SPETTACOLO, società e condizione femminile. Roma, Teatro Tor Bella Monaca: “La mite” di Dostoevskij

Un intenso monologo sulla violenza domestica tratto da un fatto di cronaca del 1876. In un inedito ribaltamento di ruoli, dà voce al racconto del carnefice l’attrice Beatrice Visibelli

“La Mite”, prodotto dalla Compagnia Teatri d’Imbarco, è un intenso monologo sulla violenza domestica che Nicola Zavagli ha tratto dal racconto di Fëdor Dostoevskij per l’interpretazione appassionata di Beatrice Visibelli. Dando voce al carnefice, la sensibilità dell’attrice si immerge nei labirinti oscuri della sua mente, con un inedito e sconcertante rovesciamento di prospettive e di ruoli.

I LABIRINTI OSCURI DELLA MENTE

Beatrice Visibelli affronta il rapporto uomo/donna nel suo schema maledetto di vittima e carnefice. E lo fa in un originale ribaltamento di ruoli, non nella parte della donna/vittima, ma provando a immergersi nei labirinti della mente dell’uomo/carnefice. Per allontanarsi dalla cronaca (che inesorabile continua a denunciare lo stillicidio delle vittime) Teatri d’Imbarco sceglie un monologo scritto dal più profondo indagatore dell’animo umano: Dostoevskij. Un monologo polifonico dove i pensieri diventano un flusso di parole che tentano ostinatamente di capire il perché di un rapporto dominato dal silenzio, usato come arma di potere e di tortura psicologica. E dove infine in un crescendo incalzante emerge il carattere tutt’altro che “mite” della giovane donna. «A volte sentivo per lei una tormentosa pietà, sebbene talora mi sorridesse proprio l’idea della sua umiliazione». Un capolavoro urgente per capire dal profondo il nostro tempo. Ispirato a un caso di cronaca, questo lungo racconto è stato pubblicato dall’autore nel 1876, nel numero di novembre del suo Diario di uno scrittore a cadenza mensile. In Italia è arrivato per la prima volta nel 1919.

IL SOLILOQUIO INTERIORE DI UN «UOMO DEL SOTTOSUOLO»

«Immaginate un uomo la cui moglie, suicidatasi alcune ore prima gettandosi dalla finestra, sia stesa davanti a lui su un tavolo. L’uomo è sgomento e ancora non gli è riuscito di raccogliere i propri pensieri… Ecco, parla da solo, si racconta la vicenda, la chiarisce da se stesso». Così scrive Dostoevskij nel presentare l’opera ai lettori. L’uomo, quarantuno anni, ex capitano cacciato dal reggimento con l’accusa di viltà e ora titolare di un banco dei pegni, non è un inveterato criminale, ma come l’Uomo del sottosuolo è divorato dalla rabbia e dal rancore. Ha sposato una sedicenne di umili condizioni e la sua avidità senza scrupoli lo ha portato a considerare la moglie solo una sua proprietà. Il racconto restituisce con sconcertante realismo il suo soliloquio interiore che alla fine, tra contraddizioni, accuse rabbiose e false giustificazioni, lo avvicinerà, poco a poco, alla verità.

INFO

Teatro Tor Bbella Monaca: via Bruno Cirino, angolo di viale Duilio Cambellotti con via di Tor Bella Monaca;

spettacoli in cartellone venerdì 24 e sabato 25 novembre alle ore 21:00, domenica 26 novembre alle ore 17:30;

biglietti, prezzi: intero 12,50 euro; ridotto 10,50 euro; giovani 8,50 euro;

info e contatti: +39062010579 (utenza telefonica attiva dalle ore 10:30 alle ore 19:30),

promozione@teatrotorbellamonaca.it

www.teatridimbarco.it

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