GIORDANIA, conflitti. Attacco con drone a base americana: Washington accusa gli iraniani

A seguito dell’attacco hanno perso la vita tre militari statunitensi. Il presidente Joe Biden che ha accusato del fatto i militanti sostenuti dall’Iran. Si tratta delle prime morti di personale appartenente alle forze armate di Washington avvenute nella regione dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas

articolo pubblicato dal periodico online “affarinternazionali.it” il 29 gennaio 2024, https://www.affarinternazionali.it/attacco-drone-in-giordania-tre-soldati-usa-uccisi-biden-incolpa-i-militanti-iraniani/ È infatti la prima volta che dei soldati americani vengono uccisi in Medio Oriente dall’inizio della guerra, un evento che solleva ancora una volta il timore di un’escalation delle tensioni sullo sfondo della guerra latente tra Israele e Iran.

L’ACCUSA DI BIDEN: «SONO STATI I PROXI DI TEHERAN»

«Mentre stiamo ancora raccogliendo i fatti di questo attacco, sappiamo che è stato condotto da gruppi militanti radicali sostenuti dall’Iran che operano in Siria e in Iraq», ha dichiarato Biden al riguardo in un comunicato. «Non abbiate dubbi: chiederemo conto a tutti i responsabili nei tempi e nei modi che sceglieremo». In visita in South Carolina, il Presidente ha poi chiesto un momento di silenzio dedicato alle vittime: «Ieri sera abbiamo avuto una giornata difficile in Medio Oriente. Abbiamo perso tre anime coraggiose», ha detto Biden, prima di promettere che gli Stati Uniti «risponderanno». Il Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) ha dichiarato che nella tarda serata di domenica l’attacco ha colpito la remota base di supporto logistico Tower 22 e che trentaquattro persone sono rimaste ferite, otto delle quali hanno richiesto l’evacuazione. Nella base sono presenti circa trecentocinquanta membri dell’esercito e dell’aeronautica statunitensi che operano in ruoli di supporto, anche per la coalizione internazionale contro il gruppo jihadista dello Stato Islamico, ha dichiarato il CENTCOM. Il portavoce del governo giordano Muhannad Mubaidin ha condannato l’attacco, così come il Bahrein e l’Egitto.

LE REPLICHE DI TEHERAN, AMMAN E DI HAMAS

L’Iran ha dichiarato di non avere nulla a che fare con l’attacco e ha negato le accuse statunitensi e britanniche di aver sostenuto i gruppi militanti responsabili dell’attacco alla remota base di frontiera nel nordest della Giordania, situata in prossimità dei confini con Iraq e Siria. Il portavoce del governo giordano, Muhannad Mubaidin, ha infatti dichiarato che «l’attacco ha preso di mira la base di Al-Tanf in Siria», una base strategica per la coalizione anti-jihadista vicino ai confini giordani e iracheni. L’Iran ha negato qualsiasi legame con l’attacco e il portavoce del suo ministero degli Esteri, Nasser Kanani, ha definito le accuse «infondate». «La Repubblica islamica dell’Iran non vede di buon occhio l’espansione del conflitto nella regione», ha egli dichiarato Kanani in un comunicato, aggiungendo che Teheran «non è coinvolta nelle decisioni dei gruppi di resistenza». Con la regione già tesa a causa dei combattimenti a Gaza, l’attacco solleva anche il timore di un conflitto più ampio che coinvolga direttamente l’Iran. Finora non è stata rivendicata la responsabilità dell’attacco, tuttavia, il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha ribadito a Teheran l’invito a «smorzare le tensioni nella regione».

ESCALATION REGIONALE

Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha dichiarato che l’attacco alla Giordania è «un messaggio all’amministrazione americana. La continuazione dell’aggressione americano-sionista a Gaza rischia di provocare un’esplosione regionale».

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