LOGISTICA, autotrasporto. Imprenditori e autisti in aula per migliorare l’approccio al lavoro e la sicurezza sulle strade

Al primo corso organizzato dall’associazione Ethical Trasport Approach hanno partecipato, tra gli altri, Gruppo Messaggerie del Garda e Gruppo Sapio. Di seguito il «racconto» dell’esperienza maturata da ETA, che si propone al settore quale riferimento per una nuova cultura che metta al centro la persona

Gli imprenditori del mondo dei trasporti su gomma vogliono migliorare la gestione degli autisti incrementando le buone pratiche che tengano conto della fatica e della responsabilità del loro lavoro, caratterizzato da alti livelli di stress, per offrire maggiori garanzie di sicurezza nello svolgimento dei servizi ai clienti e anche alla società tutta.

INCREMENTARE LE BUONE PRATICHE

A questa esigenza risponde l’associazione Ethical Transport Approach proponendo corsi ad hoc di taglio psicologico: il primo si è svolto il 5 settembre scorso e a breve ne seguirà un altro. Tra i partecipanti alla prima sessione, che ha visto in aula cinque aziende, anche lo storico Gruppo  Messaggerie del Garda, tra le prime realtà a sottoscrivere anche l’iscrizione a ETA proprio per comunicare al mercato l’attenzione scrupolosa dell’azienda alle risorse umane, in termini sia di qualità delle competenze di collaboratori e dipendenti, sia del loro ‘performance status’ nell’erogazione delle prestazioni al volante. MDG, nata nel 1955, oggi è considerata player di primo piano nel trasporto nazionale e internazionale delle merci conto terzi e nella logistica. Dichiara 130 fra dipendenti e collaboratori, un parco mezzi di 150 veicoli e 100.000 metri quadri di magazzino; trasporta di tutto entro quarantott’ore al massimo, in tutto il mondo, ed entro dodici in tutta Italia. Oltre 350.000 le spedizioni effettuate in un anno e oltre 100.000 gli ordini processati.

IMPEGNO NELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE

Dichiara la responsabile delle HR Rebecca Beschi: «Messaggerie del Garda è fortemente orientata all’impegno nella responsabilità sociale e nel rispetto dei dieci principi del Global Compact delle Nazioni Unite. Siamo attenti a tenere un comportamento socialmente ed eticamente responsabile anche per stimolare i nostri stessi fornitori ad una gestione rispettosa dei diritti umani, dell’ambiente e per la sicurezza. Pertanto, investiamo sulla figura dell’autista per mission. Il suo ruolo per noi è fondamentale perfino per le nostre strategie di sviluppo basate sulla personalizzazione dei servizi. Abbiamo quindi accolto con convinzione la proposta di ETA, con il suo decalogo, e abbiamo partecipato al corso con figure apicali e in futuro offriremo la formazione ETA agli stessi autisti».

GUARDARE AL FUTURO

«Ciò che è emerso dal corso del 5 settembre e che ci siamo portate a casa  – sottolinea la dottoressa Beschi – è l’aver ribadito il concetto che la persona è al centro del nostro interesse, con le sue motivazioni, le sue aspettative, le sue esigenze ed è fondamentale condividere obiettivi e aspettative. È emerso il concetto di squadra in cui gli obiettivi dei singoli devono essere collegati alla mission aziendale. E’ opportuno considerare la persona e le motivazioni che la spingono a svolgere un determinato lavoro in un determinato posto di lavoro. Inoltre, è emerso il concetto di gestione dello stress ed il riuscire ad incanalare l’energia in modo corretto e non subire le situazioni che accadono». “Occorre guardare al futuro con atteggiamento proattivo – afferma la presidente e cofondatrice di ETA Emanuela Carpella, di Brescia –  non subendo vecchie abitudini e portando avanti comportamenti e organizzazioni che si rivelano sempre più perdenti, ma cercando di costruire noi, ognuno di noi, il mondo in cui vogliamo vivere e che vogliamo consegnare ai nostri giovani».

