ISRAELE, guerra. Hamas attacca il Sud del Paese con 5.000 razzi, droni e squadre di uomini armati infiltrati che hanno sequestrato anche dei civili

Massiccio attacco delle Brigate Izz al-Dīn al-Qassām, braccio armato dell’organizzazione islamista finanziata, tra gli altri, da Iran e Qatar. I terroristi dichiarano di avere preso degli ebrei in ostaggio e di tenerli prigionieri nella striscia di Gaza. Al momento il bilancio è di ventidue morti tra gli israeliani, numerosi i feriti. Il primo ministro dello Stato ebraico Netanyahu ha dichiarato che «il Paese è in guerra», poiché «non si tratta di una comune operazione, ma proprio di una guerra», aggiungendo che «l'esercito risponderà con forza». Richiaamati in servizio i riservisti. Attaccate le case della gente; i residenti del kibbutz Ein HaShlosha riferiscono che i terroristi sono ancora all'interno della comunità. Mosca chiede un cessate il fuoco, mentre Teheran, si dice «fiera dei combattenti palestinesi». L’Ambasciata italiana a Tel Aviv raccomanda di avere la «massima attenzione», la Farnesina ha attivato l'unità di crisi. Mattarella «Sono costernato. Si tratta di un attacco che allontana le prospettive di pace»

L’attacco di Hamas (probabilmente in concerto con la Jihad islamica palestinese), denominato in codice «al-Quds floods», è scattato nell’ultimo giorno della festività ebraica di Sukkot, la Festa delle capanne (o dei tabernacoli). Oltre venti morti e numerosi feriti, almeno questo è il bilancio temporaneo del nuovo conflitto scatenato contro Israele dagli islamisti di Hamas questa mattina. Una situazione drammatica seppure prevedibile, che complica ancora di più un quadro già in buona parte compromesso da una dinamica di polarizzazione politica interna e regionale. Un contesto ideale per le fazioni più estremiste, che dispongono in questo modo degli strumenti per radicalizzare oltremodo lo scontro.

È GUERRA

Quello in corso è un attacco senza precedenti, pianificato nei minimi dettagli dai vertici dell’ala militare del movimento islamista filiazione dei Fratelli musulmani, che tuttavia riceve un fondamentale sostegno, oltreché dal Qatar, anche dall’Iran sciita. Cinquemila razzi lanciati contro il territorio dello Stato ebraico hanno segnato l’inizio dell’attacco, il bombardamento ha colpito le zone abitate dalla popolazione civile anche a Tel Aviv e Gerusalemme. I miliziani della Brigata Izz al-Dīn al-Qassām si sono infiltrati dalla striscia di Gaza in una operazione coordinata da terra e dall’aria, utilizzando le numerose gallerie scavate nel sottosuolo che gli hanno consentito di superare la barriera di sicurezza frontaliera nel sud di Israele.

UN ATTACCO COORDINATO

Contestualmente, squadre armate di fucili d’assalto e mitragliatrici leggere hanno effettuato attacchi verticali a bordo di motocicli recati oltre la frontiera mediante velivoli ultraleggeri e deltaplani adattati. Nel frattempo alcune ruspe abbattevano la barriera difensiva frontaliera israeliana aprendovi dei varchi, da dove sono affluite formazioni appiedate e a bordo di motociclette e suv. Dall’alto colpivano i droni, con i quali Hamas ha preso di mira mezzi militari ma anche veicoli di soccorso come le ambulanze. Malmenati e seviziati i militari israeliani catturati dai miliziani palestinesi, che hanno sequestrato anche dei civili prelevandoli a forza dalle loro case. Prevedibile un attacco informatico alle infrastrutture israeliane.

APPELLO DI NETANYAHU AL PAESE

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha rilasciato una dichiarazione all’inizio della riunione del gabinetto di sicurezza, chiedendo a tutti i cittadini israeliani di unirsi. «Da questa mattina lo Stato di Israele è in guerra – ha egli dichiarato -, il nostro primo obiettivo è innanzitutto ripulire l’area dalle forze nemiche che vi si sono infiltrate e ripristinare la sicurezza e la pace negli insediamenti attaccati. Il secondo obiettivo, allo stesso tempo, è esigere un prezzo enorme dal nemico, anche nella striscia di Gaza. Il terzo obiettivo è rafforzare le altre arene in modo che nessuno commetta l’errore di unirsi a questa guerra. Siamo in guerra, in guerra bisogna mantenere la calma. Invito tutti i cittadini di Israele a unirsi per raggiungere il nostro obiettivo più alto: la vittoria nella guerra». Il nome ufficiale della campagna delle Forze di difesa israeliane nel mezzo del devastante attacco di Hamas è «Operazione Spade di ferro».

LE DÉFAILLANCE DELL’INTELLIGENCE E DI TSAHAL

Da una prima analisi dei fatti emerge in ogni caso una défaillance dell’intelligence e delle forze armate israeliane, che non sono state in grado di prevedere una massiccia operazione nemica del genere che ha portato all’invasione del territorio dello Stato ebraico, alla morte di molte persone e al sequestro di numerosi cittadini, sia militari che civili, che sono ora prigionieri degli islamisti palestinesi nella striscia di Gaza e che verranno utilizzati come scudi umani ed ostaggi.

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