L’argomento è stato affrontato da Wang Binlai, Jiang Feng e Qu Xinming in un articolo pubblicato dal “Quotidiano del Popolo” il 12 dicembre 2023, http://en.people.cn/n3/2023/1212/c90000-20109053.html, nel quale si sottolineava come negli ultimi anni la Repubblica popolare cinese abbia promosso con vigore la costruzione di questo nuovo corridoio commerciale internazionale.
IL SISTEMA INTERMODALE CHENGDU-GUANGXI ZHUANG
Gli autori dell’articolo riferiscono che lo scorso anno, secondo le statistiche ufficiali, il volume degli scambi tra le tredici province, regioni autonome e comuni che costruiscono congiuntamente il passaggio e i dieci paesi dell’ASEAN ha superato i 130 miliardi di dollari, registrando un incremento pari al 73,3% rispetto al dato assunto all’inizio dell’entrata in funzione del corridoio nel 2017. Il sistema intermodale ferrovia-mare che origina da Chengdu, capoluogo del Sichuan (Cina sud-occidentale), estendendosi fino al porto di Qinzhou, nella regione autonoma del Guangxi Zhuang, nel sud della Repubblica Popolare, opera costantemente con un continuo aumento del volume delle spedizioni consentendo di ridurre i tempi di spedizione di oltre la metà rispetto al tradizionale trasporto fluviale-marittimo.
UN COLLEGAMENTO FERROVIARIO TRA CHENGDU E BUDAPEST
Alla fine del 2022 è stata posta in esercizio una nuova linea ferroviaria che pone in relazione Chengdu con Kunming, capoluogo della provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina, essa, insieme alla linea merci internazionale Lancang-Mekong Express, riduce i tempi di percorrenza tra il capoluogo del Sichuan e il Laos, permettendo di raggiungere Vientiane in due giorni e diciassette ore. Nel luglio di quest’anno è stato attivato il Lancang-Mekong-Sichuan Express, servizio ferroviario che parte dalla provincia di Rayong, in Tailandia, per poi collegarsi a Vientiane e, quindi, a Chengdu; da lì la diramazione è per Budapest, cioè in Europa, una relazione che per la logistica significa un tempo di trasporto ridotto a quindici giorni.
INTERMODALITÀ SPINTA
Questo nuovo corridoio commerciale internazionale terra-mare cinese si snoda su 139 stazioni logistiche in 69 diverse località in 18 province, regioni autonome e comuni della Repubblica Popolare, connettendo 480 porti in tutto il mondo. Nei primi tre trimestri del 2023 i convogli intermodali hanno trasportato 633.000 container di merci da venti piedi equivalenti (TEU), registrando un incremento del 14% su base annua. Afferma al riguardo Liu Wei, direttore del Centro di coordinamento logistico e operativo del nuovo corridoio, che «oltre al trasporto intermodale ferrovia-mare, sono in fase di rapido sviluppo anche altre modalità di trasporto, quali quello ferroviario-stradale, fluviale-ferroviario-marittimo, stradale-marittimo e aereo».