Nel Memorandum d’intesa per il Partenariato strategico globale figurano la lotta all’immigrazione irregolare, lo sviluppo delle energie rinnovabili e, più in generale, quello economico del Paese maghrebino. Un accordo che prevede un aiuto di 105 milioni di euro da impiegare nel contrasto del fenomeno dell’immigrazione clandestina, oltreché sostenere il bilancio di Tunisi con 150 milioni, poiché il Paese è strangolato da un debito pari all’80% del suo prodotto interno lordo e vede scarseggiare sempre più la liquidità nei circuiti economici interni.
UN ACCORDO BASATO SU 5 PILASTRI
Una notizia ripresa e in parte commentata dal periodico specializzato “Africa e Affari” – https://www.africaeaffari.it/39528/tunisia-migrazioni-economia-e-rinnovabili-255-milioni-dallunione-europea -, che riferisce come questa «assistenza» fornita dall’Unione europea sia subordinata a un accordo tra la Tunisia del recalcitratnte presidente Kaïs Saied e il Fondo monetario internazionale, che avvierebbe l’erogazione da parte di quest’ultimo di un ulteriore prestito, che invece permane bloccato da mesi. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha accolto con favore l’accordo sostenendo che mira a «investire nella prosperità condivisa», facendo riferimento a «cinque pilastri», comprese le questioni migratorie.
CANCELLERIE EUROPEE E INCUBO IMMIGRAZIONE
La Tunisia è un punto di partenza per migliaia di migranti che attraversano il Mediterraneo verso l’Europa. Molti approdano in Italia, primo punto di contatto con l’Europa. I capi di governo italiano e olandese, rispettivamente Giorgia Meloni e Mark Rutte (che è tuttavia da poco dimissionario proprio a causa del problema immigrazione) hanno accompagnato la von der Leyen a seguito di una prima visita che ha avuto luogo un mese fa, nel corso della quale avevano proposto questo partenariato. Ad avviso dell’attuale inquilina di Palazzo Chigi si tratta di «un nuovo importante passo per affrontare in modo integrato la crisi migratoria». Dal canto suo, il presidente Saied ha indicato che il memorandum d’intesa sul partenariato strategico e globale tra la Tunisia e l’Unione europea dovrà venire accompagnato quanto prima da una serie di accordi applicabili sulla base dei principi in essi contenuti, sottolineandone la volontà di imminente attuazione.
LE PAROLE DI SAIED
«Oggi abbiamo urgente bisogno di un accordo collettivo sulle migrazioni disumane», ha egli dichiarato, aggiungendo che «il popolo tunisino ha fornito a questi migranti tutto il possibile, con generosità illimitata, mentre molte organizzazioni, che dovrebbero svolgere il loro ruolo umanitario, si sono fatte avanti solo attraverso comunicati stampa. La Tunisia non ha missili intercontinentali e noi non li vogliamo, ma ha una sovranità che trascende i mari, gli oceani e i continenti. In Tunisia cerchiamo che un nuovo sole splenda sul mondo intero. Siamo determinati ad affrontare le sfide del presente e non vediamo l’ora di un nuovo futuro per soddisfare le aspirazioni di ogni essere umano sulla terra».
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Approfondimenti: leggi lo zoom di Africa e Affari dedicato alle opportunità di business presenti in Tunisia per le aziende italiane, https://www.africaeaffari.it/rivista/energia-la-via-africana