Grazie a una combinazione di progresso tecnologico, accesso mondiale alle connessioni veloci e devices all’avanguardia, lo storytelling visivo è riuscito a ritagliarsi negli ultimi anni un ruolo centrale nella comunicazione di imprese, brand e professionisti.
ALL’INIZIO FU YOUTUBE, QUINDI INSTAGRAM, POI TIKTOK
In un mondo digitale dominato dalla frenesia, nel quale la soglia d’attenzione dell’utente è divenuta oggetto del contendere da parte delle piattaforme, i video rappresentano un modo dinamico e coinvolgente per trasmettere informazioni e raccontarsi. A renderli una modalità comunicativa ideale è la fisiologia umana: i contenuti visivi, infatti, vengono elaborati dal cervello in modo più rapido ed efficace rispetto a quelli testuali, con un forte impatto previsto sui modelli di business del futuro. Giuseppe De Toma, esperto a capo dell’omonima casa di produzione video, spiega che fare video è divenuto ormai necessario in questi anni.
LA FORZA ESPRESSIVA
«La loro forza espressiva – egli sottolinea -, all’interno di una comunicazione integrata, non è replicabile da altre modalità. Anche un solo minuto di video può mostrare molto se non tutto di noi, suscitando empatia e aumentando la nostra percezione attraverso il tono, il calore della voce, le movenze del corpo, insomma tutte quelle qualità destinate a rimanere statiche per iscritto». Il fattore emozionale rende i video una forma di narrazione decisamente più immersiva, tanto che il report Visual Networking Index stilato da Cisco stima il peso di forma comunicativa come l’82% di tutto il traffico web a livello mondiale. La giusta strada per le imprese sembrerebbe essere proprio questa.
LA STRADA GIUSTA
Secondo HubSpot, infatti, più del 50% dei consumatori guarda video dei brand che supporta, trasformandoli da puro intrattenimento a veicolo privilegiato per la trasmissione di informazioni e racconti. Prima riservata a poche aziende a causa dei costi altissimi da sostenere, la loro produzione a livelli professionali sta per raggiungere un nuovo standard grazie alla rivoluzione innescata dall’intelligenza artificiale. «Prima – aggiunge De Toma -, in un’epoca dominata dalla televisione, la pubblicità risultava proibitiva a livello di budget per molte aziende; ora, con i social network, è diventata alla portata di tutti. L’impatto dell’AI avrà un impatto enorme e ancora impossibile da quantificare, così come l’hanno avuto l’ingresso di piattaforme specifiche per il montaggio video, le luci a led, fotocamere mirrorless e reflex (DSLR) in grado di girare video».
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E ALTRE INNOVAZIONI
L’intelligenza artificiale è solo una delle tantissime innovazioni che hanno caratterizzato questo ambito durante la sua evoluzione, e se ben utilizzata aumenterà notevolmente la qualità dei video. «Il risultato che vedremo nell’immediato, a mio avviso, consisterà in uno snellimento del processo di post-produzione, poiché questa tecnologia fornisce un gran numero di tool in grado di velocizzare il processo complessivo. Questo consentirà la realizzazione di un video professionale senza più investimenti ingenti come anni fa, perché la realizzazione può essere gestita interamente da una piccola casa di produzione, con tempi più brevi. Per le imprese, sempre più chiamate a operare una rivoluzione visuale nella propria comunicazione, ciò comporta l’accesso a un potenziale professionale prima d’ora impensabile», conclude De Toma.