Roma, 6 luglio 2023 – Riferendosi ad AST, in un comunicato emesso congiuntamente, il segretario nazionale di Fim Cisl e quello generale di Fim Cisl Umbria (rispettivamente Valerio D’Alò e Simone Liti) affermano che «l’acciaieria è un bene del territorio», dunque «non si giochi a dividere ma si lavori insieme per costruire un futuro sostenibile sul piano industriale, economico, sociale e ambientale».
INDETTO LO SCIOPERO
Essi proseguono sottolineando come l’AST Terni rappresenti «un asset industriale storico strategico per l’Italia e per tutta la regione Umbria (…) le dichiarazioni fatte dal sindaco di Terni nel corso del consiglio comunale di questa mattina contro Arvedi e l’AST ci sorprendono. L’acciaieria rappresenta un bene per la collettività e va trattato come tale, conosciamo le difficoltà che sta vivendo il sito, per questo si deve definire al più presto l’accordo di programma che sarà propedeutico alla presentazione del piano industriale. Quest’ultimo dovrà contenere tutti gli aspetti di sviluppo industriale e sostenibilità ambientale sociale ed economica, come da noi richiesto».
NECESSARI COMUNI OBIETTIVI
«Non servono in questa fase attacchi e posizioni ideologiche che potrebbero danneggiare i lavoratori e la collettività – puntualizzano i sindacalisti di Fim Cisl -, per affrontare le questioni e i temi di politica industriale non si necessita di annunci e toni roboanti. I temi sollevati dal Gruppo Arvedi, come da Federacciai, legati ai costi dell’energia sono, e devono essere un comune obiettivo nella loro soluzione, della politica, delle imprese e del sindacato. Non a caso come metalmeccanici sciopereremo quattro ore il 7 luglio e il 10 luglio per avere maggiore attenzione da parte del governo sulle politiche industriali e per gestire le transizioni».
CRITICHE AL SINDACO DI TERNI
Quindi la critica al sindaco di Terni: «Sbaglia il sindaco ad alzare lo scontro, bisogna stare nel merito e lavorare insieme per trovare le migliori soluzioni condivise, il sindacato e la Fim vuole essere protagonista, nella stesura dell’accordo di programma e conseguentemente del futuro industriale di questa città come ha sempre fatto, per tutelare il lavoro, i lavoratori e l’intero territorio. Atteggiamenti come quelli del sindaco rischiano di essere divisivi, non ne abbiamo bisogno. Non permetteremo che si divida la fabbrica i lavoratori e cittadini, perché tutti abbiamo lo stesso obiettivo il benessere della comunità».