MUSICA, mattia Rame. “Mare mare”, il nuovo singolo del cantante romano

Si tratta di un omaggio al compianto Franco Battiato tra citazioni letterarie e riflessioni sul nostro tempo. Dopo l’uscita di “Muoviti” nello scorso aprile, l’artista presenta dunque al pubblico il suo ultimo lavoro, che andrà a far parte del prossimo disco “Lo Spazio, l’Egitto, Battiato”

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Concepito quale omaggio all’indimenticabile Franco Battiato, che ha influenzato in maniera potente anche le liriche dell’artista romano, il nuovo brano di Mattia Rame offre un’esperienza musicale coinvolgente, intrisa di citazioni letterarie e riflessioni profonde sul nostro tempo. Infatti, il ritornello fa riferimento esplicito al celebre ritornello di “Summer on a solitary beach”, che va a fondersi con le parole di Mattia, creando un’atmosfera unica. La melodia che vuole trarne ispirazione, insieme ai versi che mescolano le parole e i sentimenti sulla precarietà dei nostri tempi, creando un connubio di emozioni e riflessioni.

PROFONDI RIFERIMENTI TESTUALI

A livello testuale la canzone trae ispirazione dai “Diari Intimi” di Baudelaire, un’opera che ha lasciato un’impronta duratura nella mente di Mattia Rame. In particolare, una frase ha letteralmente spaccato il suo cervello: «I bigotti del Belgio assomigliano tutti ai cristiani antropofagi dell’America del Sud». Afferma al riguardo l’artista di non saper dire ancora con precisione «se poi io la abbia effettivamente capita, ma qualche tempo fa, mentre scrivevo questa canzone, che poi è diventata il mio vero e proprio omaggio a Battiato, è tornata alla luce». Durante la scrittura Mattia ha annotato frasi enigmatiche quali «pazzi animisti nelle congreghe d’Oriente» e «uomini prendono il virus al funerale di uno sciamano», che a seguito dell’esperienza vissuta con la pandemia di Covid-19, assumono un tono sinistro. Citazioni abilmente intrecciate a riferimenti sulla nostra dipendenza dai cellulari e agli onnipresenti selfie, inducendo a una riflessione che attraversa tutto il brano.

FUGA DELL’UOMO DALLA FRENESIA DEI SUOI TEMPI

Il nucleo concettuale di Mare mare ruota intorno alla frase che, a prima vista, potrebbe apparire marginale: «Sui giornali non troveremo come essere uomini». In un’epoca in cui siamo bombardati dalle informazioni, Mattia sostiene che non possiamo trovare nell’informazione stessa ciò che ci rende esseri umani migliori. È solo attraverso la cultura che possiamo scoprire il senso delle cose e del nostro essere. La canzone rappresenta un invito a fuggire dalla frenesia e dalla compulsione del tempo presente, come se fossimo di fronte al mare, chiedendo di essere cullati dolcemente nei suoi pensieri necessari, ma pregando al contempo di non esserne annegati.

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