«Chiedo formalmente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni se corrisponda al vero l’informazione, a me giunta anonimamente, che dal febbraio 2023 sarei sottoposto a captazione informatica del telefono, cioè, intercettazione permanente e totale attraverso trojan di Stato e che siano in corso intercettazioni con microcimici nelle mie sedi abituali di lavoro e di vita dal marzo di quest’anno». Questo l’inquietante inizio del comunicato diffuso in Rete quest’oggi da Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, storico esponente dei Radicali di Pannella e attualmente candidato alle elezioni suppletive del Senato a Monza.
CAPPATO È SPIATO? E DA CHI?
«Il monitoraggio – ha poi egli aggiunto – sarebbe opera dell’Agenzia di informazioni e sicurezza, l’AISI, su richiesta del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Repubblica, DIS, autorità delegata, appunto , dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Con quale motivazione questo? Per eventuali ipotesi di contestazione del reato di associazione sovversiva ed eventuali reati riscontrati in fase di indagine. Nel caso in cui questa informazione, che potrebbe anche riguardare le persone con le quali collaboro da anni, dovesse essere in tutto o in parte corrispondente al vero, beh… allora chiedo alla Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, di disporre immediatamente l’interruzione di tale attività. Perché? Perché in patente violazione con il libero esercizio dei diritti civili e politici fondamentali previsti dalla nostra Costituzione, che la Repubblica italiana ha l’obbligo di rispettare anche in virtù dell’avere ratificato tutti gli strumenti internazionali dei diritti umani. E quindi chiedo su questo una risposta immediata. Grazie».