La notizia è stata resa nota il 2 ottobre scorso dall’Associated Press ed è relativa all’avvio di un Artificial Security Center da parte della National Security Agency (NSA), una struttura ritenuta di importanza cruciale ai fini della complessa architettura della difesa e dell’intelligence statunitensi, che rinviene nell’integrazione di sempre maggiori capacità espresse nel campo dell’intelligenza artificiale quale imprescindibile punto di forza.
MANTENERE IL VANTAGGIO ACQUISITO NEL SETTORE
Ad avviso del generale dell’US Army Paul Nakasone, intervenuto il 28 settembre al National Press Club di Washington D.C., il costituendo centro «verrà incorporato nel Cybersecurity Collaboration Center della NSA», luogo di osmosi con l’industria privata e i partner internazionali deputato al rafforzamento della base industriale della Difesa degli Stati Uniti d’America in funzione di contrasto delle minacce poste da Cina Popolare e Russia e dai loro alleati. «Oggi manteniamo un vantaggio nel settore dell’intelligenza artificiale, tuttavia esso non va dato per scontato», ha egli aggiunto ponendo particolare enfasi sulla minaccia proveniente da Pechino. Alla domanda se gli Stati Uniti abbiano rilevato attività di influenza poste in essere da agenti della Repubblica Popolare o della Russia in vista delle prossime elezioni presidenziali americane del 2024, Nakasone ha risposto negativamente, aggiungendo che «comunque Washington lavorerà assieme ai suoi partner e agli alleati per scoraggiare tali sforzi».
HACKER CINESI ALL’AZIONE
Da oltre Atlantico si rileva come negli ultimi mesi i cinesi abbiano intensificato le loro attività informatiche focalizzandole sugli Stati Uniti e sulle Istituzioni degli alleati degli americani, operazioni che potrebbero includere il ricorso a malware di progettati allo scopo di interrompere le comunicazioni militari. La scorsa settimana Washington e Tokyo hanno reso noto che hacker cinesi stavano prendendo di mira entità governative, industriali, infrastrutture delle telecomunicazioni e altre obiettivi sensibili che contribuiscono al regolare funzionamento dei sistemi difensivi dei due Paesi. Sempre al generale Nakasone è stato anche chiesto se l’intelligenza artificiale viene utilizzata al fine di automatizzare l’analisi dei vettori missilistici avversari che minacciano il territorio americano e gli allarmi, la replica dell’ufficiale al riguardo è stata che «le agenzie di intelligence e della Difesa statunitensi fanno ricorso già da tempo all’intelligenza artificiale».
THE HUMANS IN THE LOOP
«L’intelligenza artificiale ci aiuta, ma le nostre decisioni vengono prese dagli esseri umani coinvolti nel ciclo (OODA loop, n.d.r.) – ha tenuto a precisare il generale -, si tratta di una distinzione importante». L’istituzione dell’Artificial Security Center fa seguito a uno studio elaborato dalla NSA dal quale è emerso che la protezione dei modelli di intelligenza artificiale da furti e sabotaggi si pone tra le priorità della sicurezza nazionale. Il generale Paul Nakasone, che è al vertice sia della NSA che dell’US Cyber Command dal maggio del 2018 (dunque grossomodo dal medesimo periodo nel quale la NSA avviò i programmi di Intelligenza artificiale “Mondo Brain” e, in generale, quelli per lo sviluppo di sofisticati strumenti di pianificazione), verrà rilevato nel comando dal tenente generale dell’USAF Timothy Haugh, ufficiale che è attualmente il suo vice.