MATERIE PRIME, tecnologie e lavori. Riciclo delle pavimentazioni stradali in crescita: nel 2023 risparmiate oltre dieci milioni di tonnellate di materie prime, ma si potrebbe fare meglio

L’Associazione strade italiane e bitumi (Siteb) fa il punto sui risultati conseguiti in Italia in questa particolare attività, il riciclo del fresato in Italia, e avanza alcune proposte per migliorare ulteriormente la performance nel settore

Bologna, 19 gennaio 2024 – Prosegue la crescita delle attività di riciclo delle strade, grazie all’impiego del fresato d’asfalto (materiale ottenuto dalla rimozione delle pavimentazioni stradali) che consolida in Italia un tasso di recupero al 60 per cento. Grazie a queste attività lo scorso anno si è evitato di utilizzare dieci milioni di tonnellate di inerti e oltre 420.000 tonnellate di bitume. Si assottiglia il gap rispetto agli altri Paesi europei che in media recuperano circa il 68% del fresato.

RICICLO DEL FRESATO D’ASFALTO IN ITALIA: I DATI

Sono questi i principali dati e le tendenze emerse dall’analisi condotta da Siteb (Associazione strade italiane e bitumi) sul riciclo delle pavimentazioni stradali in Italia e nei principali Paesi europei (fonte Eapa). Gli ultimi dati forniti da Eapa disponibili risalgono al 2021, di seguito quelli relativi al fresato d’asfalto ottenuto dalla rimozione delle pavimentazioni stradali (in tonnellate)            e  al fresato recuperato nel conglomerato bituminoso a caldo: Francia 9.000.000 (77%), Germania 14.000.000     (85%), Spagna 3.050.000         (61%), Regno Unito          6.215.000    (50%), Stati Uniti d’America 91.000.000    (95%), Italia (2021) 15.100.000 (58%), Italia (2023)            17.000.000 (60%).

RIDOTTO IL GAP

Negli ultimi anni l’Italia ha ridotto il gap rispetto agli altri Paesi europei, come Germania (85% di riciclo di fresato), Francia (77%), e Spagna (61%), che registrano percentuali di riciclo ancora superiori a quella del Paese. Del restante 40% di fresato solo una minima parte vie recuperata nella produzione di aggregati riciclati o nel conglomerato bituminoso (asfalto) a freddo, la maggior parte resta a deposito in attesa di utilizzo. La stragrande maggioranza delle strade è oggi realizzata in asfalto, poiché non esiste materiale migliore del fresato d’asfalto per i lavori di manutenzione delle pavimentazioni stradali, inoltre in quanto i costituenti sono i medesimi del conglomerato originale, al 100% riciclabile. I dati Siteb pongono in luce come, mediamente, le pavimentazioni stradali realizzate oggi in Italia contengano almeno il 30% di fresato, mentre questa componente ammontava al 20% nel 2014 e al 25% nel 2018.

IL RISPARMIO OTTENUTO

Il dato sul riciclo complessivo, però, sale ancora se si tiene conto anche del fresato impiegato in altre applicazioni quali sottofondi, riempimenti e conglomerati a freddo. È un trend in crescita, destinato a lievitare nel futuro, poiché tutti gli operatori del settore sono attualmente impegnati nella ricerca di soluzioni tecniche che consentano un maggior recupero del fresato in fase produttiva, senza intaccare la qualità del prodotto finale. Siteb ha calcolato che l’impiego del 30% del fresato nel totale di trentacinque milioni di tonnellate di conglomerato bituminoso prodotto nel 2023, ha evitato l’utilizzo di dieci milioni di tonnellate di inerti e 420.000 tonnellate di bitume vergine, per un valore economico complessivo di 440 milioni di euro in un solo anno. Ipotizzando per i prossimi anni un incremento dell’impiego del fresato dal 30% al 50% del conglomerato bituminoso prodotto in Italia, il risparmio di materiali potrebbe raggiungere quota 17,5 milioni di tonnellate per gli inerti e 700.000 tonnellate per il bitume, per un controvalore economico di 735 milioni di euro per il solo conglomerato. Un potenziale enorme per il nostro Paese, storicamente privo di materie prime.

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