TERRITORIO, architettura e memorie storiche. I luoghi di Genova: a Nervi rinasce La Marinella

Il pervicace impegno di un gruppo di amici divenuti investitori ha riportato in vita un edificio affacciato a picco sul mare dal Medio Levante rimasto per anni in abbandono. Un’opera liberty realizzata sulla storica Promenade nel 1911 e poi trasformata nel 1933. Adesso la Marinella è tornata a essere uno splendido bar ristorante con annesse sweet. Tra gli artefici di questa lodevole, ma defatigante, iniziativa figura un imprenditore e trader cosmopolita genovese, Igor Mendelevich. La sua famiglia originaria da Odessa si stabilì nella città portuale della lanterna più di un secolo fa, luogo dove in seguito Igor nacque e crebbe, per la precisione proprio nel quartiere di Nervi, dove oggi rivive il suo storico locale

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Affermava Italo Calvino che «dalla Liguria ci si abitua a vedere tutto dall’alto». Forse non aveva torto, poiché per provare tale sensazione non è neppure necessario salire a mezza costa, come faceva lo scrittore quando percorreva su  e giù le strade e i vicoli di Sanremo.

UN LUOGO MAGICO

Già, poiché se ci si affaccia dalla terrazza della Marinella, proprio sotto la stazione ferroviaria di Nervi, l’effetto è lo stesso, anche se ci si trova a pochi metri sopra il mare, con i piedi per terra su un solido e rassicurante lastricato che basa su fondamenta affondanti nella roccia, su quella scogliera che addirittura l’Unesco ha voluto porre sotto la sua tutela. Un luogo magico, che offre un panorama fantastico: a levante, senza alcuna fatica si scorge il promontorio di Portofino, mentre a Ponente tutto ciò che la riviera ligure permette di vedere; ma non basta, poiché quando l’aria è tersa si scorge anche la punta settentrionale della Corsica.

NERVI E LE SUE STORIE

Sopra c’è Nervi. Un quartiere tranquillo, rimodellatosi negli ultimi anni fino a divenire “a terrazze fiorite” durante la recente brutta esperienza della pandemia, quando la gente si vide costretta a restare chiusa in casa e, prese dunque a curare i propri giardini ricavandoli anche da spazi che fioriti in precedenza non erano. Nervi e i suoi tre parchi. Nervi e suoi abitanti. I vecchi e i nuovi. Come Igor Mendelevich, cosmopolita che il mondo l’ha girato, ma che dalla sua Genova non si è mai staccato. Egli ama il suo quartiere. Ci è cresciuto e, quando lo racconta, corpulento gigante buono dalla voce baritonale e i pullover sempre intonati alle camice, inizia a parlare e non la smette più. Per ore. E se gli si pone una domanda, che so’, per chiedergli un particolare di quell’edificio o di quella strada, lui conduce inesorabilmente l’interlocutore al suo interno, mattone per mattone, ricordo per ricordo. Soprattutto quando il discorso va a finire su La Marinella.

PENSA CHE…

«Guardalo – aveva confidato a insidertrend.it nel corso di una recente intervista, mostrando fotografie d’epoca, planimetrie e suoi progetti di ristrutturazione -, questo locale a forma di nave non demolisce per nulla il sottofondo. Esiste da più di cento anni e noi da piccoli ci venivamo. La conoscono in molti alla Marinella, anche all’estero, pensa che…» Pensa che… e i ricordi tornano alla gioventù. «Qua era diventata una tradizione tuffarsi in mare dalla terrazza – egli proseguiva emozionato -, sotto ci sono otto metri di profondità, quindi va bene. Però si doveva stare attenti a non beccare gli scogli, altrimenti ci lasciavi la pelle». La Marinella, per anni nel degrado e nell’abbandono è stata la muta custode di una Genova che non c’era più, ma che oggi sta in parte rinascendo grazie all’impegno profuso da questo gruppo di appassionati che, ottenute non senza fatica le concessioni demaniali, hanno investito una bella somma di denaro per ridare vita a questo luogo.

LA RINASCITA DELLA MARINELLA

«Sono un poco teso perché domani gli operai danno la gettata di cemento, poi cominceremo a costruirci sopra». Quella fredda mattina dei primi di novembre era splendida, col sole che si rifletteva sul mare e le onde increspate sugli scogli sottostanti. Neppure la piccola betoniera stonava col panorama. La rinascente Marinella è sempre là, nello stesso posto. Sotto la stazione dei treni di Nervi, a pochi minuti dal centro di Genova, incastonata tra il Mar Ligure, le ville in colline del quartiere di Albaro e, poco più a levante, sant’Ilario. «Pensa che – concluse allora Mendelevich -, qualche anno fa un architetto, uno storico che insegna all’Università di Berlino, ci richiese la documentazione necessaria allo sviluppo di un progetto sperimentale sulla Marinella, sia per gli esterni che per gli interni dell’edificio. Noi gli abbiamo risposto: vabbè. Tanto cosa vuoi che combini questo qua. Questo pensavamo, e invece il tizio ha vinto un concorso europeo a Barcellona».

UNA DIMORA STORICA A QUATTRO STELLE

Quel progetto poi lo ha donato a Igor e ai suoi soci nell’impresa al fine di una sua eventuale realizzazione. «Non era certamente possibile un intervento del genere su immobile storico, però è stata sicuramente una grande soddisfazione, la conferma della notorietà e dell’interesse nutrito per la Marinella anche all’estero», sottolineò allora Mendelevich. In ogni caso la Marinella è ritornata a essere un albergo, ristorante, bar gelateria con attracco e marina, un luogo dove recarsi passeggiando sulla Promenade del Levante genovese. «Non potrà divenire un “cinque stelle” – fu la soddisfatta conclusione dell’intervista -, anche se ne avrebbe tutte le qualità, però è una dimora storica di dimensioni ridotte rispetto alle prescrizioni di taglio standard dei cinque stelle, inoltre non possiamo collocarvi all’interno un salone delle conferenze. Ma va bene così, perché sarà un locale quattro stelle di livello elevato dai requisiti addirittura superiori a un cinque stelle, in fondo noi vogliamo la massima qualità, ma non vogliamo che diventi un ristorante resort a tal punto elitario da spaventare la gente che non è miliardaria e che ci vuole venire». L’opera ha quindi ripreso forma giorno dopo giorno e, finalmente, il 4 gennaio scorso La Marinella ha riaperto al pubblico.

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