UNA IMPORTANTE TESTIMONIANZA

Al primo corso di formazione ETA ha partecipato anche Fabrizio Sandrini, responsabile Supply Chain del Gruppo Sapio, da oltre cento anni punto di riferimento in Italia per la produzione e la fornitura di gas industriali e medicinali e per i servizi di homecare e assistenza domiciliare integrata, Sapio eroga i servizi di trasporto tramite una rete di terzisti che trainano cisterne di proprietà del Gruppo o che trasportano recipienti presso clienti ed enti ospedalieri e consegnano il farmaco “ossigeno” a domicilio dei pazienti. Al riguardo la testimonianza di Sandrini: «Mi sono iscritto al corso per apprendere alcune tecniche da trasmettere ai nostri partner che erogano il servizio a clienti e pazienti del Gruppo Sapio. Per noi è di fondamentale importanza il coinvolgimento dei conducenti che rappresentano la nostra azienda e che diventano il nostro biglietto da visita,  soprattutto per le consegne domiciliari a pazienti che spesso sono in condizioni disagiate e che devono essere trattati con attenzione e sensibilità. Spesso il conducente diventa l’unica persona che vedono durante la giornata e per questo motivo la formazione che eroghiamo deve tenere conto anche dell’aspetto empatico ed emotivo delle relazioni. L’incontro con il professor Milani ci ha dato degli spunti interessanti che introdurremo sicuramente nelle prossime sessioni di formazione dei conducenti».

RIVEDERE L’ACCESSO ALLA PROFESSIONE

L’importanza della formazione che solo ETA offre in Italia, è dimostrata dai fatti. Nonostante il Governo punti sul controllo e faccia appello alla prevenzione, gli incidenti stradali nell’autotrasporto sono in aumento. Nel 2023, le aziende dovrebbero ricevere controlli pari a 4.317.588 giornate lavorative, almeno il 30% dei quali spetta alle forze di Polizia su strada, mentre il 50% deve avvenire nei locali delle imprese da parte dell’Ispettorato del Lavoro. Nei fatti, però, non basta e ciò impone di rivedere l’accesso alla professione di autotrasportatore offrendo una preparazione più ampia, oltre le sole norme, allargata ad aspetti comportamentali, psicologici e di responsabilità sociale, anche al fine di favorire una maggiore inclusione dei cittadini stranieri che grazie al decreto flussi vengono nel nostro Paese per lavorare negli autotrasporti. D’altronde in Italia mancano camionisti, perché il mestiere non risulta più attrattivo per i giovani, anche se il trasporto su gomma resta un cardine della nostra economia: secondo i dati del Ministero circolano in Italia circolano 719.593 veicoli per merci e passeggeri muniti di cronotachigrafo, dei quali 376.835  adibiti al trasporto merci per conto terzi.

PSICOLOGIA DEL BENESSERE

I corsi di taglio psicologico sono tenuti da Leonardo Milani, direttore dell’Istituto di Psicologia del benessere, che illustra come il progetto preveda corsi di una giornata e si proponga «di formare imprenditori e autisti per creare eccellenza nel proprio settore attraverso comportamenti virtuosi personali e organizzativi. L’effetto di questa attività di docenza lo si potrà osservare in ogni strada e luogo dove  queste persone così specializzate potranno essere di esempio, con una conseguente notevole diminuzione degli incidenti causati da fattori umani.  Per quanto riguarda in particolare gli autisti, attraverso strumenti concreti e una metodologia interattiva, essi apprendono comportamenti di valore etico, da assumere anche e soprattutto in situazioni di emergenza, sviluppano il senso di appartenenza e l’autostima, avviando un processo di auto miglioramento».

UNA NUOVA CULTURA DELL’AUTOTRASPORTO

ETA, con il suo decalogo e i suoi servizi dedicati agli iscritti, si propone dunque come riferimento per una nuova cultura dell’autotrasporto, in grado anche di attrarre nuove leve a una attività che può e deve diventare una scelta non solo di lavoro, ma perfino di autorealizzazione. «Noi ci rivolgiamo alle aziende di autotrasporti comprese quelle  di produzione che hanno alle dipendenze autisti, i cosiddetti autisti per conto proprio – conclude la presidente ETA Emanuela Carpella -, la nostra missione è mandare in soffitta il cliché negativo e superato del camionista facendo evolvere la mentalità dei titolari di autotrasporti perché vengano professionalizzate queste figure così strategiche per la nostra società. L’obiettivo è far diventare questa attività interessante per le nuove generazioni, creare il senso di appartenenza nei dipendenti per fidelizzarli. Se si sentono valorizzati nella loro azienda lavorano più volentieri. E tutto ciò non può che renderci più competitivi sul mercato. È attraverso delle azioni concrete che si ottengono risultati».

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