AFRICA, immigrazione. Proseguono le partenze dalle coste meridionali del Mediterraneo e con loro anche i naufragi

Ancora morti affogati al largo della Tunisia, nelle acque antistanti Zarzis. Il bilancio della prima metà di quest’anno ammonta ormai a oltre seicento persone decedute nel tentativo di attraversare il mare. Allarme anche in Atlantico, dove viene segnalata la scomparsa di trecento migranti che si trovavano in una imbarcazione tra la costa africana e le isole Canarie; provenivano dal Senegal e tentavano di raggiungere la Spagna. Nel frattempo la marina militare del Marocco ha tratto in salvo 194 persone che si trovavano in difficoltà a bordo di un natante al largo di Guerguerate, nelle acque territoriali di Rabat

È una ecatombe senza fine, nonostante gli accordi stipulati dagli Stati europei con quelli rivieraschi della sponda sud del Mediterraneo, un mare che assume sempre più le fattezze di un enorme cimitero di affogati.

ANCORA MORTI IN MARE NEL MEDITERRANEO

Con gli ultimi decessi registrati oggi al largo della Tunisia, nelle acque antistanti Zarzis, il bilancio della prima metà di quest’anno ammonta ormai a oltre seicento persone decedute nel tentativo di attraversare il mare. Allarme anche in Atlantico, dove viene segnalata la scomparsa di trecento migranti che si trovavano in una imbarcazione tra la costa africana e le isole Canarie; provenivano dal Senegal e tentavano di raggiungere la Spagna. Nel frattempo la marina militare del Marocco ha tratto in salvo 194 persone che si trovavano in difficoltà a bordo di un natante  al largo di Guerguerate, nelle acque territoriali di Rabat.

ALLARME IN ATLANTICO PRESSO LE ISOLE CANARIE

Un barcone carico di migranti è affondato nelle acque tunisine durante il tentativo di traversata in direzione dell’Italia, il fatto è stato riferito da un funzionario del Paese nordafricano in servizio nella città di Sfax, che ha reso noto il decesso di una persona e almeno dieci dispersi, a fronte del salvataggio da parte della guardia costiera tunisina di undici migranti che si erano imbarcati presso Zarzis. Allarme anche in Atlantico dove è stata segnalata la scomparsa di trecento migranti che si trovavano in una imbarcazione in navigazione tra la costa africana e le isole Canarie; provenivano dal Senegal e tentavano di raggiungere la Spagna.

SALVATAGGIO NELLE ACQUE TERRITORIALI MAROCCHINE

Nel frattempo, una motovedetta della marina militare del Marocco ha tratto in salvo 194 persone che si trovavano in difficoltà a bordo di un natante  al largo di Guerguerate, nelle acque territoriali di Rabat. Il salvataggio ha avuto luogo nel quadro delle attività di assistenza e soccorso in mare proprie della forza armata. Gli immigrati soccorsi sono stati trasbordati e imbarcati a bordo dell’unità della Marine Royale, quindi trasportati al porto di Dakhla. Tra le persone soccorse, tutte di nazionalità senegalese, vi erano una donna e undici persone in gravi condizioni di salute, ricoverate in seguito all’ospedale Hassan II della città costiera. Altre cinque persone sono state rinvenute nell’imbarcazione ormai prive di vita.

LA PRESSIONE MIGRATORIA

Secondo i dati resi disponibili dall’Onu, negli ultimi cinque anni le autorità del Regno del Marocco sono intervenute sul proprio territorio per bloccare 350.000 tentativi d’immigrazione clandestina e hanno smantellato una rete di trafficanti alla quale facevano riferimento decine di migliaia di persone, traendo in salvo in mare 90.000 migranti. Rabat, che aderisce alle convenzioni internazionale del Processo di Rabat e del Patto di Marrakech (Onu), ha inoltre regolarizzato nel tempo di più di 100.000 immigrati.

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