Il mondo va avanti ma spesso non ci si rende conto dei cambiamenti in atto o di quelli che addirittura sono già avvenuti. È il caso, ad esempio, di quanto sta avvenendo nell’universo dell’automotive, con lo sviluppo di sempre più spinte tecnologie e del parallelo mutare dei comportamenti. Si rifletta un istante sul numero di autovetture in sharing che notiamo circolare o parcheggiate soprattutto nelle grandi città, oppure all’incidenza del processo di digitalizzazione della società, che nello specifico si traduce nel cosiddetto digital automotive, cioè la telematica sempre più a bordo delle autovetture dei privati e delle flotte delle società di noleggio.
ARRIVA LA SCATOLA NERA… PARDON, «LA SCATOLA TELEMATICA»
Con quella che spesso viene definita la «scatola nera» dell’autoveicolo, ma che costruttori e operatori del settore automotive preferiscono indicare come «scatola telematica», ovvero «green box», al giorno d’oggi è possibile inviare un alert ai soccorritori in caso di incidente anche se gli occupanti dell’abitacolo sinistrato sono impediti a farlo, magari perché feriti gravemente; oppure, per chi noleggia automezzi, tracciare attraverso una sala operativa (quindi monitorare) questi ultimi qualora si renda necessario; non solo, un monitoraggio dello stile di guida di un conducente, oltreché sul piano della sicurezza stradale, torna utile anche ai fini della gestione (dunque della conseguente riduzione) delle emissioni di CO₂, dunque in termini di mobilità sostenibile e della precisa ricostruzione dei sinistri da parte delle assicurazioni; infine, e qui siamo nel futuro che tuttavia inizia a essere il presente, la scatola telematica (apparato che i car maker stanno installando già ora «nativamente» sulle loro realizzazioni) rivestirà una grande importanza in quella che sarà la guida da remoto.
ABITUDINI DEGLI ITALIANI: l’AUTO RESTA CENTRALE
Dal Rapporto ANIASA 2023 (Associazione nazionale industria dell’autonoleggio, della sharing mobility e dell’automotive digital), realizzato in collaborazione con Bain & Company e presentato ieri nella kermesse che ha avuto luogo presso lo Spazio Europa al quartiere EUR a Roma, emerge come gli italiani continuino a preferire l’automobile agli altri mezzi di locomozione per i propri spostamenti abituali. L’elettrico, nonostante gli incentivi, fatica infatti ad affermarsi e anche quest’anno continua a permanere fermo sotto la soglia del 4 per cento. In una fase di incertezza economica come quella attuale, che frena gli acquisti di nuove vetture, si registra invece un incremento della propensione a prendere a noleggio le auto, e si tratta di una immatricolazione su tre. Dalla ricerca condotta da ANIASA e Bain & Company sulla mobilità degli italiani emerge inoltre che nella soddisfazione delle esigenze di mobilità da parte degli italiani, nel 2023 l’auto è rimasta centrale, a fronte di una frenata dell’elettrico (soprattutto fuori dalle metropoli e al Sud), cresce la diffusione del noleggio. Circa il 72% degli italiani utilizza prevalentemente l’auto a uso personale per spostarsi, che si conferma il mezzo preferito da chi si muove nelle grandi città, seguito a distanza dal trasporto pubblico locale. Sono queste le due forme di trasporto che oggi pongono gli italiani nelle condizioni di fare fronte (in modo più o meno soddisfacente a seconda dei casi) ai loro bisogni di mobilità, poiché risultano confinate a percentuali residuali le forme di mobilità complementare, quali car sharing, bicicletta, taxi, monopattini. Il consumo di mobilità su quattro ruote è previsto in ulteriore aumento nell’anno in corso, così come quello in bicicletta (principalmente per la sua convenienza economica). Quest’anno, infatti, il 15% degli intervistati si è detto disposto a utilizzare la bicicletta più di quanto fatto in passato.
