Il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America potrebbe essere una donna di nome Nikki Haley. Una cinquantaduenne di origine indiana del partito repubblicano, già ambasciatrice all’ONU nell’amministrazione Trump. Il Grand old party (Gop) ovvero il partito repubblicano potrebbe così intestarsi questo primato, già perseguito, ma fallito, dai democratici con Hillary Clinton nel 2016, proprio contro Donald Trump.
L’ostacolo principale che Nikki Haley troverà sul suo cammino non è l’avversario democratico, quasi sicuramente il “vecchio” Joe Biden, ma l’altrettanto “vecchio” Trump che, nonostante le inchieste, rimane il favorito alle primarie del suo stesso partito.
Quanto sia divenuta credibile la candidatura della Haley alla Casa Bianca lo racconta un recente fatto. La fondazione dell’ex presidente Barack Obama ha commissionato un sondaggio nazionale che la mette a confronto con quella, ipotetica, della moglie Michelle.
LA CORSA ALLA CASA BIANCA COMINCIA CON LE PRIMARIE
Manca meno di un anno all’Election day del 5 novembre 2024 e la candidata Haley, ha intanto avvicinato Ron DeSantis e messo nel mirino Trump, front runner della corsa repubblicana, nonostante le indagini giudiziarie che incombono su di lui.
Le primarie cominciano il 15 gennaio in Iowa, dove si terrà un’assemblea del GOP, il 23 gennaio le primarie del New Hampshire e in questo Stato, la Haley, secondo un recente sondaggio, ha ridotto notevolmente il proprio distacco da Trump.
La differenza rimane oltre i dieci punti percentuali – 44% contro 29% – ma nel minuscolo Stato del New England, la Haley ha sopravanzato il timido Ron De Santis, fin qui considerato la più concreta alternativa repubblicana a The Donald.
UNA VITTORIA IN SOUTH CAROLINA LANCEREBBE LA HALEY
La terza tappa delle primarie sarà il 3 febbraio in Sud Carolina ed è qui che giocando in casa in uno Stato in cui è stata Governatrice, la Haley potrebbe decollare e a guadagnare credibilità e appeal tra gli elettori repubblicani.
Intanto, la Haley ha cominciato raccogliere quelle grandi donazioni che vanno a premiare i candidati più credibili e con maggiori possibilità di vittoria finale e i dollari sono il carburante che consente di affrontare al meglio le primarie.
Da seguire, in particolare, sarà il voto plurimo del 5 marzo, il cosiddetto Super tuesday in cui si terranno le primarie in 17 stati dell’unione, ma anche le primarie in cui a votare saranno gli iscritti degli attuali swing state, gli stati ballerini del 2024.
GLI STATI IN BILICO NELLE PRESIDENZIALI DEL 2024 SONO CINQUE
Quelli in bilico sono al momento cinque: Pennsylvania, Georgia, Wisconsin, Arizona e Nevada. Rappresentano 62 voti elettorali e conquistarli tutti o in parte, farà la differenza tra i candidati che saranno impegnati a correre per la presidenza.
Alle ultime presidenziali del 2020, quelle vinte da Biden su Trump, i cinque stati andarono tutti al candidato democratico, nonostante 2 di essi (Georgia 16 voti e Arizona 11 voti elettorali) avessero una solida tradizione repubblicana.
Vincere le primarie in questi stati rappresenterebbe per la Haley un formidabile viatico che gli consentirebbe di imporre una forte ipoteca nella corsa alla Casa Bianca che comincerà dopo le convention che incoroneranno i due candidati.
La prima convention sarà quella repubblicana a Milwaukee, nel Wisconsin (uno dei cinque che vale 10 voti elettorali) dal 15 al 18 luglio. Quella democratica dal 19 al 22 agosto a Chicago, in quell’Illinois in cui cominciò la carriera politica Barack Obama.