Eni e Saipem hanno firmato un accordo finalizzato allo sviluppo della bioraffinazione, si tratta di un agreement sottoscritto il 6 novembre scorso dal direttore generale Energy Evolution del Gruppo di Piazzale Mattei, Giuseppe Ricci, e dall’amministratore delegato di Saipem, Alessandro Puliti. Esso supporta il percorso di trasformazione delle raffinerie tradizionali e lo sviluppo di nuove bioraffinerie del cane a sei zampe.
SI PUNTA AL BIOJET E ALL’HVO
L’intesa, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione di entrambe le realtà industriali, punta in particolare allo studio e alla eventuale realizzazione di impianti per la produzione di biojet, carburante sostenibile per l’aviazione, e del biocarburante HVO diesel, prodotti al 100% da materie prime rinnovabili (ai sensi della Direttiva UE 2018/2001 “REDII”), commercializzato nelle stazioni di servizio Enilive con il nome HVOlution e utilizzabile dai mezzi su strada, navali e ferroviari. L’accordo prevede l’applicazione della tecnologia proprietaria Eni Ecofining™ sia per lo sviluppo di nuove bioraffinerie, sia per la conversione delle raffinerie tradizionali e coniuga la grande esperienza tecnologica e operativa di Eni con le competenze distintive che Saipem ha maturato nella progettazione e costruzione di questo tipo di impianti.
CONVERSIONE DEGLI IMPIANTI TRADIZIONALI IN BIORAFFINERIE
Eni è stata la prima compagnia al mondo a convertire (lo ha fatto negli impianti di Venezia Porto Marghera e di Gela) due raffinerie tradizionali in bioraffinerie per la lavorazione di materie prime di scarto, come oli esausti da cucina, grassi animali, residui dell’industria agroalimentare e oli vegetali, utilizzando la tecnologia Ecofining™, con il supporto di Saipem su entrambi i progetti. Il Gruppo di Piazzale Mattei prevede di espandere la propria capacità di bioraffinazione dagli attuali 1,65 milioni di tonnellate/anno a oltre 5 milioni di tonnellate/anno entro il 2030.