L’ELETTRICO PUÒ ATTENDERE
L’agognata transizione green al momento stenta a realizzarsi, con le auto elettriche che ancora non convincono pienamente gli italiani alle prese con il cambio dell’auto, più orientati verso vetture ibride (soprattutto mild): nei primi cinque mesi dell’anno la quota di vetture alla spina è rimasta sotto il 4% (al 3,7%). Nel frattempo, le auto ibride hanno messo a segno buone performance: hanno toccato quota 35%, con un 26% però di mild ibrid, quindi con un’incidenza limitata sulla reale riduzione delle emissioni. Il problema principale per il rinnovo del parco circolante è anche l’attuale scarsa propensione all’acquisto, dovuta principalmente a un quadro economico incerto, con sei italiani su dieci che nel 2022 hanno deciso di annullare o posticipare l’acquisto preventivato. Il riflesso di queste scelte dei consumatori è evidente se vengono presi in considerazione i grandi centri urbani, dove nei primi cinque mesi dell’anno la media delle emissioni climalteranti dei nuovi veicoli è risultata incrementata rispetto al 2022 da 118,5 gr/km a 120,3 gr/km. L’elettrico conferma una leggera preferenza nelle metropoli (Roma, Milano, Torino), dove raggiunge una maggiore penetrazione nelle immatricolazioni (4%) rispetto alla media nazionale, ma continua a soffrire al Sud, dove il full electric e l’ibrido plug-in, insieme, non superano il 5-6% del mercato.
IL GRADUALE PASSAGGIO DALLA PROPRIETÀ AL NOLEGGIO
In questa fase di grande incertezza, uno dei punti fermi del mercato auto italiano è senza dubbio la costante e inarrestabile crescita del noleggio, in particolare di quello a lungo termine. A partire dalla quota di noleggio ai privati che cresce costantemente a scapito dell’acquisto, in calo da alcuni anni. Il noleggio sta colmando questo vuoto, grazie a costi certi e alla possibilità di spalmare su più anni il rischio di un prodotto tecnologico innovativo e oneroso. Nei primi cinque mesi dell’anno, con un mercato dell’auto in ripresa rispetto al 2022 (+26%), il noleggio veicoli ha registrato una decisa crescita (+63%), che ha trainato l’intero comparto automotive, raggiungendo per la prima volta in modo stabile quota 33% dell’immatricolato nazionale. Uno sviluppo che vede in prima fila le alimentazioni a basso/zero impatto allo scarico. Le aziende del comparto hanno immatricolato il 30% delle auto elettriche e il 54% delle ibride plug-in. Una flotta di oltre 1,2 milioni di veicoli oggi composta da veicoli tutti Euro6, oltre a ibridi ed elettrici, che può contare su emissioni decisamente ridotte rispetto al circolante: -80% di CO (monossido di carbonio), -98% di HC (idrocarburi), -98% di NOX (ossidi di azoto), -92%di PM (particolato).
TRANSIZIONE ECOLOGICA E LEVA FISCALE
«Lo studio condotto con Bain & Company – ha commentato a margine della presentazione il presidente di ANIASA Alberto Viano -, evidenzia una volta di più la centralità dell’auto nella mobilità degli italiani, sempre più inclini all’uso rispetto alla proprietà, e il ruolo strategico che il noleggio può giocare nella transizione ecologica del nostro parco circolante. Dati, questi, che rendono ancora più evidente l’opportunità di utilizzare, con interventi mirati, la leva fiscale, ad esempio prevedendo l’Iva al 10% per i servizi di car sharing (come per i servizi di trasporto pubblico) e di noleggio a breve termine per turisti stranieri (come già avviene per alberghi e ristoranti) e maggiore detraibilità e deducibilità per le vetture aziendali elettriche». Ad avviso di Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company, «in questo contesto, i cambiamenti a cui sta andando incontro la filiera automotive rendono l’aspetto dimensionale delle aziende un fattore critico. Questo trend è già visibile oggi in Europa e nei prossimi anni assisteremo a una crescita significativa dei costruttori dell’Est Europa e dell’Asia, in grado di produrre auto a costi più competitivi, soprattutto per i segmenti piccoli e delle urban car. Qual è la strada per la filiera italiana perché possa rimanere nell’arena competitiva europea? Investire sulle nuove tecnologie, anche ricorrendo ad operazioni di M&A».
di seguito è possibile ascoltare la registrazione audio integrale dell’evento di presentazione del Rapporto ANIASA che ha avuto luogo martedì 20 giugno 2023 a Roma (A545)