VATICANO, eventi. Comprendere la Cina Popolare: alla Pontificia Accademia delle Scienze sociali il workshop per su dialogo tra civiltà e beni comuni

Un approccio per approfondire meglio la realtà della Republica Popolare attraverso la sua stessa prospettiva, qusto nel quadro della graduale manovra di avvicinamento a Pechino da oltre Tevere

Lo riferisce dettagliatamente in un suo lancio Andrea Gagliarducci, vaticanista dell’agenzia giornalistica ACI Stampa – link all’articolo -, nel quale si rende noto come sia iniziato da tempo l’avvicinamento alla Cina da parte della Pontificia Accademia delle Scienze. Infatti, già nel 2017 alla Conferenza internazionale sul traffico di organi presero parte anche due delegati cinesi, tra i quali figurava Huang Jiefu, presidente del Comitato nazionale cinese sulla donazione e il trapianto di organi e in precedenza viceministro della Sanità della Repubblica Popolare.

COMPRENDERE LA CINA POPOLARE

Ai giorni scorsi risali invece la nomina del professor Bai Tongtong, politologo impegnato nell’illustrazione della geopolitica osservata attraverso la particolare lente del confucianesimo, membro ordinario dell’Accademia. Dunque, il 27 e il 28 giugno prossimi avrà luogo un interessante workshop su dialogo tra civiltà e beni comuni, organizzato allo scopo dichiarato di comprendere la Cina Popolare attraverso la sua stessa prospettiva. Non deve sorprendere, dunque, che oltre a Jeffrey Sachs, ormai tra i motori dell’Accademia, e suor Helen Alford (presidente della Pontificia Accademia per le Scienze sociali), nonché al presidente emerito della stessa accademia, Stefano Zamagni, figurino tra i relatori diversi esponenti del mondo culturale cinese: dal professor Wang Bo dell’università di Pechino a Xiang Zairong, della Duke Kunshan University, da Mabel Lu Miao del Center for China and Globalization a Cui Xiaojiao, della Beijing Normal University, inoltre Jiang Yii della Shanxi University e Yang Gurong dell’East China Normal University.

IL WORKSHOP

Introdotti dal cardinale Peter Turkson, cancelliere dell’Accademia e alternati con vecchie collaboratori della Pontificia Accademia, quali l’ex cancelliere e arcivescovo Marcelo Sanchez Sorondo e i professori Rocco Buttiglione e Leonardo Becchetti, i lavori verteranno sulla vasta tematica relativa a  Cina e beni comuni, oltre ad alcuni degli obiettivi di sviluppo sostenibile posti dalle Nazioni Unite, fino alla redazione di un comunicato finale. Secondo il concept del convegno «Cina, Stati Uniti, Australia e Unione europea sono tutte economie influenti e tra i più grandi agenti di scambio commerciale nel mondo», in particolare l’importanza politica della Repubblica Popolare è cresciuta «a una scala di grandezza senza precedenti e a una velocità senza precedenti».

UN ATTORE GLOBALE CHIAVE

Ad avviso di Tu Weiming «oggi la Cina è un attore globale chiave e un potere scientifico e tecnologico, quindi è importante per il mondo cominciare a comprendere e conoscerla nei suoi termini e non attraverso le lenti delle risorse esterne, ma dalla sua prospettiva. Stiamo infatti assistendo a un cambio di paradigma, da un dialogo tra le culture a culture nate dialogiche, piuttosto che un mero scambio di vedute per conoscersi l’uno con l’altro e mitigare l’alienante effetto dell’incontro tra cittadini di culture differenti. Questo dovrebbe dare il via a un autentico dialogo tra una cornice etica di richieste e attitudini per obiettivi sociali».

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