La notizia è stata diffusa dall’emittente televisiva di Stato sinopopolare Cctv, Li Keqiang aveva sessantotto anni ed è deceduto a Shanghai poco dopo la mezzanotte a causa di un improvviso infarto, questo, riferisce la Cctv, nonostante gli sforzi profusi da alcuni soccorritori al fine di salvargli la vita. La medesima emittente televisiva ha inoltre reso noto che «a seguito dell’annuncio verrà pubblicato un necrologio formale».
MORTE DI UN NOMENKLATURISTA
È stato dieci anni alla guida del governo cinese, fino agli inizi dello scorso marzo quando, venne sostituito nella carica da Li Qiang. Economista di solida formazione, Li Keqiang era fautore di politiche riformiste e sosteneva l’efficacia di una economia basata sui consumi interni attraverso l’erogazione di incentivi alle piccole imprese, ristrutturazioni delle aree urbane a più basso reddito e progetti di opere infrastrutturali, piuttosto che basare la crescita economica del Paese esclusivamente, o quasi, sulle esportazioni.
LA PARABOLA DI UN RIFORMISTA
Classificato nel 2013 dalla rivista “Forbes” al quattordicesimo posto nella graduatoria delle persone più potenti del mondo, Li Keqiang è stato membro del Comitato permanente dell’Ufficio politico del Partito comunista cinese (Pcc) del XVII, XVIII, XIX Comitato centrale del Partito comunista cinese ed ex primo ministro del Consiglio di Stato. Dopo la sua sostituzione, avvenuta nel quadro dei nuovi equilibri ai vertici decisi da Xi Jinping, era stato posto a riposo e viveva nella città di Shanghai.