MEDIO ORIENTE, guerra Israele-Hamas. Analisi di scenario: le possibili opzioni di risposta all’eliminazione di Saleh al-Arouri

Delle diverse opzioni esplorabili dai nemici dello Stato ebraico sono state capillarmente esplorate dall’analista di strategie e dinamiche conflittuali Yaakov Lappin, intervenuto questo pomeriggio nel corso di una trasmissione televisiva mandata in onda dall’emittente I24. Egli ha vagliato le diverse possibili risposte di Hamas, Hezbollah e Iran, giungendo alla conclusione che il Consiglio della Shura di Hezbollah, forum decisionale supremo che include anche esponenti del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione iraniana (IRGC), potrà costituire meccanismo deputato all’assunzione della decisione su modalità e tempi di esse

L’eliminazione fisica di Saleh al-Arouri, uno dei massimi elementi apicali dell’organizzazione islamista radicale palestinese Hamas, uccisione compiuta alla periferia meridionale della capitale libanese Beirut dagli israeliani attraverso il ricorso ad armi di precisione a controllo remoto, apre tutta una serie di possibili scenari relativi alla reazione da parte dei nemici dello Stato ebraico, principalmente Hamas ed Hezbollah. Le varie ipotesi concretamente esplorabili sono state prese in considerazione questo pomeriggio dall’analista israeliano Yaakov Lappin, intervenuto nel corso di una trasmissione televisiva mandata in onda dall’emittente I24, https://www.patreon.com/posts/how-shiite-axis-95782972?utm_medium=post_notification_email&utm_campaign=patron_engagement&utm_source=post_link.

LA STRATEGIA DELL’ACCERCHIAMENTO

Lappin ha vagliato le diverse possibili opzioni di risposta di Hezbollah e dell’Iran. Il palestinese Saleh al-Arouri rivestiva un ruolo apicale nell’organizzazione di Hamas, poiché ne era il vicecapo del comitato politico, uno dei tre più importanti leader del movimento islamista radicale filiazione dei Fratelli musulmani. Definito «stratega abile e pericoloso», era tra quelli quelli che avevano formulato e sostenevano la strategia anti-israeliana mirante all’unificazione del fronte jihadista sunnita con quello sciita (Iran, Hezbollah, Houthi), ponendo quale interesse comune la predisposizione di una morsa di natura militare e terroristica in grado di stritolare lo Stato ebraico.

VERSO UN CONFLITTO SU LARGA SCALA?

Ad avviso dell’analista israeliano, il Consiglio della Shura di Hezbollah, forum decisionale supremo che include anche esponenti del Corpo dei Gurdiani della Rivoluzione iraniana (IRGC), potrà costituire meccanismo deputato all’assunzione della decisione sulle modalità e i tempi della risposta. «Siamo onesti: non siamo a conoscenza di come risponderanno – ha dichiarato Lappin -, tuttavia, prima di scegliere tra una serie di opzioni, dalla maggiore alla minore, dovranno considerare se vorranno o meno fare degenerare la situazione in una guerra su vasta scala, dunque agire di conseguenza».

 I «RISCHI CALCOLATI»

«È lecito ritenere – ha quindi egli aggiunto – che chiunque abbia ordinato l’eliminazione mirata di ieri a Dahiya, nel cuore della roccaforte di Hezbollah nella parte meridionale di Beirut, abbia valutato l’intero spettro di possibili conseguenze, gli scenari, tenendo in considerazione anche il rischio di un conflitto su vasta scala con Hezbollah». Sempre secondo Yaakov Lappin l’uccisione di al-Arouri non sarà la ragione posta da Hamas alla base della continuazione o, al contrario, dell’interruzione dei colloqui per un nuovo accordo sugli ostaggi, dato che questi ultimi si configurano oggi come uno strumento essenziale ai fini della sopravvivenza della leadership del movimento islamista radicale palestinese nella striscia di Gaza, indipendentemente dagli eventi che potranno verificarsi altrove.

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