Il Papa ha ribadito la posizione vaticana relativa alla necessità di due Stati e uno statuto speciale per la città di Gerusalemme, lo riferisce Angela Ambrogetti dell’agenzia giornalistica ACI Stampa, che ha ripreso i contenuti della telefonata intercorsa questa mattina tra il Pontefice e il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan.
LA TELEFONATA «RICHIESTA» DA ERDOĞAN AL PONTEFICE
Papa Francesco ha espresso «dolore per quanto avviene», ricordando contestualmente la posizione della Santa Sede e, infine, auspicando che si possa giungere alla soluzione che vedrebbe la costituzione dei due Stati e la promulgazione di uno statuto speciale per la città di Gerusalemme. Il colloquio telefonico sarebbe stato «richiesto» dal Presidente turco e, come confermato dalla Sala stampa della Santa Sede, nel colloquio sono stati affrontati i temi relativi alla drammatica situazione in Terra Santa. Erdoğan avrebbe inoltre espresso a Bergoglio grande preoccupazione, chiedendo un intervento della Santa Sede per porre fine alle violenze perpetrate nelle ultime settimane, intercedendo quindi per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
CONFLITTO E DIPLOMAZIA VATICANA
Seppure i toni siano decisamente accesi, l’azione diplomatica di oltre Tevere permane tuttavia informata alla prudenza, concentrando il proprio focus, almeno apparentemente, sugli esclusivi aspetti umanitari generati dall’azione terroristica di massa perpetrata il 7 ottobre scorso in Israele dell’organizzazione islamista radicale che controlla la striscia di Gaza e dal conseguente conflitto scaturito dalla risposta militare dello Stato ebraico, conflitto attualmente in corso nel Territorio palestinese. Al riguardo vada rilevato come il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, abbia nei giorni scorsi incontrato in forma privata i rappresentanti diplomatici della regione mediorientale accreditati in Vaticano.
