a cura di Giovanni Barca, pubblicato su “l’Astrolabio”, newsletter degli Amici della Terra il 17 gennaio 2024, http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/3136 – Nel 2016, la legge 132, approvata all’unanimità, prometteva di riformare e consolidare il Sistema di Agenzie per l’ambiente attraverso l’istituzione formale del SNPA. Tutti d’accordo a parole. Nei fatti, la riforma è rimasta incompiuta: dopo otto anni, i decreti di attuazione non sono ancora stati emanati mentre crescono le attese e le esigenze per il servizio di controllo e di protezione dell’ambiente, a trent’anni esatti dalla sua prima istituzione in base alla legge 61/1994.
UNA GROSSA DELUSIONE
In sede di formazione della legge 132/2016, come direttore generale di Arpa Toscana, fui invitato insieme agli altri direttori delle Agenzie Regionali e a Ispra, in Commissione Ambiente della Camera dei deputati, per dare il nostro contributo. Fummo accolti con benevolenza e ricordo bene che avevamo grandi aspettative per migliorare l’originaria 61/1994, dopo più di venti anni d’esperienza sul campo, in particolare puntavamo ad avere un sistema più omogeneo e coeso su tutto il territorio nazionale e ad aumentare la quantità di risorse e personale, consapevoli che la richiesta di dati e conoscenza ambientale era sempre più pressante e fondamentale per l’attuazione delle norme ambientali di provenienza dell’Unione europea. Fu una grossa delusione quando fu chiaro che non c’erano soldi aggiuntivi per il Sistema e la legge, pur contenendo aspetti di miglioramento, dovevamo prenderla così o nulla. Molti di noi, seppur amareggiati, dicevano che i decreti attuativi, previsti dalla nuova norma, quello sui LEPTA in primis, avrebbero aiutato a mandar giù il rospo e a migliorare comunque il Sistema.
IL DISINTERESSE DELLA POLITICA
Purtroppo, non è andata così e, come vedremo, la stragrande maggioranza delle norme di attuazione previste dalla legge, a quasi otto anni dalla sua promulgazione, non è ancora in Gazzetta. Dal 2016 ad oggi, il Sistema è più strutturato e ha provveduto ad attuare gran parte delle norme di esclusiva competenza ma, per quanto attiene i provvedimenti di competenza statale, siamo ancora alla fase di studio/approfondimento quasi che i Ministeri competenti e la Politica in generale non siano poi così interessati a portare a compimento una norma approvata con il parere positivo di tutte le forze politiche. L’Astrolabio ha evidenziato in diverse occasioni come il processo di attuazione della legge fosse latitante e addirittura come in sede di predisposizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) fossero presenti iniziative che, in nome di una visione olistica dove la salute dell’uomo è predominante rispetto a tutto, riportavano finanziamenti ed attenzioni più al settore sanitario che a quello ambientale (vedi link fra i riferimenti in calce).
ECCESSIVA PRUDENZA SUI LEPTA
Circa la questione dei LEPTA (che, come i LEA per la Sanità, dovevano essere la bussola per attività e finanziamenti) il Sistema ha varato una bozza di decreto già inviato al Ministero che, come detto, non lo ha ancora approvato. Il provvedimento, tuttavia, non pare comunque in grado di dirimere la questione fondamentale: cioè se si voglia rafforzare il Sistema o meno. I vertici del Sistema sono stati sin troppo prudenti nel proporre un provvedimento che, per essere gradito ai Ministeri da cui dipendono, non mette in evidenza le attuali lacune. Il decreto sui LEPTA predisposto dal SNPA e inviato al Ministero poteva, per esempio, già comprendere un elenco dettagliato delle prestazioni comprensivo di frequenze, numero di addetti, costi. Al SNPA ed ai ministeri competenti è chiaro che, se i LEPTA son fatti bene, il Sistema si rafforza (costa e conta di più) altrimenti, valgono poco più di una linea guida. Analoghe questioni sui rapporti di forza dei vari attori in campo hanno rallentato l’emanazione delle altre norme attuative (…) continua a leggere l’articolo al seguente indirizzo web: http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/3136