È stata Donatella Finocchiaro ad aprire la terza serata del festival La Valigia dell’Attore, in questi giorni in corso sull’Isola di La Maddalena, chiamando accanto a sé sul palco gli otto allievi che condurrà nel ValigiaLab 2023.
GIOVANI ASPIRANTI ATTORI
I giovani aspiranti attori, che provengono dalle più importanti scuole di recitazione nazionali, sono stati selezionati tra un centinaio di candidature. Questi i loro nomi: Riccardo Rampazzo (Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, Roma), Nicola Conforto (Teatro Stabile, Napoli), Jacopo Dei (Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volonté, Roma), Guido Bison (Istituto Nazionale Dramma Antico, Siracusa); Barbara Pitzianti (Teatro Azione, Roma), Beatrice Modica (Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Roma), Serena Franchi Bono (Accademia Internazionale di Teatro, Roma), Emma Matilda Liò (Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volonté, Roma).
PROGRAMMA DEL LABORATORIO A CAPRERA
Il laboratorio, in programma dal 31 luglio al 6 agosto, avrà luogo nell’isola di Caprera: un’esperienza che contribuirà a formare il loro percorso attoriale facendo leva anche sulla canalizzazione costruttiva delle emozioni, e che quest’anno avrà come argomento “L’arte di vivere”. Il festival La Valigia dell’Attore ha quindi dedicato la sua terza serata al regista Citto Maselli a pochi mesi dalla sua scomparsa. Autore di indimenticabili lungometraggi, come Il sospetto, film del 1974 che segna una importante collaborazione con Gian Maria Volonté protagonista. L’opera è stata proiettata alla fortezza I Colmi e introdotta da Stefania Brai, sua compagna di vita per oltre mezzo secolo che ha ricordato come il cinema di Maselli abbia lasciato un segno forte nella narrazione delle vicende italiane anche grazie all’inossidabile sodalizio di ideali con Volonté.
VOLTI NOTI E RICOSTRUZIONI FILMICHE
Sono stati invece i critici Boris Sollazzo e Fabio Ferzetti, la scorsa mattinata, ad accogliere Andrea Bettinetti, autore del documentario Marina Cicogna, La vita e tutto il resto. Una vita, quella della storica produttrice cinematografica, segnata da uno smisurato amore per il cinema, che ha contato numerosi film entrati nella storia negli anni d’oro, sfidando i pregiudizi di genere che impedivano ad una donna del suo rango sociale di svolgere una simile professione. Nel suo mondo, fin dall’infanzia, Roma e Venezia sono stati i luoghi crocevia di incontri e amicizie, come più tardi gli Stati Uniti d’America. E numerosi sono stati i volti noti che la hanno accompagnata in questa fedele ricostruzione filmica, testimoni di una intera vita: Pier Paolo Pasolini, Lauren Bacall, Sergio Leone, Jeremy Irons, Luchino Visconti, solo per citarne alcuni, e naturalmente anche Elio Petri e Gian Maria Volonté che nel 1971 la portarono a vincere un Oscar per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto.
APPUNTAMENTO AGLI EX MAGAZZINI ILVA DI CALA GAVETTA
Andrea Bettinetti restituisce il ritratto fedele di una donna di grande intelligenza ed intuizione: «La sua personalità – ha raccontato – è forgiata da un carattere fortissimo, da un’autorevolezza che può intimidire. Ma infine, la nostra frequentazione durante la realizzazione del documentario si è nutrita di fiducia reciproca. Ne ho restituito, credo, il senso della sua innata libertà e la sua rigorosa fedeltà a se stessa». Ieri, sul palco dei Colmi, la consegna del Premio Gian Maria Volonté all’eccellenza artistica di Filippo Timi, con proiezione a seguire del film Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersh; domattina, alle ore 11:00 presso gli ex Magazzini Ilva a Cala Gavetta, un incontro aperto al pubblico dove il versatile interprete ripercorrerà, con l’ausilio di contributi audiovisivi, i punti salienti della sua carriera d’attore, evento conclusivo di questa ventesima edizione del festival.