DONNA, 8 marzo. Violenze di genere, Papa Francesco: «La violenza contro le donne è scandalosa»

Ad avviso del Pontefice «la via per società migliori passa proprio attraverso l’istruzione delle bambine, delle ragazze e delle giovani, di cui beneficia lo sviluppo umano»

a cura di Marco Mancini, pubblicato dall’agenzia giornalistica ACI Stampa il 7 marzo 2024, https://www.acistampa.com/story/24559/papa-francesco-la-violenza-contro-le-donne-e-scandalosa?utm_campaign=ACI%20Stampa&utm_medium=email&_hsmi=297242155&_hsenc=p2ANqtz-9leiD4bRx7Pcm6prrKpEBzNakLv0oVGq5jt9cqeSg8ekgCkPKH58cZK_pkHyz5II-iAw-tA3NRvOd61r67lbRLQkbpV2X8WxC5DOJ1xmWrrQeKPxw&utm_content=297242155&utm_source=hs_email A causa del persistere del raffreddore anche stamane il Pontefice ha delegato monsignor Giroli alla lettura del discorso preparato per i partecipanti al Congresso internazionale interuniversitario “Donne nella Chiesa: artefici dell’umano”, che si svolgerà presso la Pontificia Università della Santa Croce, a Roma, nella giornata di oggi e in quella di domani, 8 marzo 2024.

LA TESTIMONIANZA

Questo convegno «valorizza in particolare la testimonianza di santità di dieci donne: Giuseppina Bakhita, Magdeleine di Gesù, Elizabeth Ann Seton, Maria MacKillop, Laura Montoya, Kateri Tekakwitha, Teresa di Calcutta, Rafqa Pietra Choboq Ar-Rayès, Maria Beltrame Quattrocchi e Daphrose Mukasanga. Tutte loro, in differenti tempi e culture, con stili propri e diversi, e con iniziative di carità, di educazione e di preghiera, hanno dato prova di come il genio femminile sappia riflettere in modo unico la santità di Dio nel mondo».

DONNE «ARTEFICI DELL’UMANO»

Francesco ha ribadito ancora che «la Chiesa è donna: figlia, sposa e madre. Le donne “artefici dell’umano” richiamano ancora più chiaramente la natura della loro vocazione: quella di essere artigiane, collaboratrici del Creatore a servizio della vita, del bene comune, della pace. E vorrei sottolineare due aspetti di questa missione, riguardanti lo stile e la formazione». Per quanto riguarda lo stile, il Papa ha osservato che il «nostro è un tempo lacerato dall’odio, in cui l’umanità, bisognosa di sentirsi amata, è invece spesso sfregiata dalla violenza, dalla guerra e da ideologie che affogano i sentimenti più belli del cuore. E proprio in questo contesto, il contributo femminile è più che mai indispensabile: la donna, infatti, sa unire con la tenerezza. La donna infatti, con la sua capacità unica di compassione, con la sua intuitività e con la sua connaturale propensione a prendersi cura, sa in modo eminente essere, per la società, intelligenza e cuore che ama e che unisce».

INTEGRITÀ E UNICITÀ DI OGNI PERSONA

Sulla formazione, invece, il Pontefice ha auspicato che gli ambienti da cui si proviene, «oltre a essere luoghi di studio, di ricerca e di apprendimento, luoghi informativi, siano anche contesti formativi, dove si aiuta ad aprire la mente e il cuore all’azione dello Spirito Santo. Perciò è importante far conoscere i santi, e specialmente le sante, in tutto lo spessore e in tutta la concretezza della loro umanità: così la formazione sarà ancora più capace di toccare ogni persona nella sua integralità e nella sua unicità. Nel mondo, dove le donne soffrono ancora tante violenze, disparità, ingiustizie e maltrattamenti, e ciò è scandaloso, ancor più per chi professa la fede nel Dio nato da donna, c’è una forma grave di discriminazione, che è proprio legata alla formazione della donna. Essa è infatti temuta in molti contesti, ma la via per società migliori passa proprio attraverso l’istruzione delle bambine, delle ragazze e delle giovani, di cui beneficia lo sviluppo umano. Preghiamo e impegniamoci per questo».

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