SPORT, sicurezza e lavoro. Entra in vigore la riforma: l’associazionismo dovrà assumere alcuni connotati propri delle aziende

Dalla Legge n.626 del 1994 (nota come «Legge Beghelli»), attraverso il Decreto legislativo n.81 del 2008, il percorso della prevenzione degli incidenti e delle malattie professionali approda ai mutamenti in materia di obblighi e sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli operatori del settore dovranno confrontarsi con essi e questo comporterà degli oneri di natura economica. Il quadro della situazione e tutte le possibili implicazioni sono state esaminate e discusse nel corso di un convegno che ha avuto luogo il 28 giugno scorso presso Palazzo Valentini, sede della Città Metropolitana di Roma Capitale; insidertrend era presente con i suoi microfoni (A549)

Ogni anno in Italia ventimila persone rimangono mutilate e/o invalide a causa di incidenti sul lavoro, a questo dato statistico non sfuggono ovviamente le attività sportive, che contemplano sì, non infrequentemente, rapporti di lavoro a vario titolo anche all’interno di realtà associazionistiche, ma che altresì, di fatto, vedono incombere su di loro i rischi di incidenti occorsi ai praticanti stessi delle attività sportive.

I CAMBIAMENTI APPORTATI DALLA RIFORMA

Dal 1 luglio 2023, cioè dalla prossima mezzanotte, entrerà in vigore la riforma dello sport varata dall’esecutivo attualmente in carica, che andrà a incidere sensibilmente sull’impianto normativo che ha finora regolato il settore in tutti i suoi aspetti e le sue espressioni, dall’associazionismo di base, all’agonismo, fino a giungere ai club imprenditoriali. Questo produrrà anche effetti diretti sulle varie tipologie di rapporti di lavoro: collaborazioni occasionali, collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co.), lavoro dipendente. I soggetti operanti nel settore dello sport, anche nelle forme dell’associazionismo, si troveranno inoltre a interfacciarsi necessariamente con l’Agenzia delle Entrate, l’Ispettorato del lavoro e le Aziende sanitarie locali.

RICOLLOCAZIONE IN UN UNIVERSO CHE FU PROTEIFORME

Le varie figure che negli anni passati si sono andate definendo all’interno di un universo, quello sportivo, che via via si modificava, dovranno quindi ricollocarsi nel quadro di una organizzazione del lavoro che sarà oggetto di ri-modellazione. Dal 1 luglio l’associazionismo sportivo sarà in qualche modo costretto a organizzarsi secondo i canoni di un’azienda e questo, giocoforza, comporterà per lui degli aggravi di natura economica, poiché, per restare al tema della sicurezza, quest’ultima comporterà dei costi aggiuntivi, non fosse altro in ragione della necessaria progettazione di un sistema organizzativo funzionale alla prevenzione di incidenti e malattie professionali.

IN ATTESA DEI DECRETI ATTUATIVI DEL GOVERNO

Si pensi soltanto al documento di valutazione dei rischi, che costituisce l’architrave fondamentale nella sicurezza aziendale, concernendo il luogo di lavoro, le attività che in azienda vengono poste in essere e gli strumenti utilizzati dai lavoratori nell’espletamento delle loro mansioni. Per il momento si attendono i decreti attuativi del Governo relativi alla riforma, quindi alle società e alle associazioni sportive verranno concessi sei mesi per adeguarsi alla nuova normativa entrata in vigore. Ed è qui che si rinviene un elemento potenzialmente critico, poiché tutto dipenderà dalle Istituzioni: se esse saranno in grado di gestire e, quindi, guidare lo sviluppo di questa riforma il risultato di essa sarà positivo, altrimenti il settore intero (dunque lo sport italiano) potrebbe andare incontro a un impoverimento generale del volume e della qualità delle proprie attività.

UN MOVIMENTO TRASVERSALE DI SALVAGUARDIA DELLO SPORT IN ITALIA

Nel corso del partecipato dibattito che ha avuto luogo lo scorso 28 giugno a Palazzo Valentini a Roma – del quale di seguito è possibile ascoltare la registrazione audio integrale (A549) – è stato sottolineata la necessità di affrontare questa transizione attraverso un sostanziale movimento trasversale di salvaguardia dello sport, ritenuto veicolo eccezionale di inclusione sociale, oltreché fondamentale ai fini del benessere della persona, qualcosa che, quindi, nei bilanci pubblici non dovrà divenire una Cenerentola.

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A549 – SPORT, SICUREZZA E LAVORO: ENTRA IN VIGORE LA RIFORMA, l’associazionismo dovrà assumere alcuni connotati propri delle aziende. Ogni anno in Italia ventimila persone rimangono mutilate e/o invalide a causa di incidenti sul lavoro, a questo dato statistico non sfuggono ovviamente le attività sportive, che contemplano sì, non infrequentemente, rapporti di lavoro a vario titolo anche all’interno di realtà associazionistiche, ma che altresì, di fatto, vedono incombere su di loro i rischi di incidenti occorsi ai praticanti stessi delle attività sportive.
Dalla Legge n.626 del 1994 (nota come «Legge Beghelli»), attraverso il Decreto legislativo n.81 del 2008, il percorso della prevenzione degli incidenti e delle malattie professionali approda ai mutamenti in materia di obblighi e sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli operatori del settore dovranno confrontarsi con essi e questo comporterà degli oneri di natura economica. Il quadro della situazione e tutte le possibili implicazioni sono state esaminate e discusse nel corso di un convegno organizzato dalla Presidenza della X Commissione Sporti di Roma Capitale in collaborazione con OTJ on the job, evento che ha avuto luogo il 28 giugno 2023 presso la Sala Monsignor Luigi Di Liegro a Palazzo Valentini, sede della Città Metropolitana di Roma Capitale.
Sono intervenuti nel corso del dibattito: FERDINANDO BONESSIO (docente, presidente della X Commissione Sport, Benessere e Qualità della vita di Roma Capitale), CARLO TRANQUILLI (docente, medico del lavoro e dello sport, presidente del CR Lazio Federazione medico sportiva italiana), DANIELE LAURETI (presidente del Gesis, associazione di categoria impianti sportivi del Lazio), STEFANO LUCCI (esperto di sicurezza nei luoghi di lavoro, RSPP professionista), CLAUDIO PETRELLI (Ispettorato del lavoro di Roma), ALESSANDRO ORLANDI (esperto informatico, valutatore privacy, ethical hacker).
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