a cura di Daje!, comitato per il termovalorizzatore di Roma – È stato raggiunto l’accordo tra il Comune e l’Acea, la cui proposta preliminare aveva vinto la manifestazione d’interesse a maggio, su come dovrà essere il progetto definitivo dell’impianto per la trasformazione in energia di seicentomila tonnellate di rifiuti urbani. Il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, programmerà l’annuncio del bando di gara presumibilmente giovedì 16 novembre, data che segna la metà del suo mandato al Palazzo Senatorio, durante il quale è stato nel frattempo, nominato commissario di governo in materia di rifiuti dell’area metropolitana.
INCENERITORE E SISTEMA DI CATTURA DEL CARBONIO
Punto dirimente del lungo confronto tra la società di servizi ambientali e il Campidoglio sugli aspetti industriali, architettonici ed economici dell’impianto è l’aggiunta all’inceneritore di un sistema di cattura del carbonio, che determina un incremento del costo dell’impianto dagli originari settecento milioni di euro previsti. In un’ottica di economia circolare perfetta, si prefigura l’utilizzo della CO₂ catturata nella carbonatazione delle ceneri prodotte dall’inceneritore per farle diventare materia prima secondaria. Per ora si tratta di un’ipotesi di lavoro da confermarsi.
GESTIONE DEL CICLO DEI RIFIUTI A ROMA
Dopo decenni di incongrue politiche per lo smaltimento dei rifiuti della Capitale che ci hanno portati all’attuale gestione casareccia di esportazione di «ecoballe SPQR» per oltre milleseicento chilometri nel termovalorizzatore di Amsterdam a duecento euro la tonnellata, finalmente si entra nella carne viva di una moderna e sostenibile strategia di gestione dell’immondizia romana, poiché con il termovalorizzatore Roma farà finalmente un salto in avanti, dato che la raccolta differenziata da sola non basta a risolvere le emergenze rifiuti.