L’amministrazione Biden ha finalmente deciso di attualizzare il potenziale accordo di normalizzazione tra Arabia Saudita e Israele, che (qualora avesse concretamente luogo) potrebbe trasformare radicalmente la situazione in Medio Oriente. I recenti viaggi di alti funzionari della Casa Bianca a Riyadh, seppure ancora non forieri di una vera e propria svolta, hanno in ogni caso consentito di stabilire i parametri iniziali necessari alla negoziazione di un accordo oltremodo complesso.
NORMALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI TRA GERUSALEMME E RIYADH?
Si tratta di un argomento recentemente affrontato nel dettaglio da Hussein Aboubakr Mansour (writing fellow presso il Middle East Forum, nonché direttore del Program for Emerging Democratic Voices of Middle East presso l’Endowment for Middle East Truth (EMET), che in un analitico articolo pubblicato il 7 agosto scorso dal Middle East Forum (MEF) (The Many Carrots of Israeli-Saudi Normalization – https://www.meforum.org/64673/the-many-carrots-of-israeli-saudi-normalization?utm_source=Middle+East+Forum&utm_campaign=b778e13ae1-MEF_Mansour_08112023&utm_medium=email&utm_term=0_086cfd423c-b778e13ae1-%5BLIST_EMAIL_ID%5D&goal=0_086cfd423c-b778e13ae1-34250648&mc_cid=b778e13ae1&mc_eid=adf9a31112 – sostiene che a Washington sarebbe in corso una «correzione» dell’approccio nei confronti della monarchia saudita.
CORREZIONE DI ROTTA A WASHINGTON
Dopo due anni di difficili relazioni tra gli Stati Uniti d’America e l’Arabia Saudita, durante i quali il presidente Joe Biden aveva minacciato Riyadh di «pagare il prezzo per le violazioni dei diritti umani da essa perpetrate» e di «rendere i sauditi, di fatto, i paria che sono» a causa del loro pericoloso avvicinamento alla Cina Popolare, attualmente alla Casa Bianca sarebbe in corso una radicale correzione delle politiche relazionali nei confronti della petromonarchia degli al-Saud. Alla base di tutto questo risiederebbe (anche) la dinamica complessiva dei colloqui a tre in atto, relativi a un possibile accordo di normalizzazione dei rapporti tra il Regno sunnita e lo Stato ebraico grazie alla tutela americana.
I MEGA PROGETTI DI MBS
Per la casa regnante saudita (che nel frattempo si troverebbe impegnata in un processo interno di ribilanciamento dei rapporti con il clero wahhabita, n.d.r.) questo accordo potrebbe costituire la carta vincente nelle mani del principe ereditario Muhammad Bin Salman (MBS) da giocare allo scopo di assicurarsi la stabilità dell’Arabia Saudita nei prossimi decenni, cioè nella fondamentale fase di avvio e sviluppo di uno dei progetti economici più ambiziosi del mondo che vedrà protagonista il proprio regno.
LA SVOLTA EPOCALE E LE «TRE CAROTE»
Per quanto concerne invece Israele, si tratterà di una svolta epocale che consentirà allo Stato ebraico di intrattenere relazioni normali con il più ampio mondo musulmano. Infine, per gli Stati Uniti d’America potrebbe essere il primo passo di un processo di ridefinizione, qualcosa in grado di plasmare una nuova struttura regionale con al centro Washington quale «protettore» di un Medio Oriente che vedrebbe avviata la sua trasformazione economica. «C’è una grande carota che può far muovere tutti – conclude nella sua analisi Hussein Aboubakr Mansour -, tuttavia, permane aperto il quesito se tali carote saranno un concreto stimolo in grado di portare avanti le tre parti in un processo negoziale molto complesso».
Leggi l’articolo nella sua estensione integrale ai seguenti link: https://www.meforum.org/64673/the-many-carrots-of-israeli-saudi-normalization?utm_source=Middle+East+Forum&utm_campaign=b778e13ae1-MEF_Mansour_08112023&utm_medium=email&utm_term=0_086cfd423c-b778e13ae1-%5BLIST_EMAIL_ID%5D&goal=0_086cfd423c-b778e13ae1-34250648&mc_cid=b778e13ae1&mc_eid=adf9a31112;
https://www.meforum.org/64673/the-many-carrots-of-israeli-saudi-normalization.