Ecco, così Paola Gandolfo incontra le Sibille, due mondi al femminile giocati sul filo invisibile di esperienze diverse da mettere in una relazione stimolante. Da una parte la ricerca incessante del mondo della psiche femminile, con incursioni di una natura primigenia come essenza di vita incontaminata, sono tra gli elementi della sperimentazione di Paola; dall’altra l’uso prezioso e raffinato di un sistema antico di mestiere con una forte vena espressiva, il linguaggio del mosaico minuto utilizzato da Le Sibille. Il risultato rivela un percorso di forme dalla grande potenza evocativa, un gioco complesso di narrazioni che Paola desidera trasformare in espressività da indossare, dopo averle indagate ampiamente nelle dimensione della pittura, della ceramica, della video arte.
UN PERCORSO DI FORME DALLA GRANDE POTENZA EVOCATIVA
L’esperienza sembra rinviare a strade già percorse, quando negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, abili artigiani della scena romana, furono chiamati dal gioielliere Masenza a divenire i traduttori delle idee di celebri artisti delle avanguardie nella dimensione ridotta del gioiello. Il rapporto di relazione tra i due mondi, quello dell’arte pura (Paola Gandolfo) e della manualità colta destinata a divenire forma espressiva di alto profilo (Le Sibille), segna il percorso di continuità di una storia romana di segno internazionale, poiché il fenomeno del Gioiello d’Artista è da ritenersi tale per l’interesse di un collezionismo sempre più diffuso. È così che prende vita un micro cosmo nel quale gli elementi della natura aspirano a divenire energia positiva, la scienza si fonde con l’arte, le idee prendono forma e vigore in essenza femminile, lasciando spazio all’artificio della mano di tradurre le molteplici mutazioni dei codici ispirativi utilizzati al controllo del mestiere.
IL MAGICO VIDEORAMA CI RESTITUISCE L’ATMOSFERA
Le gamme cromatiche prendono la sembianza di minutissime tessere, conseguenza della studiata produzione di migliaia di esili filamenti selezionati con cura. Le micro tessere si aggregano in un magico videorama che restituisce alla percezione dell’occhio il movimento atmosferico. Le forme di fanno ora rondini fiammeggianti, ora arborei intrecci adagiati sul corpo femminile, come una natura protettiva desidera esaltare il sentimento femmineo che la governa. Il racconto si fa iperbole, una sorta di curva del tempo che dalle radici delle origini, dall’ovulo che feconda e genera nuova natura giunge ad un tempo futuro, nel quale l’uomo sembra aver perso il controllo inventando strumenti di morte, ma ancora la natura traduce quella forma negativa in nuova rinascita e speranza. Le mani abili dettano i tempi della creatività, Le Sibille disegnano schegge infinite di materia che vibra alla luce radente e nella paziente tessitura si fa racconto di speranza. L’arte dissente, è eccesso, fornace infuocata, lago ghiacciato, coloro che la creano desiderano stupire, emozionare, generare l’estasi nella loro invereconda sfrontatezza.