INTOLLERANZA, odio anti-cristiano. In Europa il fenomeno è in crescita

Nel 2022 i casi documentati di crimini di odio perpetrati contro cristiani ammontavano a 748; l’incremento è stato pari al 44% rispetto all’enno precedente, durante il quale erano stati registrati 519 casi; in aumento esponenziale anche i casi di incendio doloso alle chiese (più 75%). I dati sono stati resi noti nel Rapporto annuale dell’Osservatorio per l’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa

ne riferisce Andrea Gagliarducci, vaticanista dell’agenzia giornalistica ACI Stampa – Basato a Vienna e diretto da quest’anno da Anja Hoffman, l’Osservatorio fornisce una fotografia potente e reale della situazione dei cristiani in Europa. Ogni settimana raccoglie informazioni relative a episodi di discriminazione e intolleranza ricorrendo alle fonti aperte, ponendo così in luce una realtà che è sotto gli occhi di tutti, ma scarsamente conosciuta. I cristiani risultano essere i fedeli maggiormente perseguitati al mondo, questo riferiscono i vari rapporti sulla libertà religiosa elaborati da Aiuto alla Chiesa che Soffre e Open Doors, dati confermati anche dall’ultimo Rapporto annuale dell’Osce sui crimini di odio, che ha documentato 792 casi di episodi anticristiani in 34 Paesi europei.

UN FENOMENO CHE REGISTRA UNA PREOCCUPANTE CRESCITA

Preoccupante la crescita dei casi di incendio doloso, passati dai 60 del 2021 ai 105 del 2022, con un aumento del 75 per cento. Questi attacchi si sono concentrati soprattutto in Germania, e poi in Francia, Italia e Regno Unito. Secondo Anja Hoffman, i crimini di odio, soprattutto quelli vandalici, vanno collegati all’estremismo che deriva anche da una maggiore accettazione dell’attacco alle chiese nella società. «Mentre – ella afferma –, le motivazioni degli atti vandalici e della profanazione delle chiese sono rimasti poco chiari, notiamo invece che sempre più perpetratori lasciano messaggi che rivelano l’appartenenza a frange estremiste e rivendicano persino orgogliosamente la paternità dei crimini commessi. Si tratta spesso di membri radicalizzati di gruppi che seguono una narrazione anti-cristiana».

DIVERSE FORME DI DISCRIMINAZIONE RELIGIOSA

Regina Polak, rappresentante dell’Osce per la lotta al razzismo, alla xenofobia e alla discriminazione, ha espresso viva preoccupazione per il sempre più crescente numero di casi di odio anticristiano denunciati dall’Osservatorio, sottolineando come si renda «altamente necessario aumentare la consapevolezza sia del governo che della società, per affrontare e combattere questo fenomeno con decisione». Il Rapporto affronta anche il tema delle diverse forme di discriminazione religiosa: nell’ultimo anno, diversi cristiani hanno perso il lavoro, sono stati sospesi o addirittura hanno affrontato cause penali per aver espresso in pubblico opinioni religiose non violente, in particolare sui temi del matrimonio e della famiglia allorquando si affermava in pubblico che il matrimonio è tra uomo e donna e che l’identità sessuale è costituita da uomo e donna».

LIBERTÀ DI PENSIERO E DI PAROLA

Sono tutte opinioni passabili di procedimento penale «ed è un fatto – asserisce la Hofmann – altamente grave”, anche perché le legislazioni dei Paesi europei usano un linguaggio molto vago o definizioni poco chiare sull’incitamento all’odio». In particolare, l’Osservatorio ha segnalato i licenziamenti degli insegnanti Ben Dybowski e Joshua Sutcliffe, nonché del reverendo Bernard Randall, cappellano in una scuola, tutti atti posti in essere sulla base delle loro convinzioni riguardo all’identità di genere e alla famiglia. La Hoffman denuncia altresì che «silenziare le voci cristiane in pubblico mina la pluralità delle società democratiche occidentali e rende impossibile un discorso libero». Altre limitazioni alla libertà religiosa derivano dai progetti di legge sulle cosiddette zone cuscinetto (buffer areas), che si trovano soprattutto nel Regno Unito e che criminalizzano la preghiera e le manifestazioni religiose, come per esempio le iniziative di preghiera critiche dell’aborto.

BUFFER AREAS

L’Osservatorio ha infine descritto come «particolarmente sorprendente» l’arresto Isabel Vaughan-Spruce, fermata in una delle zone cuscinetto e interrogata sul fatto «se stesse pregando nella sua mente». L’arresto è esemplificativo della preoccupazione per la criminalizzazione di episodi di odio non violento nel Regno Unito. Altre forme di discriminazione sono quelle che violano il diritto dei genitori di educare i bambini in conformità con le proprie convinzioni religiose e la limitazione della libertà di coscienza attraverso l’eliminazione delle clausole di coscienza dalle disposizioni esistenti nelle leggi mediche.

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