Ne riferisce Cesare Bolla in un articolo pubblicato il 13 gennaio 2024 dall’agenzia giornalistica ACI Stampa – Settimana intensa la prossima nelle varie diocesi italiane con la Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, che si celebra il 17 gennaio e la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani dal 18 al 25 gennaio. In vista della Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei il vescovo Derio Olivero, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana (Cei) chiede alle comunità diocesane di vivere questo momento tenendo presente «la situazione in Terra Santa e, soprattutto, il barbaro attentato di Hamas del 7 ottobre».
IL BARBARO ATTACCO DI HAMAS DEL 7 OTTOBRE
In questo ultimo mese, in accordo con la presidenza della Cei, Olivero ha tenuto un costante dialogo con l’Assemblea dei rabbini d’Italia e la presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane. «Insieme – ha dichiarato il prelato – abbiamo deciso che la Giornata mantenesse il tema precedentemente stabilito, cioè quello della speranza, con i messaggi già scritti e pubblicati, ma lo aggiornasse considerando i gravi eventi successi». Da qui, in accordo con la Segreteria generale, l’invito a organizzare le iniziative e le preghiere alla luce di questa attenzione: La speranza contro ogni antisemitismo. «Non si tratta di stravolgere quanto già eventualmente programmato – ha al riguardo egli precisato –, bensì di svolgerlo secondo questa declinazione». L’Ufficio ecumenico e dialogo interreligioso della Chiesa italiana ha predisposto anche un sussidio con l’obiettivo (viene sottolineato nell’introduzione) di fornire alle comunità cristiane (parrocchie, scuole, gruppi, associazioni, movimenti, istituti religiosi, circoli culturali, federazioni, eccetera) degli «strumenti per avviare e sostenere, nei differenti contesti, processi di dialogo con le realtà ebraiche e di riscoperta delle radici ebraiche della e nella fede cristiana».
AVVIARE E SOSTENERE PROCESSI DI DIALOGO
Il sussidio, che ha per titolo le parole che Dio rivolge al profeta Ezechiele “Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?”, si apre con il brano in ebraico di Ez 37, 1-14 seguito dalla traduzione italiana; contiene il messaggio dei vescovi per la Giornata, a firma della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, e il messaggio dell’Assemblea dei rabbini d’Italia, firmato dal presidente, rav Alfonso Arbib. Il testo viene arricchito da alcuni spunti di riflessione, dalle indicazioni per la celebrazione della Parola, dalle intenzioni per le preghiere dei fedeli e dalla presentazione di Elia Benamozegh, testimone del dialogo. A conclusione una sezione dedicata a proposte e strumenti per accrescere la conoscenza del mondo ebraico, con materiali e approfondimenti. Varie iniziative sono in programma in questa giornata. A Trieste, invece, in preparazione, l’incontro,lo scorso giovedì, con il rabbino Alexandre Meloni e il vescovo Enrico Trevisi. Nella diocesi di Cuneo-Fossano in primavera verrà proposto un incontro presso la sinagoga di Cuneo. A Milano, lunedì, l’arcivescovo della città meneghina, Mario Delpini, si recherà al Memoriale della Shoah per una visita che si articolerà in due momenti distinti: alle ore 18:00 in Auditorium sarà in programma un dialogo con il rabbino capo di Milano, Alfonso Arbib; l’evento è promosso dalla diocesi e dal Rabbinato centrale di Milano, con l’adesione del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano, e si inserisce negli eventi legati all’annuale Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cristiani ed ebrei.
BINARIO 21 E NEVE SHALOM
«La riflessione di Delpini e del rabbino Arbib – informa la diocesi -, si svilupperà a partire dal brano della Genesi: “[Giacobbe] fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa”». Alle ore 19:00 è invece programma l’incontro di Delpini con alcuni adolescenti della diocesi. Saranno 120 i ragazzi, divisi in tre gruppi, a compiere un percorso guidato al Memoriale, noto anche come Binario 21; Delpini si unirà a uno dei gruppi. Seguirà l’incontro in plenaria con l’arcivescovo, nell’Auditorium. A Genova, presso la Sala Quadrivium, adiacente alla chiesa di Santa Marta, a partire dalle ore 17:30 avrà luogo l’incontro con la partecipazione del rabbino capo di Genova, Giuseppe Momigliano, che interverrà sul tema della giornata: Figlio dell’uomo potranno queste ossa rivivere? Pietro Mariani Cerati, vicepresidente dell’Associazione italiana amici di Neve Shalom Wahat al-Salam, proporrà una testimonianza su questa realtà. Neve Shalom è un villaggio fondato a ovest di Gerusalemme nel 1972 da Padre Bruno Hussar, monaco domenicano di origini egiziane, in esso convivono ebrei, cristiani e musulmani. Il fine della fondazione di questa oasi della pace è quella di dimostrare la possibilità della coesistenza pacifica in una terra martoriata dalla guerra. La celebrazione di questa giornata «rinsalda la vicinanza esistente tra ebrei e cristiani mantenendo vivo il dialogo» con coloro che vari papi, ultimo Francesco nel 2016, hanno definito «fratelli maggiori nella fede».