrice, il Gruppo tranquillizza e rasserena: «Mia dolce Cri, per chi decide di creare si pone il problema di dove attingere emozioni e sentimenti continuamente e profondamente. Allora capisci che questo ti sarà possibile solo abbattendo il diaframma tra quello che sei e quello che fai… ma capisci anche che devi scendere nel fondo dell’anima e cercare, in modo quasi psicanalitico, la tua diversità, la tua unicità, la tua distonia da tutti e da tutto. È possibile a tutti, tutti siamo unici e irripetibili. Ma questa è una scelta di solitudine che pochi hanno la voglia di intraprendere. Il gruppo tranquillizza e rasserena. Tutto questo per spiegarti che non c’è un altro Giò. Io sono e esprimo la mia verità e tutto quello che faccio sono messaggi nella bottiglia che lancio dalla mia isola solitaria nel mare sperando che qualcuno capisca aprendoli che sono esistito».
UN ABBRACCIO CORALE
La mostra assume dunque anche la valenza di un simbolico abbraccio corale, un ringraziamento al fotografo, all’artista e all’uomo, che nella sua carriera non ha mai lesinato aiuti e suggerimenti ai colleghi e agli amici, dimostrando grande generosità e umanità d’animo. A celebrare Giovanni Gastel presso lo Spazio Hubart in via Privata Passo Pordoi nr.7-3 a Milano dal 13 marzo al 7 aprile saranno Rosanna Amatulli e Danilo Donadio, Nicoletta Arcuri, Claudia Battaglia, Delia Biele, Ernesto Blotto, Patrizia Bognanni, Rocco Brandini, Erik Castello, Dario Cavadini, Massimo De Gennaro, Dario Egidi, Paola Emanuel, Andrea Ferrario, Luisa Gallisay, Elisa Gambalonga, Lucia Giacani, Roberto Girola, Marco Girolami, Alessandro Hausbrandt, Lidia Leanca, Anita Maggiani, Vivide Mantero, Angela Marano, Debra Melodoro, Enza Merazzi, Sabrina Miconi, Delia Mihai, Vanessa Olandese, Fabio Oriani, Deborah Raimo, Sara Ricetto, Daniele Robotti, Fabio Salmoirago, Antonio Schiavano, Anna Signorini, Raffaele Sorbi, Rosella Tapella, Gabriella Tessaris, Valerio Tosi Beleffi, Nicola Ughi, Ilenia Zorzi.
GIOVANNI GASTEL
Giovanni Gastel (Milano, 1955-2021) inizia la sua carriera di fotografo negli anni Settanta in un seminterrato della città natale. Autodidatta, dopo un lungo apprendistato riceve un’offerta di lavoro, tra il 1975 e il 1976, presso la casa d’aste Christies’s. La vera svolta avviene nel 1981 grazie al fortunato incontro con Carla Ghilieri che lo avvicina al mondo della moda, esortandolo a collaborare con le riviste più prestigiose del settore, da “Vogue Italia” a “Mondo Uomo e Donna”, grazie anche all’altro incontro fondamentale per la sua carriera in ascesa, quello con Flavio Lucchini e Gisella Borioli, che resteranno suoi carissimi amici per tutta la vita. Gastel, da quegli anni in poi, realizza campagne pubblicitarie per i brand più rinomati tra i quali Trussardi, Versace, Tod’s, Krizia e Ferragamo. Il successo ormai conclamato lo conduce a Parigi dove, negli anni Novanta, lavora per marchi come Dior, Nina Ricci, Guerlain e molti altri. Nel 1997 giunge la consacrazione artistica quando la Triennale di Milano, da lui amatissima, gli dedica una personale curata dal compianto Germano Celant che lo accompagnerà anche nella straordinaria retrospettiva del fotografo milanese, a Palazzo della Ragione, nel 2016. Riconoscimento ai quarant’anni di una carriera consacrata anche a livello internazionale. Negli ultimi tempi Gastel si dedica al ritratto, passione profonda che trova la massima espressione nell’ultima sua mostra dal titolo The people I like esposta al Maxxi di Roma nel 2020 e quale omaggio ad memoriam alla Triennale di Milano nel 2021.