FARMACEUTICA, Aifa. Le dimissioni di Giorgio Palù

«La non retribuzione dell'incarico non mi preoccupa di certo – dichiara il presidente uscente dell’Ente -, considerandomi al servizio della res publica ho infatti già svolto per tre anni le funzioni di presidente di Aifa senza ricevere alcun compenso, né gettone di presenza, rifiutando anche di essere titolare di carta di credito dell'Ente. Mi sorprende invece la disparità di trattamento rispetto ad altri presidenti di Ente pubblico in pensione, beneficiari, contestualmente alla nomina, della legge 24 gennaio 1978 n.14, che nel mio caso, ancora una volta, non trova applicazione»

«Vi comunico, dopo un’attenta meditazione, che la mancata sintonia col ministro e l’assenza di risposte dal Governo mi costringono a dare le dimissioni da presidente nominato di Aifa hic et immediate». Questo è quanto contenuto nella lettera indirizzata nella giornata di ieri da Giorgio Palù al consiglio di amministrazione dell’Agenzia del farmaco (Aifa). Egli ha inoltre definito «offensivo e umiliante» l’incarico di un anno, recriminando altresì per l’asserita «totale assenza di ascolto da parte del ministro Schillaci nelle scelte operate per Aifa».

LE DIMISSIONI DI PALÙ

«La non retribuzione dell’incarico non mi preoccupa di certo – ha aggiunto l’ex amministratore delegato -, considerandomi al servizio della res publica ho infatti già svolto per tre anni le funzioni di presidente di Aifa senza ricevere alcun compenso, né gettone di presenza, rifiutando anche di essere titolare di carta di credito dell’Ente. Mi sorprende invece la disparità di trattamento rispetto ad altri presidenti di Ente pubblico in pensione, beneficiari, contestualmente alla nomina, della legge 24 gennaio 1978 n.14, che nel mio caso, ancora una volta, non trova applicazione».

LE RECRIMINAZIONI DEL PRESIDENTE USCENTE

«Avendo concepito e promosso la riforma di Aifa – ha concluso Palù nella sua lettera al consiglio di amministrazione -, ho sentito il dovere di convocarvi oggi per segnalarvi alcuni obiettivi che ritengo essenziali per rilanciare l’Agenzia: tra questi, una forte e qualificata rappresentanza di Aifa in seno alle Commissioni europee e l’informatizzazione dei dati farmaco-economici». Il presidente uscente di Aifa ha infine indicato alcuni altri obiettivi, quali «gli studi clinici per stimare il valore delle cure, la comunicazione scientifica, il coinvolgimento di esperti di altissimo profilo a sostegno della Commissione scientifica ed economica del farmaco, la promozione della ricerca biomedico-farmaceutica, sicuramente uno dei settori più qualificanti per lo sviluppo scientifico e tecnologico del Paese».

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