ENERGIA, ricerca e accumulatori. Le batterie a ioni-sodio come opportunità e prospettive di sviluppo per la filiera industriale italiana

Gli esiti delle analisi condotte recenrtemente da RSE nel quadro della più ampia ricerca di sistema finalizzata alla promozione di un possibile «scale-up» sull’intera catena del valore dei materiali. Il punto di vista delle Istituzioni, delle imprese e delle università riguardo alla tecnologia più matura tra quelle post-litio

Favorire lo sviluppo di una filiera industriale che sfrutti le potenzialità delle batterie a ioni-sodio per garantire l’indipendenza dell’Europa dai rischi legati all’approvvigionamento e al prezzo delle materie prime. È stato questo l’obiettivo dell’evento “Materiali per l’accumulo elettrochimico nelle batterie a ioni-sodio”, organizzato da RSE con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di Regione Lombardia, che ha avuto luogo il 15 febbraio scorso a Milano presso l’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, evento che ha registrato la partecipazione di una numerosa e attenta platea.

OPPORTUNITÀ E PROSPETTIVE

Dopo i saluti istituzionali di Armando De Crinito, direttore generale Sviluppo economico di Regione Lombardia, si sono aperte le sessioni tecniche, moderate da Omar Perego, Project Manager del Dipartimento tecnologie di generazione e materiali di RSE, alle quali sono intervenuti esponenti di enti di ricerca e università quali Claudia Paoletti, ricercatrice di Enea; Claudio Gerbaldi, professore del Politecnico di Torino; Concetta Busacca, ricercatrice del CNR, Cristina Tealdi, professoressa dell’Università di Pavia dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca, la ricercatrice Chiara Ferrara e il professore Riccardo Ruffo; per RSE i ricercatori Stefano Marchionna, Mehdi Soleimanzade e Irene Quinzeni.

VALIDA ALTERNATIVA

Dalle analisi condotte e raccontate da RSE e dai suoi partner emerge che lo sviluppo di una filiera industriale vantaggiosa e competitiva, in termini di sostenibilità ambientale ed economica, è possibile. Le batterie a ioni sodio si presentano come valida alternativa alla più consolidata tecnologia delle batterie a ioni-litio per le applicazioni nell’ambito dell’accumulo stazionario, come l’autoconsumo domestico e i servizi alla rete e per un suo impiego in ambito mobilità. «Il principale vantaggio della tecnologia a ioni-sodio è quello di offrire un’opportunità di sostenibilità in termini di impiego di materiali non critici, a partire dal sodio, elemento abbondante e distribuito in natura, diversamente dal litio, che è presente nell’elenco dei Critical Raw Material, stilato dalla Commissione europea in base al rischio di approvvigionamento e all’importanza economica rivestita dal materiale», ha illustrato Omar Perego.

TECNOLOGIE A IONI SODIO

Il confronto è quindi proseguito con la tavola rotonda moderata da Luigi Mazzocchi, Direttore del Dipartimento Tecnologie di generazione e materiali di RSE, che ha stimolato un dialogo con le imprese operanti nei mercati della produzione di materiali, della realizzazione di celle e assemblaggio di batterie, nonché nei settori di fabbricazione di linee di produzione di celle e riciclo di materiali. Sono intervenuti alla tavola rotonda Marco Avataneo (Syensqo, già Solvay), Paolo Bellesi (Midac Batteries), Lorenzo Orsini (Alkeemia), Stefano Saguatti (Manz Italy), Federico Vitali (FAAM) e Carlo Bianchessi (Regione Lombardia). Tutti concordi sulla necessità di orientare risorse sostanziali verso i comparti di ricerca e sviluppo, che possano favorire il progresso e l’innovazione delle imprese italiane e quindi del Paese. Fermo restando che le aziende italiane del settore stanno rapidamente investendo in capacità produttiva secondo le tecnologie consolidate, è opinione comune che si debba contemporaneamente guardare alle innovazioni più promettenti per il futuro, e fra queste la tecnologia a ioni sodio è considerata come l’opzione principale.

INNOVARE PROCESSI E PRODOTTI

In tale scenario, le istituzioni sul territorio giocano un ruolo importante; nel caso della Lombardia sono diverse le possibilità attuali e future che la Regione mette a disposizione attraverso i suoi bandi rivolti a imprese, fondazioni e associazioni, che vogliano collaborare, aggregarsi e lavorare in modo sinergico e più in generale ricevere investimenti per innovare prodotti e processi. «Investire in progetti di ricerca applicata e promuovere la formazione continua di professionalità qualificate sono pilastri essenziali per costruire un sistema industriale robusto e competitivo. È importante che, in questa prospettiva di sviluppo, si faciliti il trasferimento dei risultati della ricerca verso le imprese, come uno degli elementi chiave per l’affermazione di una leadership dell’industria italiana», ha aggiunto Luigi Mazzocchi. L’ultima sessione della giornata e le conclusioni sono state affidate a Franco Cotana, amministratore delegato di RSE, che ha voluto sottolineare la rilevanza dei temi della fiducia e della sinergia tra Stato, Istituzioni e mondo dell’industria, ricordando che l’Italia è la culla dell’innovazione.

MESSAGGI CONDIVISI

Sono intervenuti Luca Squeri (X Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati), Elena Colombo (dirigente Unità organizzativa Risorse energetiche di Regione Lombardia) e Stefano Raimondi, Direzione generale incentivi energia, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Tra i messaggi condivisi, l’impegno comune di promuovere innovazione e competitività, ciascuno attraverso gli strumenti a disposizione, consapevoli che la ricerca ha bisogno di continuità per individuare e sviluppare soluzioni utili al sistema Paese e qualificarlo anche in ambito internazionale. «Anche in questa occasione RSE ha svolto il ruolo di facilitatore e catalizzatore del confronto tra gli stakeholder del settore, mettendo a disposizione i risultati delle proprie attività di ricerca e promuovendo un dialogo aperto. Accogliamo con grande favore l’interesse di Regione Lombardia e il suo impegno in iniziative a supporto dello sviluppo sul territorio delle imprese coinvolte nella catena del valore delle batterie. Ringrazio anche il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e il mondo politico per l’attenzione sempre alta sul tema dell’innovazione, di cui RSE è protagonista», ha al riguardo dichiarato Franco Cotana.

RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO (RSE)

Ricerca sul Sistema Energetico (RSE S.p.A.) è una società indirettamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso il suo azionista unico GSE S.p.A. ed è da sempre impegnata nell’analisi, studio e ricerca applicata all’intero settore energetico. L’attività di ricerca riguarda la filiera dell’energia e della sostenibilità con particolare riferimento ai progetti strategici a livello nazionale ed europeo, in un’ottica sperimentale e applicativa, utile al sistema della pubblica amministrazione centrale e locale, al sistema produttivo nella sua più ampia articolazione, alle associazioni dei consumatori e ai raggruppamenti delle piccole e medie imprese, anche in sinergia con altri centri di ricerca. Nel suo campo, RSE si pone, quindi, come punto di intersezione tra i policy maker, il mondo delle imprese e i cittadini. Le grandi sfide della transizione energetica e digitale rappresentano il motore dei progetti RSE, ispirati ai temi dell’innovazione, dell’efficienza e della circolarità, in tutti i suoi aspetti non solo energetici, ma anche economici e sociali. Tale attività è frutto delle competenze e delle esperienze di un capitale umano di eccellenza, costituito da expertise di estrazione eterogenea e specializzata che consentono di garantire un approccio interdisciplinare e altamente qualificato

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